ROMANIA – ITALIA 1-3
Cluj, Sala Polivalenta (cemento indoor)
16 aprile
[ITA] E. Cocciaretto b. [ROU] I. Bara 6-1 6-4
[ITA] M. Trevisan b. [ROU] M. Buzarnescu 6-2 2-6 7-6(5)
17 aprile
[ROU] G. Ruse vs [ITA] J. Paolini 1-6 6-3 6-4
[ITA] E. Cocciaretto b. [ROU] M. Buzarnescu 7-5 7-6(5)
[ROU] M. Niculescu/E. G. Ruse vs [ITA] G. Gatto Monticone /J. Paolini
Dopo un esilio di due anni l’Ital-tennis femminile riesce a tornare tra le grandi della Fed Cup, ora rinominata Billie Jean King Cup. La nazionale di Tathiana Garbin ha vinto un grande confronto contro la Romania: mancavano le punte di diamante di entrambe le squadre, ma tre delle quattro partite di singolare sono state oltremodo equilibrate e un pizzico di fortuna (i due match point di Mihaela Buzarnescu sciupati contro Martina Trevisan) e un po’ di bravura (Elisabetta Cocciaretto con il suo 2 su 2) hanno spostato la bilanciata dalla parte delle italiane. A febbraio, o non appena sarà possibile nel 2022, ci saranno per loro i playoff con le vincenti che avranno diritto a giocarsi le Finals nel nuovo format della competizione a squadre femminile.
Trevisan merita tanti applausi per l’impresa di ieri, perché delle nostre singolariste era forse quella vista più in difficoltà. Il contraccolpo dai quarti di finale del Roland Garros ha fatto sì che vincesse solo una delle 11 partite giocate da inizio ottobre. La vittoria di ieri dopo tre ore e 8 minuti e tutti quei break recuperati hanno avuto un peso specifico enorme. Oggi Trevisan stessa è stata sacrificata, forse ancora molto provata fisicamente, e Garbin ha schierato Jasmine Paolini che pur giocando un ottimo primo set non è riuscita a chiudere la pratica contro Elena Gabriela Ruse (1-6 6-3 6-4) e così ci ha pensato, ancora, Cocciaretto con una battaglia di oltre due ore vinta contro Buzarnescu che per il secondo giorno di fila si è trovata immersa in una maratona e con tante chance sprecate.
Il 7-5 7-6(5) che ha chiuso la serie sul 3-1 per l’Italia ha visto Cocciaretto battagliare alla grande per due ore e tre quarti di gioco, durata altamente insolita per una partita chiusa in due set ma di momenti delicati e circostanze che potevano spostare gli equilibri da un lato all’altro ce ne sono stati un’infinità. Come nel primo set quando Cocciaretto ha vinto due game in risposta (sull’1-0 e sul 3-1) di 26 e 22 punti. O come sul finire dello stesso primo parziale quando era sotto 5-5 0-30 e non aveva chiuso col servizio a disposizione sul 5-3. Da quello 0-30, invece di crollare, si è presa otto dei nove punti giocati e ha portato a casa un 7-5 di un’ora e 21 minuti.
Nel secondo parziale aveva visto Buzarnescu scappare avanti di un break per il 3-2, ma dopo aver cancellato una chance di 4-2 ha ritrovato la parità ed era lei, sul 4-3, con tre palle break consecutive a disposizione. La rumena è riuscita a riemergere, a guadagnarsi almeno il tie-break, ma dopo aver recuperato da 1-4 è crollata negli ultimi punti, dove la tensione la faceva da padrone da entrambi i lati. Cocciaretto è riuscita a vincere una battaglia che sarebbe stata forse ben più dura con uno stadio pieno a sospingere la propria connazionale, ma di testa si è dimostrata molto forte, facendosi apprezzare forse ancor più che sotto l’aspetto tennistico. In uno sport dove l’aspetto mentale vale forse il 70% della componente “giocatrice”, Elisabetta in questo fine settimana ha messo in luce tanti attributi.
E così Garbin e le sue ragazze nel 2022 proveranno a guadagnarsi le Finals con i playoff. Non saranno teste di serie, ma è un’avventura che non vedranno l’ora di vivere.
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