Anastasia Potapova, una delle ragazzine prodigio emerse abbastanza rapidamente tra 2018 e 2019 dell’annata 2001, non conquistava una finale proprio dal 2018 quando fu sconfitta sia a Mosca contro Olga Danilovic sia a Tashkent contro Margarita Gasparyan.
La russa aveva deciso di abbandonare gli juniores quando ancora aveva 15 anni, a inizio 2017 (lei è nata a fine marzo) e nel 2019 ci disse in un’intervista esclusiva all’Australian Open che forse era stata un po’ frettolosa in quella decisione. Da lì poi non fu nemmeno fortunata fisicamente, costretta a un intervento chirurgico alla caviglia e vari ‘stop&go’ che ne hanno sempre rallentato la giusta ripresa.
A Istanbul non solo non era tra le favorite, ma non partiva nemmeno dal tabellone principale. Potapova, infatti, è arrivata al titolo in Turchia partendo addirittura dalle qualificazioni. È un risultato per lei pesantissimo e un piccolo testamento della sua “testa dura”, la stessa che avevamo notato quel giorno a Melbourne Park quando sempre a proposito della sua voglia di passare subito a giocare da professionista accennò sì alla fretta ma ribadì anche con fermezza che questo doveva essere il suo passaggio e che lei voleva essere una giocatrice capace di vincere i suoi titoli.
In quel momento lei, Amanda Anisimova e Danilovic sembravano forse le più avanti, nella crescita. Oggi si è ribaltato tutto. Al vertice della classifica c’è una 2001, ma è Iga Swiatek. Anisimova ha avuto i primi lampi in questo inizio di stagione dopo due anni bui. Danilovic purtroppo si è fermata dopo quel bellissimo titolo in Russia (proprio contro Potapova) e Anastasia ha impiegato tanto per arrivare, oggi, al 6-3 6-1 contro la connazionale Veronika Kudermetova che ha coronato il suo sogno.
È stata comunque una settimana importante, perché al di là della netta vittoria contro la connazionale e (ben più) avanti di lei in classifica, Potapova ha battuto 2-6 6-2 6-2 Yulia Putintseva in semifinale e 6-2 6-2 Sara Sorribes Tormo nei quarti di finale: due delle avversarie peggiori che una giocatrice regolarista ma abbastanza aggressiva e non sempre efficace a livello di concentrazione può dover affrontare. Aveva perso un set anche nel primo turno di qualificazioni, nel 6-1 6-7 6-2 contro Dea Herdzelas. Da numero 123 del mondo in questa settimana ha fatto jackpot ed entrerà così nel tabellone principale del Roland Garros senza dover passare dalle qualificazioni, con tutti i vantaggi e benefici, anche a livello economico, lei che a Parigi aveva colto fino a ora una delle vittorie più pesanti della sua carriera battendo nettamente Angelique Kerber nel primo turno del 2019.
Per Kudermetova, invece, continua il dato negativo sulle finali giocate. In carriera ne ha vinta solo una su cinque, dopo che la prima fu raggiunta (e persa contro Aryna Sabalenka) ad Abu Dhabi a inizio 2021. In 16 mesi è arrivata in finale ad Abu Dhabi, Charleston (unica vittoria) e quest anno a Melbourne, Dubai e Istanbul. In Australia perse contro Simona Halep, a Dubai contro una scatenata Aljona Ostapenko. Oggi era forse la partita sulla carta “giocabile” ma dal 3-1 in suo favore nel primo set ha perso 11 dei successivi 12 game giocati per un tracollo pesante soprattutto a livello morale.
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