Piccoli, importanti segnali da parte di Aljona Ostapenko in questo inizio di 2022.
La lettone che a Dubai ha colto la seconda semifinale WTA consecutiva dopo quella di San Pietroburgo della scorsa settimana e ha vinto tra ieri e oggi due partit(on)e decise al tie-break decisivo.
È la campionessa del Roland Garros 2017 a prendersi la copertina della giornata dal torneo 500 dell’Emirato, con un’autentica maratona di forza e precisione portata a casa nel primo match sul campo centrale di Dubai. Si è concluso in quasi due ore e 40 minuti per un 5-7 7-5 7-6 e un tie-break decisivo terminato addirittura 11-9, circondato da un atteggiamento molto positivo, a mostrare ancor di più la bella fiducia che la sta accompagnando in queste settimane. Già prima di San Pietroburgo, infatti, aveva ben figurato all’Australian Open dove era stata abbastanza vicina a battere Barbora Krejcikova al terzo turno.
Soprattutto, la prova odierna ha offerto continuità al successo contro Iga Swiatek di ieri, in quel 4-6 6-1 7-6(4) che fu costellato di cambi di fronte e indecisioni al servizio. Oggi c’è stato un passo in avanti, in una condizione di gara meno condizionata dal vento e con una testa che ha reagito molto bene a tutti i momenti di difficoltà attraversati. Rispetto a prima, è un periodo dove sta riuscendo a imporsi abbastanza bene col proprio servizio, ma sta traendo tantissimo dalle fasi di risposta: sia col primo colpo che con quello successivo impatta la palla veramente bene. Lo ha sempre fatto, non dobbiamo considerarlo come qualcosa di particolare, ma la reattività e l’atteggiamento generale indicano una tennista ora piuttosto quadrata. Non è un caso, di fatto, che rimetterà piede in top-20 dopo quasi quattro anni e ci sarà la grande chance di rientrare nelle prime 15 dovesse fare qualche passo in più. Oggi era partita meglio, con un immediato 3-0, ma sul 4-1 ha perso il vantaggio e nel finale Kvitova grazie a buona profondità e generale supremazia nel campo ha preso il vantaggio decisivo sul 5-5 e con un nuovo break trovato nelle prime fasi sembrava poter condurre in porto il match.
Il fattore, però, che ha veramente indirizzato la partita è stato il modo di rispondere che aveva la sua avversaria. Se una risposta super aggressiva, una pressione costante e asfissiante, era normale contro Swiatek per un servizio comunque aggredibile, oggi l’essersi imposta spesso un rapido 1-2 era meno probabile. Non ha avuto vere occasioni dai primi game, ma continuando a mostrarsi centrata e pimpante, è riuscita a rimanere agganciata fino a quando Kvitova ha servito per il match sul 5-4. Pur avanti 30-0, Petra non è riuscita a chiudere e ha subito il rientro con un secondo turno di battuta perso per il 7-5 Ostapenko. I game consecutivi della lettone in tutto diventavano sei, ma dal 2-0 al terzo c’è stato il riaggancio e l’arrivo in volata: break Kvitova sul 4-4 grazie a una strenua difesa sul suo lato del dritto, controbreak Ostapenko per il 5-5 con ancora ottime risposte a far male a una ceca che non aveva però la prima a cui aggrapparsi e un doppio fallo nel primo punto ha subito messo in affanno. Aljona, poi, sul 6-5 è stata 0-30 e sul 15-30 ha forse commesso la prima vera imperfezione con un dritto impattato quasi in maniera tentennante. L’ha capito subito perché ha cominciato a lamentarsi tanto e a lungo dopo i successivi punti persi.
Si è scossa solo sullo 0-2, ha subito un nuovo minibreak sul 2-2 e sul 3-2 Kvitova ha risposto molto bene col rovescio trovando però un colpo steccato della ceca che è rimasto appena dentro al campo portandola all’errore. Sul 4-3 ha trovato il contro minibreak con una (stavolta sua) difesa di dritto importante dopo aver appoggiato la seconda palla sul dritto della ceca, che ha dovuto poi indietreggiare e ha fatto passare tanto tempo prima di impattare il successivo dritto terminato in corridoio. La lettone saliva 5-4, la ceca pareggiava sul 5-5 ma subiva la nuova pallata in risposta per il 6-5 Ostapenko che, però, non trovava la prima e il kick sulla seconda non era abbastanza per sfuggire all’aggressione della ceca. Trovava il 7-6, ma un’ottima seconda palla avversaria, con tanto slice e tanto rischio riportava la parità e dava, poi, il match point alla ex numero 2 del mondo che ha cercato un’uscita di rovescio sul lungolinea, finito però appena largo. Sull’8-8 Ostapenko si procurava il quarto match point con un gran recupero di dritto che girava il punto a suo favore. Kvitova con la combinazione slice a uscire e dritto lungolinea rimetteva tutto in equilibrio, ma sul 9-9 Ostapenko faceva ancora malissimo con la risposta e, al quarto match point, ha pescato il dritto in allungo vincente sul lungolinea.
Sarà sfida, di nuovo, a Simona Halep. La prima da quel 2017 che, per entrambe, ha detto tanto. La prima volta fu la storica circostanza in cui Ostapenko divenne la prima campionessa Slam lettone, al Roland Garros. La seconda fu altrettanto storica, perché nell’autunno seguente Halep si prese la rivincita a Pechino, nella semifinale, match che le diede poi la certezza di essere la nuova numero 1 del mondo dal lunedì successivo. La rumena arriva a questa sfida con un percorso più agevole: ieri un netto 6-3 6-3 alla connazionale Elena Gabriela Ruse, oggi un altrettanto risultato in due set col 6-4 6-3 ai danni di Ons Jabeur. C’è stato molto più da correre e c’è voluta una Halep piuttosto reattiva perché la tunisina aveva spesso grande profondità col rovescio e una con quel braccio di primissimo livello può inventarsi la giocata in ogni momento. Purtroppo però la numero 10 del mondo è stata parecchio condizionata dal rendimento abbastanza insufficiente col dritto. Nel primo parziale è scivolata indietro di un break sul 4-2 e sembrava destinata a un rapido 6-2 prima di avere una prima reazione e sfruttare l’unico calo dell’avversaria al servizio nel game successivo quando due doppi falli le hanno dato la chance del riaggancio sul 5-5. Nel decimo game, però, ha sprecato tanto e i difetti di giornata dal suo lato destro sono tutti emersi in maniera sciagurata. Ha avuto due chance di parità e in entrambi i casi il dritto l’ha tradita: prima appena lungo, poi a metà rete. Dal 40-40 altri due gravi errori con quel fondamentale e set in cassaforte per Halep, che nel secondo prendeva vantaggio di nuovo sul 3-2 e stavolta non rischiava più nulla.
L’altra semifinale vedrà di fronte Veronika Kudermetova, che ha battuto 6-2 5-7 6-4 la lucky loser Jil Teichmann contro la vincente della sfida tra le due qualificate: Marketa Vondrousova e Dayana Yastremska.
Risultati
A. Ostapenko b. P. Kvitova 5-7 7-5 7-6(9)
S. Halep b. [8] O. Jabeur 6-4 6-3
V. Kudermetova b. [LL] J. Teichmann 6-2 5-7 6-4
[Q] M. Vondrousova vs [Q] D. Yastremska
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