Astra Sharma due settimane fa a Bogotá era stata vittima di un grave errore arbitrale nel primo turno del torneo quando, nel match contro Giulia Gatto Monticone si vide “scippare” un game dal giudice di sedia che perse il conto dei punti nel terzo game del set decisivo e diede il 2-1 all’azzurra, anche lei confusa quanto l’australiana.
Uscì dalla partita, perse i successivi quattro game ancora molto confusa da quanto fosse avvenuto e non avendo potuto difendere i punti della finale del 2019 era scivolata addirittura fuori dalle prime 160 del mondo. 14 giorni dopo eccola sollevare il primo titolo WTA della carriera a Charleston, nel torneo 250 che ha preso il posto di Anning.
Un gran successo quello dell’australiana, che da numero 165 del mondo “segue” il trionfo di Maria Camila Osorio Serrano della scorsa settimana da numero 180 del ranking femminile e si riporta dentro le prime 120 della classifica mondiale. Un 2-6 7-5 6-1 contro la numero 1 del seeding Ons Jabeur che per lei vuol dire oro, capitalizzando al meglio il momento abbastanza altalenante della tunisina, anche oggi apparsa molto lontana dalla miglior forma e che dopo un buon primo set ha perso aggressività e nel parziale decisivo è uscita dal match.
Abbastanza particolare il periodo di Jabeur, che ormai da diverse settimane sta faticando nel proporre partite intere a livello costante e gli e bassi sono vertiginosi. A livello fisico, soprattutto, sembra sempre al limite. Fin da Miami ha spesso avuto conati di vomito, oggi si è aggiunto anche un fastidio alla spalla visitata nel terzo set. In quel momento, però, i buoi stavano già scappando. Dopo un 6-2 iniziale ha cominciato a sbagliare e a sciogliere il filo del proprio gioco. Sharma faceva il break del 3-1 nel secondo set e malgrado venisse poi ripresa rimaneva avanti nei turni di battuta. 4-3, 5-4, 6-5. Qui il punto cruciale: dal 40-15 Jabeur non ha chiuso il game e si è incartata, sbagliando e mostrando i primi segni di affaticamento. Quattro punti persi consecutivamente e set Sharma.
Un po’ dal nulla, quando tutto sembrava apparecchiato per il tie-break, è arrivato il 7-5 che ha contribuito a spostare l’inerzia dalla parte dell’australiana. Ormai i 135 posti di differenza nel ranking non esistevano più. Sharma andava al doppio dell’intensità, Jabeur non si muoveva più tanto bene e faceva molta fatica ad arrivare sulle palle laterali. Ha recuperato un iniziale break di ritardo, ma sull’1-2 non ha chiuso un fondamentale turno di battuta e Sharma è scappata nuovamente via, stavolta in maniera definitiva.
La ragazza emersa dal college USA è riuscita dunque a vincere il primo titolo nel circuito maggiore. Lei era emersa all’Australian Open 2019 quando da wild card si era qualificata nel tabellone principale, poi era sempre rimasta a ridosso della top-100. Con la pandemia e tutte le difficoltà causate non aveva più migliorato la sua posizione, ma dopo la malasorte di Bogotá e il crollo nel ranking ha reagito alla grande ribaltando la sorte a proprio favore alla prima occasione.
Italia è in semifinale di Coppa Davis grazie al successo del doppio azzurro composto da Jannik Sinner…
L'Italia ha chiuso la serie contro la Slovacchia grazie al secondo singolare di giornata, dominato…
Inizia nel modo migliore la finale della Billie Jean King Cup 2024 per l'Italia, che…
20 anni di successi: il video tributo del mondo del tennis a Rafa Nadal
Si conclude a Malaga, davanti al pubblico di casa, la carriera di Rafa Nadal. L’ultimo…
È una Billie Jean King Cup davvero speciale per la Slovacchia, partita per Malaga per…