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WTA, Kasatkina: a San Pietroburgo il secondo titolo nel 2021. Gasparyan costretta a un nuovo ritiro

Finisce malissimo, sportivamente parlando, il torneo WTA 500 di San Pietroburgo.

Dopo una settimana fatta di tanta lotta ed equilibrio, partite maratone e belle sorprese, la finale si è interrotta sul 6-3 2-1 per Daria Kasatkina contro Margarita Gasparyan, che ha dovuto gettare la spugna per un infortunio alla schiena.

È l’ennesimo stop della carriera per la giocatrice russa ma di origine armena, che non sembra poter trovare pace dopo i gravi problemi al ginocchio che le sono costati in tutto due anni di stop tra metà 2016 e metà 2018 e alcuni rallentamenti nel 2019 quando aveva di nuovo abbandonato la top-100. Questa settimana era stata fin qui fantastica: dopo la rimonta vittoriosa contro Kristina Mladenovic all’esordio si era imposta contro la numero 1 del seeding Ekaterina Alexandrova ai quarti di finale e ieri aveva battagliato alla grande contro Vera Zvonareva. Oggi, purtroppo, già nel primo set mostrava grandi problemi nel movimento e nei colpi.

Probabile che i dolori fossero comparsi già prima del match, ma che abbia provato a voler scendere in campo fino all’ultimo, in qualche modo, considerata anche questa come la finale più importante della carriera e con tutto quello che voleva dire un eventuale titolo in “casa”, un assegno importante, un ranking che avrebbe ulteriormente migliorato la sua posizione che lunedì sarà appena dentro le prime 90 del mondo.

Purtroppo il match non ha avuto granché da raccontare e dopo appena 50 minuti l’arbitro ha annunciato la fine col ritiro di Gasparyan. Kasatkina, che fin lì stava gestendo molto bene la sua situazione, ha così potuto lasciarsi andare in un bell’abbraccio con il proprio coach, Carlos Martinez, con cui sta cercando di ricostruire fiducia e classifica di due anni fa. Dopo diversi tornei la strada imboccata sembra sempre più infondere fiducia. La sua settimana è stata importante: non sempre regolare ma aveva sempre modo di rialzarsi e cambiare volto alla partita, cosa che nel recente passato non sembrava più in grado di fare. Finalmente, lunedì prossimo festeggerà il rientro in top-50 dopo il tracollo da numero 37 a numero 70 a metà ottobre del 2019.

Era scivolata molto indietro tanto che col sistema di punti attuale non le sarebbero bastati nemmeno un titolo (il 250 del Philipp Island Trophy) e la finale a San Pietroburgo (altri 305 punti) bastavano a ricucire l’intera distanza. Adesso sarà numero 42, ma salterà Miami per un forfait annunciato ieri assieme a Zvonareva e questo dovrebbe costarle uno zero da trascinarsi nel ranking fino al prossimo anno. Però con due titoli già in bacheca, alla vigilia della sua fase di stagione preferita (sulla terra rossa) questi dettagli tecnici sono messi da parte.

Diego Barbiani

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