[5] A. Sabalenka b. A. Pavlyuchenkova 6-2 6-3
Lo dicevamo ieri: la programmazione di Madrid è sbagliata. Lo ripetiamo or. Hanno toppato in pieno il programma del torneo WTA tra ottavi, quarti e semifinali, perché la non partita di questa sera è frutto della scelta insensata di mettere assieme le dieci partite tra ottavi e semifinali in tre giorni che hanno portato ieri gli ultimi due quarti e oggi una delle due semifinali a essere una non partita.
Bisognava forse pesare quanto la condizione attuale della bielorussa avesse merito e quanto le fatiche di oltre sei ore di tennis in meno di due giorni pesassero sulle spalle della russa, ed ecco la risposta nel quarto game: la palla di Pavlyuchenkova in battuta era un appoggio e Sabalenka, straripante, piazzava rovesci in lungolinea con foga e precisione, prendendosi uno dei vari break della sua serata.
L’atteggiamento di Sabalenka era giustissimo, ricalcando anche le partite precedenti. C’era power tennis, c’erano angoli, c’era precisione e c’era dominio totale del campo. Purtroppo, quel po’ di equilibrio e fastidio che poteva offrire una Pavlyuchenkova che adora combattere il fuoco col fuoco era velocemente evaporato. Non ha potuto nemmeno portarsi sul 3-5 nel primo parziale, perché sul 2-5 è stata nuovamente investita alla battuta dalla forza avversaria. Aryna, preso il primo set, continuava nel suo show e prendeva immediatamente il largo anche nel secondo, rientrando da 15-40 sul 2-0 e allungando poi fino al 5-0. Qui è uscita dalla “bolla” di perfezione in cui era rinchiusa dopo che Pavlyuchenkova ha vinto uno scambio dove ha fintato col corpo l’atteggiamento di chi si aspetta che la palla avversaria possa uscire. Non c’era volontarietà, ma ha rimesso di là un dritto su una palla di Sabalenka che credeva nettamente out e invece è rimbalzata abbastanza interna alla riga.
Aryna ha cominciato a perdere il campo e forzare un po’ troppo, ma il vantaggio era tanto ampio che ha avuto modo di ritrovarsi e, sul 5-3, chiudere il match con un ace, 21 vincenti anche oggi e approcciare alla finale con appena 18 game lasciati per strada e 143 vincenti in tutto, circa 29 di media a partita. Contro di lei, e davanti al titolo più importante della carriera, ci sarà ancora una volta Ashleigh Barty, colei che l’ha battuta a Miami e a Stoccarda negli ultimi tornei disputati. Adesso, di nuovo l’una contro l’altra.
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