[8] G. Muguruza b. [3] A. Sabalenka 3-6 6-3 6-2
Altra settimana, altra sfida al terzo set tra Aryna Sabalenka e Garbine Muguruza, altra vittoria della spagnola. Siamo a due su due, con l’ex numero 1 del mondo che ha replicato il successo di sette giorni fa nei quarti di finale a Doha e si è imposta contro la bielorussa anche nel WTA 1000 di Dubai col punteggio di 3-6 6-3 6-2. Un match che ancora una volta si è elevato a livelli massimi per intensità, forza e tensione e che, di nuovo, ha visto Sabalenka colpevole di non aver retto prima nel gioco e poi nei nervi.
Non c’è stata la partenza della settimana scorsa per Muguruza e la differenza è stata netta, perché in questo modo Sabalenka riusciva a fare più gioco, ad avere più respiro e non essere subito messa idealmente all’angolo. Non c’è stata nemmeno la partenza di ieri contro Iga Swiatek e dall’1-1 Garbine ha giocato abbastanza male perché non riusciva a reggere l’impatto con la forza bruta dell’avversaria. Era un match molto fisico, molto “vocale”, ed era Aryna a dettare i tempi. Il break sul 2-1 è stato poi confermato e da 1-4 la spagnola non ha più avuto vere chance di rientrare nel set se non per un 40-40 sul 5-3, ben gestito però dalla sua avversaria che ha poi chiuso al secondo set point.
Il cambio di passo, per la spagnola, è arrivato nel momento in cui Sabalenka non ha messo in campo i primi rovesci, perdendo subito il break in apertura del secondo parziale ed entrando in una fase di calo che le è costato in tutto quattro game. È riuscita a fermare la serie negativa evitando di sprofondare sull’1-5 ma in quel momento aveva una corrente molto alternata. Parlava nei giorni scorsi della volontà enorme di tornare a vincere un match duro contro una big, cosa che non le sta riuscendo più come nei mesi conclusivi del 2018. Ha confessato che sta andando da una psicologa sportiva e sperava che le scorie delle batoste prese tra il match contro Serena Williams all’Australian Open e quello della scorsa settimana le avessero dato una scossa. Purtroppo tutto il suo scoramento è emerso di nuovo quando la sfida è arrivata alle prime fasi del set decisivo. Era stata in grado di recuperare un break di ritardo, di tornare avanti 2-1, ma sul 2-2 ha commesso un bruttissimo, e goffo, errore di valutazione sullo 0-15 che le ha di nuovo offuscato la mente. Già sul 5-3 Muguruza nel secondo set aveva perso il primo punto per un dritto affossato sotto al nastro e si era urlata di non avere paura, poi da quel quinto game del terzo set la frustrazione e il disgusto verso il proprio gioco hanno velocemente preso il sopravvento scollegandola definitivamente dalla partita.
Si applaudiva ironicamente dopo un doppio fallo, a un certo punto si è urlata di nuovo qualcosa dopo aver mancato una prima palla. Non era più in partita contro Muguruza, ma contro se stessa. La spagnola, nel frattempo, doveva solo resistere alle ultime sfuriate per portare a casa la partita. Trovato il secondo break di vantaggio ha poi messo la parola fine all’incontro, tornando in semifinale per la terza volta nel 2021 e confermandosi una delle migliori di questo avvio di stagione. La stessa Sabalenka, che anche oggi ha costretto Muguruza a superarsi nel livello e nell’intensità, non esce da qui troppo scornata se non per l’enorme desiderio di fare quel passo in più che però ancora non le è riuscito. Lei stessa sta cominciando a mettersi addosso una pressione enorme, e tutto sta nascendo da quel match contro Serena dove lei stessa, diceva al termine, si sentiva distrutta perché sperava di essere più avanti nella propria crescita.
Altri incontri
In semifinale, domani, Muguruza avrà di fronte Elise Mertens, reduce da una battaglia durissima contro Jessica Pegula. 5-7 7-5 6-0 il punteggio finale, con la belga che ha cancellato ben tre match point sul 4-5 nel secondo set. Uno sforzo fisico che ha lasciato entrambe sulle gambe, ma se la rimonta da 2-5 nel secondo ha rivitalizzato una Mertens quasi sotto a un treno, ha steso una Pegula che è stata vicinissima al risultato più importante della carriera che le avrebbe dato anche l’accesso alla top-30.
Il primo set è durato 7-5 minuti, 10 game ai vantaggi e Mertens che ha servito sul 5-4 perdendo però 12 dei successivi 15 punti giocati. Nel secondo Pegula sfruttava l’inerzia per salire 4-1 e con tre chance del 5-1 e servizio. Lì la reazione belga è stata importante, ma ancor di più quando sul 3-5 ha giocato con estrema attenzione per non regalare più punti e sfruttare un po’ di tensione dell’avversaria che poi, sul 5-4, ha fallito tutte le occasioni con grandi colpe soprattutto sul secondo e terzo match point, entrambi mancati con due dritti incrociati terminati lunghi in fase di palleggio, con l’avversaria che in quel momento stava cercando proprio di farla sbagliare con traiettorie abbastanza alte.
Una volta completata la rimonta, Mertens ha poi concluso il set 7-5 e si è involata verso il 6-0 conclusivo. Pegula ha rimpianti anche perché sul terzo match point avuto Mertens stava per servire la seconda palla e non appena aveva colpito sui cartelloni pubblicitari è partita la fascia Led che indicava “Match Point”. Un errore di chi era al controllo delle luci, che ha costretto l’arbitro a fermare il gioco e far ricominciare dalla prima palla di servizio. Pegula un po’ si è lamentata (sapendo però che non poteva ottenere granché) e il coach David Witt allargava le braccia spazientito sugli spalti. Purtroppo però per loro l’arbitro ha applicato alla regola la situazione, Mertens ha potuto servire la prima palla e comunque lo scambio era iniziato, dunque alla fine può eventualmente recriminare sul timing in cui l’errore è arrivato ma ci sono anche forti responsabilità sue.
La semifinale della parte bassa vedrà Barbora Krejcikova opposta a Jil Teichmann. La ceca ha dominato la sfida tra outsiders contro Anastasia Potapova, chiudendo addirittura 6-0 6-2. Non è riuscito nulla oggi alla russa, che è apparsa bloccata dalla tensione e forse un po’ sulle gambe dopo le due ore e mezza di ieri contro Belinda Bencic. Si giocherà un posto per la finale nettamente più importante della carriera contro un’altra outisder, dunque. La svizzera Teichmann, classe 1997, si è imposta con un doppio 6-3 contro Cori Gauff vendicando le due sconfitte subite nelle prime settimane della stagione.
Risultati
B. Krejcikova b. [WC] A. Potapova 6-0 6-2
J. Teichmann b. [WC] C. Gauff 6-3 6-3
[9] G. Muguruza b. [3] A. Sabalenka 3-6 6-3 6-2
[10] E. Mertens b. J. Pegula 5-7 7-5 6-0
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