K. Muchova b. [16] M. Sakkari 6-0 6-7(9) 7-5
A. Pavlyuchenkova b. [11] J. Brady 7-5 6-7(8) 6-3
È quasi mezzanotte quando una Karolina Muchova molto compassata, quasi senza energie, parlava ai microfoni durante l’intervista in campo. Due ore e quaranta minuti di tennis cominciati con un dominio e dove poi mano a mano l’hanno vista arretrare e perdere tempo, andare fuori ritmo, accusare probabilmente fastidi nella zona che già era stata colpita nella settimana a Stoccarda: l’addome, nella parte sinistra più esterna, quasi a coinvolgere anche la schiena. Non ha mai fatto gesti di dolore, ne ha chiesto la fisioterapista, ma la sua intensità era molto calata come la percentuale al servizio e la copertura di campo, tanto che nel terzo set quando Maria Sakkari ha potuto fare la smorzata lei non provava nemmeno a scattare. Eppure la greca è franata sul più bello, perdendo di vista un obiettivo che sembrava quantomai fattibile, soprattutto dopo un tie-break del secondo set vinto 11-9 e un’ultima metà di quel parziale giocata con sempre più intensità e comando nel ritmo.
È finita invece 6-0 6-7(9) 7-5 per una incredibile Muchova, che ha fatto affidamento più sulla sua testa e sul suo carattere che sul tennis, e in qualche modo è emersa vincitrice da una battaglia che potrebbe molto probabilmente pagare già mercoledì quando è prevista in campo non prima delle 5 contro Anastasia Pavlyuchenkova. Oggi però è riuscita a fare un piccolo capolavoro, aiutata dalla difficoltà di Sakkari nel chiudere ma non ha mai perso il controllo anche quando a inizio del set decisivo si vedeva sempre più lontana dall’avversaria e senza vere armi. Game dopo game, la greca non allungava mai e lei ha continuato a fare il possibile, fino a riuscire a girare l’incontro da 3-5 a 7-5.
Eravamo partiti con una situazione completamente spaccata in due. Sakkari si era messa nei guai nel primo game volvendo colpire una voleè su una palla che sembrava poter terminare in corridoio concedendo la prima palla break del match. Da sinistra ha cominciato a servire dei gran kick esterni per avere la palla per chiudere subito dopo, però sul 40-40 non riusciva mai a imporsi, così Muchova continuava a farsi avanti. Prima, seconda, terza, quarta palla break e lo schema era sempre quello. Alla quinta chance l’ennesimo kick esterno è stato letto molto bene e Muchova ha impattato alla grande il rovescio lungolinea per il break. Da quello che era stato un primo game molto combattuto si è arrivati a un set dominato. La ceca veleggiava abbastanza tranquilla, esaltandosi poi sul 4-0 quando ha riaperto un game da 40-15 Sakkari con una risposta pesante di dritto e sul 40-40 si è inventata un gran lob su uno smash, prima di chiudere con un’altra risposta vincente in lungolinea. Il 6-0 era così servito, nulla però che facesse pensare al resto dello svolgimento.
Come contro Amanda Anisimova, Sakkari era riuscita a scuotersi dopo un 6-0 subito. Qui il momento cruciale è arrivato nel quarto game, quando Muchova serviva avanti 2-1 e servizio col break appena ottenuto. Muchova aveva appena fatto i primi veri gratuiti importanti della sua partita e, come contro Naomi Osaka, la percentuale al servizio era crollata. Ha perso la battuta, ma ha impattato poi sul 3-3 servendo fin lì il 29% di prime palle nel set in corso. Sakkari stava facendo molta meno fatica e stava salendo tanto di livello, affidandosi a un rovescio più efficace e produttivo mentre sulla diagonale mancina Karolina sembrava perdere molta brillantezza. Sul 3-4 la ceca non ha chiuso da 40-0 incartandosi in un lungo periodo di equilibrio ai vantaggi. La numero 16 del seeding aveva molta facilità a dirigere i colpi soprattutto verso il rovescio dell’avversaria per avere poi spazio nella zona opposta e per la prima volta nell’ottavo game Muchova è sembrata cominciare a toccarsi la zona a sinistra sotto al costato. Raccontava che durante la convalescenza non poteva quasi alzare le braccia perché cominciavano a tirare i muscoli dello stomaco e subito sentiva un gran male, e la scarsità di partite giocate vuol dire che ancora non è sufficientemente “rodata”.
Sa, Muchova, che questo problema non è qualcosa che può persistere a lungo e a parte qualcosa di fisioterapia non ha una vera cura. Un problema con cui ora sta convivendo e che può presentarsi, tanto che di nuovo sul 4-5 è apparsa molto scarica e ferma coi piedi. Un crollo generale importante che la stava portando a perdere un brutto game di battuta dove fino al 15-40 rifiutava quasi di scambiare. Si è salvata con due buoni servizi e tanto coraggio nelle soluzioni successive. Al tie-break, però, ha rischiato di vedere finire il proprio torneo. Sakkari era salita addirittura 5-0 controllando ogni scambio, poi lei si è sbloccata e sul 2-5 ha vinto due punti in risposta fondamentali per rimettere tutti in bilico. Sul 5-5 ha sfondato la difesa della greca per prendersi il primo match point, ben cancellato, mentre sul 6-6 rispondeva molto bene per prendersi il match point col proprio servizio. Lo scambio è partito, Sakkari contrastava molto bene la diagonale di rovescio e quando Muchova ha provato il lungolinea le sue energie erano molto poche. 7-7, 8-7 e servizio Sakkari con una risposta sulla riga e set point annullato dopo un altro dritto sbagliato, mentre sul 9-8 per la greca uno scambio fatto di traiettorie piuttosto alte e Muchova che per prima attaccava e il nastro che respingeva il dritto di Maria. Alla fine, al quinto set point, Sakkari raggiungeva la parità e si preparava a un terzo set da grande favorita.
Il break e una Muchova ancor più scarica sembravano l’antipasto di un set netto e inappuntabile. Invece, sul 2-0 Sakkari si è subito messa in difficoltà, perdendo poi il servizio sul 2-1 e cominciando una girandola di break e controbreak fino a quando con un ace andava sul 5-3. Karolina sembrava un ciclista di montagna che tentava la scalata dello Stelvio e cercava il ritmo per non andare fuori giri. Era poco, non era sufficiente, ma da “passista” era importante per lei rimanere calma e concentrata. Sakkari era sui pedali, ma game dopo game mostrava sempre la stessa difficoltà nel concretizzare la propria azione, sbagliando tanto da posizione di vantaggio e non avendo sempre lucidità. Muchova è riuscita ad arrivare al fondamentale decimo game, dove Maria era spalle al muro. E di fatti è cominciata scivolando subito sotto 0-30 con la ceca che sfruttava quel po’ di energie per avere la palla sul dritto e attaccare tra incrociato e lungolinea.
Come in un incubo, Sakkari si è definitivamente innervosita e agitata. Ha perso ancora la battuta e sul 5-5 Muchova riusciva incredibilmente a tenere la battuta. Non stava male, non c’erano mai smorfie o scene, però era evidente la differenza tra le due ed era altrettanto evidente come lei riuscisse a mantenersi viva per l’atteggiamento molto positivo rispetto a un’avversaria che pur con tanto margine sembrava sentirsi sempre al limite tra trionfo e fallimento. Così, sul 5-6, Sakkari ha sì preso il primo “15” ma da lì ha messo due palle in rete e la terza è stata un dritto in corridoio. Muchova mancava il terzo match point, ma sul quarto ha chiuso l’avversaria all’angolo sinistro trovando l’incredibile fine a proprio favore.
Per sua fortuna anche Anastasia Pavlyuchenkova ha faticato tanto per prevalere nel proprio match vinto 7-5 6-7(8) 6-3 contro Jennifer Brady, ma servirà una mezza impresa domani ripresentarsi in campo per quella che potrebbe diventare una nuova battaglia.
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