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United Cup: clamorosa Pegula, Swiatek travolta. Tiafoe facile, USA Polonia 2-0

Colpaccio degli Stati Uniti, che si prendono già un buon 80% di qualificazione alla finale della prima edizione della United Cup grazie al netto 2-0 sulla Polonia maturato dopo la prima giornata.

Punteggio molto sorprendente se considerato che era la volta di Iga Swiatek contro Jessica Pegula, avversaria battuta quattro volte su quattro dalla numero 1 del mondo nel 2022.

Non solo una semplice vittoria, però: 6-2 6-2 in un’ora scarsa di gioco. Una prestazione, quella della numero 3 WTA, splendida. È ripartita dalle ottime basi nella crescita avuta dal 2020 in poi per essere oggi ancor più aggressiva e costantemente in anticipo sulla palla, capace soprattutto di rendere tutto molto semplice malgrado fosse costantemente coi piedi alla peggio dentro la linea di fondo campo.

Swiatek di per sé non ha avuto vere pecche, o mancanze. Semplicemente non è mai riuscita a giocare se non nei primi 20 minuti di partita. E tutta questa differenza tra le due deriva, oltre che a una giornata sensazionale per la statunitense, al difficile passaggio di condizioni tra Brisbane e Sydney della giocatrice polacca. Persino Jessica ha ammesso di averlo notato, perché dal suo punto di vista (chi ha giocato i gironi qui) era tutto molto più semplice. Il campo del centro olimpico di Sydney è molto più rapido di quello a Brisbane, il rimbalzo piuttosto basso e l’umidità non è assolutamente paragonabile al clima più secco e mite del Queensland. E se c’è una cosa che Swiatek non gestisce bene, è l’essere attaccata sul dritto su campi veloci/molto veloci. Non ha mai tempo di prepararsi e pensare, da quel lato.

Break a zero subito nel primo game, rientro miracoloso da 40-0 Pegula nel secondo parziale, altro break a 15 nel secondo turno di battuta e allungo della statunitense sul 3-1 dopo un lungo game vinto ai vantaggi. Da qui la partita è scivolata via molto facilmente. Purtroppo per la Polonia, Swiatek oggi non resisteva e non era in grado di sorreggere la squadra sulle spalle. Costantemente presa in controtempo dalla grande offensività di Pegula, costretta a tenere quanto più possibile da fondo e inventarsi qualcosa per uscire dagli scambi. O Jessica calava nel rendimento, o finiva abbastanza rapidamente. Ha evitato il 6-1 nel primo set grazie a un recupero da 15-40 forzando al servizio, ma era quasi inerme di fronte alla compostezza e alla tranquillità con cui Pegula impostava ogni punto. La musica non è cambiata granché nel secondo parziale, quando pur tenendo il primo turno di battuta grazie a qualche errore della statunitense Swiatek ha perso contatto pochi minuti dopo mollando la presa e rimediando la sconfitta più netta (in termini di game raccolti) da Dubai 2021 quando Garbine Muguruza la batté 6-0 6-4.

“Penso di aver tratto un po’ di vantaggio dalle condizioni del campo, sapevo avrebbero potuto favorirmi essendoci più abituata e ho cercato di essere molto aggressiva attaccando fin dalla risposta” diceva, molto lucida, Pegula intervistata a bordo campo. Nel frattempo, dall’altro lato, Swiatek lasciava andare l’enorme rabbia accumulata sfogandosi sotto l’asciugamano a coprirle il volto. Per una abbastanza emotiva come lei, che spesso non nasconde momenti così, deve essere stato un duro flashback alle Olimpiadi di Tokyo 2021 quando perse contro Paula Badosa al secondo turno e non lasciò il campo per una ventina di minuti tanto era forte il pianto. Giocare per il proprio paese, pur in una competizione così “leggera” come questa, esaspera ancor più certe situazioni.

Così gli Stati Uniti sono ora a un solo punto dalla finale, con Frances Tiafoe che ha dato il 2-0 nella pronositcabile vittoria contro il secondo singolarista polacco. Non più Dominic Michalski, tornato in panchina per far posto a Kasper Zuk, costretto a saltare le prime uscite a Brisbane. Quest ultimo ha fatto il suo, trovando qualche buona soluzione e cercando la via in risposta contro un americano non sempre centrato. Il problema sta nella differenza, pesante, di cilindrata tra i due. Quando voleva, Tiafoe metteva le marce alte e rintuzzava ogni tentativo, come le tre palle del controbreak offerte sul 2-1 e servizio nel secondo parziale, per chiudere 6-3 6-3.

A mezzanotte italiana tra venerdì e sabato comincerà il terzo singolare della serie tra Taylor Fritz e Hubert Hurkacz. Con la sconfitta di Swiatek, la Polonia è davvero spalle al muro e dovrà provare a vincere tutte le partite di domani.

Diego Barbiani

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Diego Barbiani

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