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Linette, tutto vero: semifinale all’Australian Open. Battuta Pliskova, ora la favorita Sabalenka

M. Linette b. [30] Ka. Pliskova 6-3 7-5
[5] A. Sabalenka b. D. Vekic 6-3 6-2

Magda Linette sta vivendo ormai 10 giorni da sogno. La sua presenza da presunta imbucata all’Australian Open arriverà almeno a un passo dalla finale e lei stessa sembrava non poterci credere, con quell’esultanza divenuta un po’ il simbolo con cui accompagna le belle vittorie che sta ottenendo a Melbourne Park, con la racchetta lasciata cadere a terra e lei che con sguardo in preda alle emozioni più forti fissa incredula il suo team. 31 anni il prossimo 12 febbraio, ha messo in fila una bella serie di avversarie con caratteristiche abbastanza aggressive come Anett Kontaveit, Ekaterina Alexandrova, Caroline Garcia e ora Karolina Pliskova.

Oggi, dopo aver eliminato agli ottavi la numero 4 del mondo, si è ripetuta contro la ceca che ha pagato nel complesso la scarsa fiducia e la condizione ancora non eccellente dopo più di un anno con pochissimi risultati. È stata lei, Pliskova, ad avvertire maggiormente la tensione, espressa giocando malissimo i game conclusivi di entrambi i parziali nel 6-3 7-5 che segna un nuovo tassello a favore della giocatrice di Poznan, mai oltre il terzo turno in uno Slam prima di questo torneo.

Come contro Garcia ha cominciato perdendo la battuta, ma non ha atteso molto per ritrovare la parità e cominciare a darsi da fare. Reggeva abbastanza bene da fondo, non alzava tanto il ritmo degli scambi anche per non attivare un’avversaria che ha sempre la tendenza ad adagiarsi un po’ sottoritmo. Linette si muoveva bene lungo il campo, cercando più di piazzare la palla e dar fastidio col dritto in top spin. Non doveva strafare, non era né la giornata né la sua ambizione vera. Anche perché dall’altro lato della rete non c’era chi riusciva a darle molto da pensare. E questo è stato forse il vero errore di Pliskova, troppo docile nei suoi intenti e troppo fallosa quando voleva aggredire.

Saranno 36, a fine gara, i gratuiti della ex numero 1 del mondo, più del doppio della sua avversaria. Sul 2-3 nel primo parziale ha giocato malissimo per perdere la battuta a zero, sul 3-5 con l’avversaria al servizio per chiudere il set ha regalato almeno tre brutti errori e non è servito nemmeno il recupero da 0-30 con una palla break gettata al vento da una risposta di rovescio su una seconda palla finita larga. E quello è il vero punto in cui Linette dovrebbe pagare, specialmente contro certe avversarie di alta classifica o di grande esperienza ad alti livelli. Malgrado Karolina risponda abbastanza bene a queste caratteristiche, Linette ha concluso la partita con 16 punti su 24 ottenuti qui. E nel secondo parziale, pur con una ceca apparsa un po’ più volenterosa nelle prime fasi, non è servito nemmeno lo 0-40 salvato sul 2-2 per cambiare il copione della gara.

Nella seconda metà del parziale Linette non ha praticamente perso punti al servizio: game chiuso ‘a 15’ sul 2-3, ‘a zero’ sul 3-4, ‘a 15’ sul 4-5, ‘a 30’ quando serviva per il match. Pliskova a sua volta ha invece perduto malamente la battuta sul 5-5: due doppi falli dal 15-15 al 15-40 hanno preceduto il brutto rovescio che ha mandato Magda a un passo dalla vittoria.

C’è stata enorme sorpresa, alla fine. Da quando Iga Swiatek e Hubert Hurkacz hanno perso erano anche calate le numerose bandiere polacche che apparivano sugli spalti. Nessuno si sarebbe aspettato che ad arrivare tra le migliori quattro sarebbe stata lei, Linette, e la gioia oggi era incontenibile con anche Agnieszka Radwanska, qui per il torneo delle leggende, nel suo box. Una Radwanska che dalla sfida di Billie Jean King Cup dell’aprile scorso contro la Romania si è fatta vedere sempre più spesso coi suoi connazionali in un momento di unità che enfatizza ancor di più l’impatto che questa generazione sta avendo in Polonia. Swiatek, Hurkacz e ora Linette sono semifinalisti Slam, ci sono top-10 e addirittura una numero 1 del mondo. Per un paese che di fatto fino a cinque anni fa vantava tutta la sua storia tennistica su Radwasnaka, i motivi di gioia e stupore sono tanti.

Linette affronterà ora Aryna Sabalenka, vista ormai come grande favorita alla vittoria finale anche se oggi nel pur apparentemente netto 6-3 6-2 rifilato a Donna Vekic c’è match che è durato quasi due ore. Durissimo soprattutto il primo set, con cinque game ai vantaggi e tutti molto lunghi. Buona qualità da fondo ma con tanti problemi al servizio palesati da entrambe: saranno 9 i doppi falli della bielorussa, 13 per la croata. Donna, che era avanti 5-1 nei confronti diretti, ha forse da recriminare per il 15-40 non sfruttato sul 3-3 ma in generale il suo rendimento sulle palle break nel primo parziale è stato appena 1/10. Nemmeno Sabalenka era inscalfibile: c’era molta intensità e buona qualità ma oggi si è visto ancora come la palla di Vekic le dia fastidio, molto penetrante prima ancora che potente. Così l’allungo della numero 5 del seeding sul 3-1 è stato immediatamente cancellato da un controbreak e un recupero fino a quel 3-3 15-40 dove Vekic ha potuto far poco, soprattutto sulla seconda dove per meno mezza riga Sabalenka ha trovato un ace letale.

Chiuso quel game dopo una lunga serie di vantaggi, Aryna ha poi staccato l’avversaria con la risposta di rovescio per il break del 5-3, chiudendo il set 6-3 salvando una chance del controbreak. Tanto per cambiare, il secondo parziale si apriva con altri tre game ai vantaggi. Li vinceva tutti Sabalenka, che dal 3-0 e servizio pur con qualche problema è comunque riuscita a portare a casa la partita. E ora sarà nettamente favorita contro Linette per prendersi la sua prima finale Slam della carriera. Non che questo fattore abbia detto bene alle avversarie della polacca fin qui, ma la bielorussa sembra in grado di giocare a un ritmo troppo più alto rispetto a quanto fatto fin qui dalle avversarie battute dalla vera sorpresa di questo torneo.



Diego Barbiani

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Diego Barbiani

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