C. Tauson b. [3] A. Ostapenko 6-3 4-6 6-4
Otto anni dopo Caroline Wozniacki, un’altra tennista danese si impone in Lussemburgo. Potrebbe non essere la prima volta che si sentirà questa frase quando verranno raccontati i traguardi di Clara Tauson, la terza giocatrice classe 2002 che si sta mettendo particolarmente in luce in questo 2021. Se una settimana fa Emma Raducanu e Leylah Fernandez hanno monopolizzato la finale dello US Open, Tauson adesso si è imposta nell’ultimo atto del torneo WTA 250 del Lussemburgo facendo il bis in stagione dopo il titolo nel pari livello di Lione a marzo e mettendo in bacheca il quinto alloro della sua stagione a tutti i livelli.
Quella di Clara è una crescita progressiva e costante, fermata un po’ dalla pandemia, dal ranking protetto, da qualche problema fisico e soprattutto dallo scarso interesse nei suoi confronti da parte del tennis in generale, uno sport dove lei vuole ritagliarsi uno spazio ma a cui non è mai stato veramente offerto un aiuto. Fernandez può contare su Tennis Canada, su una federazione potente e che può intavolare scambi di wild-card con altre realtà mondiali oltre a garantirle qualche invito in tornei importanti. Raducanu è britannica, ha avuto una wild-card pesantissima a Wimbledon che l’ha definitivamente lanciata nel grande tennis a inizio luglio di quest anno. Tauson malgrado abbia regolarmente battuto sia Leylah sia Emma, non può portare lo stesso peso specifico in termini di appeal.
Dopo Lione, il 2021 le ha dato un secondo titolo indoor. Questa volta non c’è stato bisogno di passare dalle qualificazioni, ma ha eliminato lungo il cammino tre delle prime cinque teste di serie: Ekaterina Alexandrova (numero 4) al secondo turno, Marketa Vondrousova (numero 5) in semifinale e oggi Aljona Ostapenko, numero 3, superata 6-3 4-6 6-4. È l’ottava vittoria in finale consecutiva, in una striscia cominciata nel settembre del 2019 e che ha visto cadere sotto i suoi colpi anche Raducanu, un mese fa a Chicago. Ieri, nel 6-4 2-6 6-4 contro Marketa Vondrousova era parsa accusare un po’ di fastidio alla parte alta della gamba sinistra che per questa settimana è stata completamente fasciata, e forse l’unico difetto in questo momento è che rimane un po’ troppo incline agli infortuni. Ha recuperato però bene dalle fatiche e dai fastidi fisici, disputando un’ora di tennis di alto livello e senza concedere palle break fino alla seconda metà del secondo parziale.
Perfetta al servizio, con palle molto ben colpite e piazzate, la versione indoor del suo tennis sembra già altamente competitiva confortata anche dai numeri: 31 vincenti, 6 errori gratuiti. Con la prima ricava tanti punti gratuiti e con la seconda può difendersi, non sembra ancora avere una mano che trema all’idea di subire una risposta pericolosa. Da fondo campo invece è letale, e al di là della grande potenza che genera e delle sbracciate pesanti che lascia partire, sorprende qui che non abbia mai nascosto enorme ammirazione per Simona Halep e Ashleigh Barty. In questo momento Tauson non sembra guardare troppo a una giocatrice come lei, nello stile di gioco, ma è come se capisse che c’è bisogno di altri dettagli oltre alla potenza. Proprio Barty le aveva impartito una lezione all’ultimo US Open, mostrando la distanza che ancora c’è con la migliore al mondo, ma Clara sa variare tra la fase aggressiva e offensiva e quella più di controllo e ritmo. Probabilmente non avrà la capacità di copertura del campo che ha Halep, o la qualità di mischiare le carte nel palleggio di Barty, ma molti dei suoi successivi step passeranno anche dalla costanza di rendimento e dalla attitudine che Halep e Barty mettono in ogni occasione, dimostrandosi tra le più costanti del circuito femminile in questi anni.
Oggi ha dominato col servizio un primo set dove ha preso il vantaggio sull’1-1 e l’ha raddoppiato con un secondo break, stavolta sul 5-3. Nel secondo ha mancato uno 0-30 sul 3-2 e successivamente Ostapenko ha trovato il break del 4-3, spezzando il bell’equilibrio e prendendosi di forza il parziale soprattutto brillando al servizio. Il terzo set è stato il migliore: la lettone prendeva il volo sfruttando l’inerzia a favore ma la pesantezza di palla e la precisione nei dritti di Tauson ricacciavano indietro l’avversaria fino a toglierle continuità col dritto e trovando un immediato aggancio sul 2-2. Nel quinto game, il più lungo del match, Clara si salvava ai vantaggi cancellando molto bene due palle break. Il vero punto in cui si è superata è stato quando nei momenti cruciali non si è mai persa, ne scomposta. Mentalmente si è mostrata sempre solida e inscalfibile e mentre le due si avvicinavano alle fasi decisive del match rimanendo avanti costruiva i presupposti per mandare sotto pressione l’avversaria. Con un ottimo game saliva 5-4 e poi, dopo il cambio campo, raccoglieva i frutti di quanto seminato. Ostapenko ha giocato male quel decimo game scivolando rapidamente sotto 0-40. Ha salvato il primo match point, ma sul secondo il rovescio è finito largo.
Tauson dodici mesi fa era appena dentro la top-200. Domani sarà numero 52 del ranking, con un balzo che sembra niente se paragonato a Raducanu, sembra inferiore rispetto a Fernandez, ma che merita di avvicinarla in maniera importante alla top-50 e ai tabelloni principali dei tornei WTA più importanti, che arriveranno nel 2022. E l’essersi presa tutto da sola, fin qui, è soltanto un’enorme medaglia di merito.
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