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Statistiche della settimana: Rublev implacabile in finale, riecco Kvitova

Nella settimana che sancisce lo storico sorpasso di Djokovic su Federer relativamente al numero di settimane trascorse da numero uno del mondo, uno dei record più prestigiosi del tennis in assoluto, abbiamo assistito nei tornei in calendario, al festival dei qualificati.

Ne ritroviamo complessivamente quattro in tre finali in programma nei circuiti ATP e WTA.

In campo maschile

Nel prestigioso ATP 500 di Rotterdam, è riuscito ad approdare in finale dopo aver superato le qualificazioni, l’ungherese Marton Fucsovics (n.59 del ranking), alla ricerca del secondo successo in carriera dopo quello ottenuto a Ginevra nel 2018. Obiettivo rimandato in quanto si è dovuto arrendere ad un Andrey Rublev in stato di grazia che ha risolto la pratica in due set come aveva fatto in semifinale contro il greco Tsitsipas, favorito n.2 del seeding.

Il risultato ottenuto consente al tennista russo di allungare a sette la striscia di vittorie consecutive nelle finali giocate dal 2019, quattro delle quali relative a tornei ATP 500 in cui Rublev ha vinto consecutivamente 20 match. Insegue, in questa speciale graduatoria Roger Federer ed Andy Murray ad un passo:

Per effetto dei 500 punti conquistati a Rotterdam, Rublev guadagna due posti nella Race per Torino salendo al terzo posto alle spalle di Djokovic e del connazionale Medvedev.

Nell’altro torneo in programma sulla terra rossa di Buenos Aires, si è imposto a mani basse l’idolo di casa, Diego Schwartzman, che in una finale derby ha avuto ragione facilmente del giovane Francisco Cerundolo, fratello maggiore di Juan Manuel, vincitore a sorpresa la settimana scorsa del torneo di Cordoba al suo esordio nel circuito maggiore. Si è interrotto così il sogno della famiglia Cerundolo di diventare l’unica, nella storia del tennis maschile moderno, ad aver avuto due fratelli vincitori di tornei maggiori in due settimane consecutive.

In campo femminile

Nel torneo di Lione abbiamo avuto entrambe le finaliste provenienti dalle qualificazioni. La svizzera Viktorija Golubic ha ceduto il passo alla giovanissima danese Clara Tauson (classe 2002 e n.146 del ranking), vincitrice a sorpresa, che prima di questa settimana aveva vinto una sola partita nei due tornei maggiori disputati in carriera. Destinata a raccogliere in patria l’eredità della connazionale Wozniacki, ex numero uno del mondo ritiratasi lo scorso anno a soli 29 anni, la tennista danese ha dominato il torneo vincendo le sette partite disputate (comprese le due di qualificazione) senza perdere un set e lasciando mediamente appena cinque game alle avversarie, tra cui la numero uno del seeding, la russa Ekaterina Alexandrova, e l’italiana Camila Giorgi incontrata al terzo turno. Grazie a questo exploit la Tauson si catapulta nella top 100, in 96esima posizione (con un balzo di 43 posizioni), diventando la più giovane top 100 dopo la americana Gauff che a 16 anni e 9 mesi occupa la 38esima posizione.

Petra Kvitova conferma nel WTA 500 di Doha di trovare particolare ispirazione quando attracca nel golfo Persico. Per la quinta volta in carriera giunge all’ultimo atto di un torneo disputato nei Paesi Arabi, a distanza di un anno dall’ ultima finale disputata (ma persa contro la Sabalenka) proprio sullo stesso campo, riassaporando, questa volta, il gusto speciale della vittoria che le mancava dall’aprile del 2019 quando si impose nel Premier di Stoccarda superando in finale l’estone Kontaveit, ritrovata sul proprio cammino anche questa settimana,

La Kvitova ha sfoderato in finale il meglio del suo ampio repertorio, “annichilendo” letteralmente Garbine Muguruza, la stessa avversaria che aveva battuto sullo stesso campo nella finale del 2018. La tennista spagnola che, al pari della Kvitova era all’asciutto di vittorie dall’aprile di due anni fa (torneo di Monterrey), ha comunque disputato un buon torneo in cui ha superato in sequenza avversarie impegnative come Kudermetova, Sabalenka e Sakkari (prima della semifinale vinta per ritiro della Azarenka a causa di un infortunio), il che le darà morale in vista dell’appuntamento di Dubai di questa settimana.

La settimana degli italiani

Ha avuto un esito più incolore della precedente. Da segnalare purtroppo ancora un passo falso per Lorenzo Sonego che nei quattro tornei fin qui disputati quest’anno ha vinto solo tre partite in cui partiva da favorito, arrendendosi in ben tre occasioni ad avversari meno blasonati di lui. La sconfitta agli Australian Open per mano del 39enne Feliciano Lopez, facendosi rimontare due set di vantaggio, sembra non essere stata ancora digerita. Sta di fatto che in questo primo scorcio d’anno il tennista torinese fa registrare un preoccupante regresso in termini di rendimento i cui riflessi in classifica sono mitigati dal meccanismo speciale che regola il ranking in questa fase di pandemia, ma trova specchio nella classifica per la Race che lo vede soltanto all’81esimo posto.

Sconcertante anche la resa incondizionata in 70 minuti di Camila Giorgi nel terzo turno del torneo di Lione, al cospetto di Clara Tauson che è vero che ha vinto il torneo ma fino alla settimana scorsa aveva vinto una sola partita nel circuito maggiore.

Altri numeri della settimana

2I qualificati approdati in finale a Rotterdam: prima di Fucsovics vi riuscì il francese Escudé che vinse il torneo nel 2001.

3 – Le finali tutte argentine nella storia del torneo di Buenos Aires la cui prima edizione risale al 2001:

4Gli anni trascorsi dall’ultima finale WTA tra due tenniste qualificate risalente al torneo di Tokyo del 2017, vinto dalla kazaka Diyas che ebbe la meglio sulla giapponese Kato. Resta quello l’unico successo in carriera della tennista kazaka.

5 – Le finali giocate dalla Kvitova nei tornei di Doha e Dubai, bilancio positivo (3 vittorie e due sconfitte)

6Gli scontri diretti tra Kvitova e Muguruza con un bilancio nettamente favorevole alla tennista ceca (5-1).

7 – Le finali vinte consecutivamente da Andrey Rublev:

10 – I tie break vinti dal francese Chardy in questo inizio stagione a fronte di due sole sconfitte.

14 – Le finali disputate in carriera dalla Muguruza: bilancio in perfetta parità (7-7)

15 Le sconfitte contro Top 10 di Fucsovics. L’unica vittoria risale al 1° turno del Roland Garros 2020 contro il russo Medvedev (n.5 del mondo).

19I mesi trascorsi dall’ultimo quarto di finale disputato dal giapponese Nishikori a Wimbledon 2019 (sconfitta contro Federer). Il tennista giapponese ha interrotto questo lungo digiuno a Rotterdam dove è riuscito a vincere due partite di seguito contro due Next Gen top 25 (Auger Aliassime e De Minaur) prima di cedere al croato Coric, cui sempre più sembra precluso il salto di qualità definitivo che nel 2018 veniva dai più dato per scontato quando sconfisse in finale Federer nel suo feudo di Halle e si issò al numero 12 del ranking.

28 – I tornei vinti in carriera da Petra Kvitova in 38 finali disputate. Nella graduatoria delle tenniste occupa il quarto posto alle spalle di S. Williams (73), V. Williams (49), K. Clijsters (41) e davanti a S. Halep (22).

Giancarlo Di Leva

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