Si sono completati a Indian Wells i match di terzo turno della parte alta del tabellone femminile.
Nel WTA 1000 californiano I match del giorno hanno visto le due teste di serie più accreditate accedere agli ottavi di finale con esiti diversi: partita dura ma chiusa in due set per Simona Halep, sostanziale dominio per Iga Swiatek contro Clara Tauson ma con la danese che l’ha costretta a una nuova rimonta.
[24] S. Halep b. [16] C. Gauff 6-3 6-4
Simona Halep, chiuso il match, ha stretto la mano a Cori Gauff a rete augurandole buon compleanno. Una festa se non altro dal sapore un po’ meno speciale per la statunitense che ha visto la sua prima giornata da maggiorenne rovinata da una partita resa ancor più complicata dal vento che è cresciuto col calare della sera sul deserto della California.
Non eravamo ai livelli del match tra Sloane Stephens e Naomi Osaka, ma soprattutto le due giocatrici in campo si sono comportate in maniera completamente diversa. Halep sembrava imperturbabile. Non solo, nel 6-3 6-4 conclusivo è riuscita a commettere soltanto 12 gratuiti. Meno (molto meno) di uno a game. Di contro, Gauff ne ha fatti segnare più di 30. Non solo, la rumena si muoveva lungo il campo con una qualità e facilità che le han permesso a tratti di esaltarsi e di trovare angoli per aumentare i problemi della sua avversaria, troppo spesso con un atteggiamento incupito e nervoso.
Una partita che per Gauff si era messa sui binari sbagliati fin dall’inizio, quando un immediato break dava modo ad Halep di togliersi forse quel pizzico di preoccupazione in più che poteva magari farle venire qualche pensiero. Lo scorso ottobre Cori perse una partita abbastanza simile, come condizioni atmosferiche, contro Paula Badosa e anche quella volta soffrì tanto le palle irregolari e spostate a seconda di dove provenisse la spinta. Non aveva nemmeno il dettaglio dell’atletismo, che poteva esserle utile per coprire il campo e cercare di tener vivo lo scambio più a lungo possibile, perché al di là della rete c’è un fenomeno che fa tutto ciò ancor meglio di lei. Cori è spesso sembrata voler forzare tanto nei propri colpi, alle volte irrigidendosi, altre proprio scomposta e in ritardo.
È riuscita a salvarsi da un possibile doppio break di ritardo sull’1-3, ma sul 4-3 per la sua avversaria non ha sfruttato lo 0-40 che è stato probabilmente il treno più importante che ha visto passare nella serata. Halep, con grande sicurezza, ha risalito la china e, senza farsi prendere dal panico, ha aspettato la chance giusta per chiudere l’importantissimo turno di battuta. Sul 3-5 la statunitense è tornata in affanno e stavolta non si è salvata, perdendo battuta e parziale.
Nel secondo c’è stato forse più equilibrio. Halep serviva per prima e se anche il dritto ha avuto qualche passaggio a vuoto verso metà parziale l’importante per lei era mantenere la testa avanti. Diverse volte è stata chiamata ai vantaggi, ma non è mai andata in difficoltà. Gauff ha avuto forse una chance importante, su una seconda palla della rumena sul 3-3 40-40, dove però ha sprecato tutto sparando abbondantemente lungo il proprio dritto in risposta. In quei momenti è sembrato anche che Simona accusasse qualcosa alla gamba, perché per qualche momento faceva dei piegamenti prima toccandosi il ginocchio sinistro poi la punta del piede sinistro. In ogni caso, è riuscita ad andare 4-3 e a vivere poi un turno di battuta più semplice per il 5-4. Nel decimo game, un suo gran passante di dritto incrociato e un rovescio scomposto di Gauff le hanno dato lo 0-30. Nel terzo punto ha colpito un passante di dritto ancor più bello, stresso e letale. Dei tre match point consecutivi ha potuto giocarsi solo il terzo, ma è “bastato” rispondere per raccogliere l’ultimo gratuito della partita della sua avversaria.
Sarà così derby rumeno al prossimo turno, con Halep che affronterà Sorana Cirstea. In palio, tra l’altro, dovrebbe esserci il ruolo simbolico di numero 1 del proprio paese che Simona occupa ininterrottamente da ormai nove anni. Sorana è arrivata al quarto turno approfittando in parte del ritiro di Barbora Krejcikova prima dell’inizio del torneo (era la sua avversaria ipotizzata al terzo turno, al momento del sorteggio) e ha superato oggi Anna Kalinskaya, lucky loser, sconfitta 5-7 6-1 6-0.
[4] I. Swiatek b. [29] C. Tauson 6-7(3) 6-2 6-1
Per il secondo anno di fila Iga Swiatek raggiunge gli ottavi di finale a Indian Wells e, per la seconda partita di fila, è stata chiamata con successo a rientrare da un set di ritardo. La polacca prima del 2022 non aveva mai ottenuto due successi consecutivi in rimonta, non ha tutt’ora nemmeno un record straordinario quando si tratta di dover risalire da un set di ritardo, eppure siamo a marzo e non solo ha spezzato il tabù ma c’è riuscita in ben due occasioni.
All’Australian Open aveva rimontato Sorana Cirstea e Kaia Kanepi, qui in California c’è riuscita prima contro Anhelina Kalinina e oggi contro Clara Tauson. La danese ha mostrato di avere i numeri, ma non ancora il livello nella lunga durata per far partita pari contro un’avversaria che può far valere maggiore agilità e un livello generale stabilizzatosi su un 70/80%. Non è stata una Swiatek spettacolare, ma il 6-7(3) 6-2 6-1 le ha dato la settima vittoria consecutiva, la sedicesima stagionale diventando la seconda giocatrice dopo Ashleigh Barty a superare quota 2000 punti nella Race. Un cammino di crescita che continua e la porterà davanti ad Aryna Sabalenka nel prossimo ranking ufficiale WTA: da capire se basterà per il podio o per quello si dovrà aspettare ancora.
Oggi aveva iniziato molto bene soprattutto col dritto. Memori della sfida d’esordio contro Kalinina sembrava una giocatrice molto diversa. La prima seconda di servizio della sua partita è giunta solo sul 2-2 0-15, al decimo punto al servizio giocato. La pressione, costante, ha visto Tauson capitolare pochi istanti dopo, sul 3-2 per la polacca, alla quarta palla break concessa e nell’unica circostanza in cui Iga è riuscita a far partire lo scambio, cogliendo anche una riga abbastanza fortunosa prima di chiudere col dritto in lungolinea. Malgrado il momento più che positivo, sul 4-2 la numero 4 del seeding ha giocato il peggior game della sua partita, partendo subito sotto 0-15 per un gran dritto dell’avversaria e poi facendo volar via il suo dritto per lo 0-30 divenuto rapidamente break a zero. Si è così aperta una nuova fase, dove Tauson cominciava a servire sempre più prime e con soluzioni sempre più incisive e pesanti. Sul 3-4 si è tirata su dal 15-40 mettendo in campo solo prime palle, soluzioni che già adesso fanno paura soprattutto per i margini di miglioramento che si intravedono. La sua carriera si baserà tantissimo su questo colpo: la stazza fisica è importante per cui non potrà mai ripercorrere le orme della celebre connazionale Caroline Wozniacki, maestra nell’aspetto fisico e nella tenuta atletica. Alla lunga, oggi, ha pagato uno sforzo di gran lunga superiore alle sue partite precedenti. Ha giocato pochissimo contro top-10 fin qui, e servirà una fase di adattamento, ma la Tauson del finale di primo set ha fatto vedere tante cose buone.
Nel momento chiave del parziale è diventata inscalfibile. Swiatek ha perso quel brutto game a zero e sì il servizio la teneva avanti ma aveva smarrito brillantezza ed esplositività, stava cominciando a innervosirsi dal 6-5 ha vissuto un brutto parziale di sei punti consecutivi persi. Per Tauson ormai c’erano praticamente solo prime. Una voleè complicata le ha impedito di andare 3-0 nel tie-break ma non ha mai permesso a Swiatek di passare a condurre, esaltandosi soprattutto sul 3-3 quando ha difeso a destra e a sinistra e uscendo dalla pressione avversaria con un ottimo dritto in controbalzo in lungolinea che ha completamente sorpreso Swiatek. Due preziosissimi minibreak poi l’hanno portata a set point, chiudendo subito un set di oltre un’ora e da cui ripartirà ora che comincia ad affacciarsi sempre più ai piani alti della classifica. Stavolta non è riuscita. Non c’è ancora il livello e la costanza per gestire una Swiatek abile a girare la partita dalla sua con i veri punti di forza che possiede, ma spesso Clara sottolinea come nel suo percorso non deve esserci fretta. Testa niente male, tra l’altro. Si definisce una wikipedia del tennis per la sua grande passione verso lo sport, sfidando spesso il padre a quiz di conoscenza tennistica.
A inizio del secondo set si è però subito smarrita, evidenziando il calo che l’avrebbe accompagnata poi fino alla fine. Tre chance mancate per l’1-0 e una riga di Swiatek seguita da un rovescio incrociato per l’immediato break, poi confermato. Da lì la partita è svoltata. Iga ha subito trovato qualcosa in più rispetto al nervoso finale di primo set, ha schiarito le idee e ritrovato lucidità nelle scelte. Tauson non le è stata più accanto come sperava, il dritto che tanto bene faceva a fine primo parziale è tornato in difficoltà e in generale quel ritmo che Swiatek stava imprimendo era troppo per lei. Sul 3-1 la polacca ha preso un nuovo break e sul 5-2 ha chiuso il parziale cacciando un urlo abbastanza significativo. Non ha sfruttato subito la chance di break nel terzo set ma dall’1-1 si è involata verso il successo. Al prossimo turno la prima in carriera contro Angelique Kerber che ha travolto Daria Kasatkina 6-2 6-1.
Altri incontri
Madison Keys approda al quarto turno grazie al successo per 7-6(4) 6-1 ai danni di Alison Riske e l’attende ora Harriet Dart, proveniente dalle qualificazioni, che ha battuto 7-6(4) 6-3 l’estone Kaia Kanepi.
Nello spicchio di tabellone più in alto, un ottavo di finale vedrà di fronte Petra Martic e Liudmila Samsonova. La croata, ex top-15, non aveva più alcun risultato di spessore dalla semifinale a Roma dello scorso anno ma qui a Indian Wells stanno arrivando le prime soddisfazioni assieme al coach Michael Geserer che tanto bene aveva fatto prima con Julia Goerges e Jennifer Brady.
Martic ha vinto una durissima battaglia contro Emma Raducanu, che si stava prendendo una vittoria abbastanza importante nel suo cammino post US Open e che invece deve ancora leccarsi le ferite. Oggi aveva vinto un primo set di buon livello grazie al 7-5 nel tie-break ma una volta rientrata da 2-4 nel secondo ha mancato la palla per andare a servire per il match venendo poi brekkata sul 4-5. Nel parziale decisivo, quando sembrava sulle gambe dalla stanchezza, ha vinto un bellissimo game in risposta sul 4-4 ma non ha chiuso, tradita dalla tensione quando dal 30-30 non è arrivata a match point dando invece due chance di immediato controbreak all’avversaria che è tornata poi avanti e ha chiuso abbastanza nettamente il game successivo per il 6-7(5) 6-4 7-5 conclusivo. Samsonova invece si è imposta 6-4 7-5 contro Danka Kovinic.
Risultati
[26] S. Cirstea b. [LL] A. Kalinskaya 5-7 6-1 6-0
[24] S. Halep b. [16] C. Gauff 6-3 6-4
P. Martic b. [11] E. Raducanu 6-7(5) 6-4 7-5
[28] L. Samsonova b. D. Kovinic 6-4 7-5
[4] I. Swiatek b. [29] C. Tauson 6-7(3) 6-2 6-1
[13] A. Kerber b. [23] D. Kasatkina 6-2 6-1
[Q] H. Dart b. K. Kanepi 7-6(4) 6-4
[25] M. Keys b. [WC] A. Riske 7-6(4) 6-1
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