Naomi Osaka cambia atteggiamento rispetto alla giornata di mercoledì e trova una prestazione più convincente contro Irina Camelia Begu.
La giapponese arriva così alla quattordicesima vittoria consecutiva, anche se il dato viene un po’ sporcato dal walkover dato nella finale dello scorso Western & Southern Open contro Victoria Azarenka. Per alcuni quella è da considerarsi una sconfitta, in via ufficiale la WTA già nel 2019 con la serie positiva di Bianca Andreescu non teneva conto invece dei forfait “dell’ultim’ora”.
La giapponese di scena nel Gippsland Trophy, torneo di categoria WTA 500, è arrivata a un passo dalla prima finale del suo 2021 grazie al crescendo di prestazione contro Begu, bravissima a spingersi fino a questo punto dopo due maratone con anche la grande vittoria in tre ore e mezza contro Johanna Konta, ma che nemmeno il giorno di riposo gratuito le ha potuto ridare freschezza soprattutto mentale per tener testa all’avversaria quando sul finire di primo set ha messo le marce alte.
Era stata proprio Begu a passare avanti di un break con qualche gratuito di dritto di Osaka, brava però a riprendere immediatamente la parità. Da lì, 2-2, è tornata a concedere qualcosa sul 4-4 quando è scivolata sotto 15-40 ma con quattro punti consecutivi ha tenuto la testa avanti nel punteggio e poco dopo, sul 6-5, andava all’attacco in risposta con un dritto vincente per lo 0-30. Begu, spalle al muro, ha sentito tanta pressione al servizio e con due doppi falli in quel dodicesimo game, di cui l’ultimo sul set point, ha finito per cedere.
Appena la numero 2 del seeding ha fatto il break, nel secondo parziale, la partita si è avviata verso la logica conclusione. Osaka è apparsa molto tranquilla in diverse fasi del match, ma a differenza del match contro Boulter era più pronta mentalmente alle diverse fasi dopo l’inciampo del break subito a freddo. Adesso in semifinale avrà Elise Mertens che ha battuto Elina Svitolina 6-3 5-7 10-6 rischiando però di vanificare una prestazione dominante che l’aveva vista salire con grandi meriti sul 6-3 5-2 e servizio. Svitolina ha reagito, si è rifatta sotto e sul 5-4 Mertens ha mancato tre match point, a quel punto irrigidendosi sempre più e al servizio sul 5-6 ha commesso errori di metri per regalare il parziale all’ucraina. Con l’inizio del decisivo super tie-break, però, la numero 4 del seeding non ha mai trovato il campo e la belga è andata avanti 7-1, prima di rivivere ancora difficoltà e tensione quando si trattava di farsi sempre più vicina alla linea del traguardo. Sul 7-4 è riuscita a vincere due punti in risposta, ma di nuovo i due punti al servizio le sono stati avversi, rimediando al terzo match point quando non poteva non aggredire una seconda palla di Svitolina troppo debole e centrale.
Brutto tonfo invece per Simona Halep, che rimedia un pesante 6-2 6-1 (12-1 il parziale dal 2-0 in suo favore) contro Ekaterina Alexandrova. Le condizioni indoor già livellavano abbastanza la distanza tra le due, con la russa che adora giocare su un campo piuttosto veloce e sotto il tetto mentre la rumena fa più fatica nella fase di spinta in indoor, ma al di là di questo la numero 1 del seeding dopo i primi game ha cominciato sempre più ad accusare una fitta alla schiena che sul 5-2 Alexandrova l’ha costretta a chiedere anche la fisioterapista in campo.
Ha preso una pasticca, ha provato ad aspettare che l’antidolorifico facesse effetto, ma dopo pochi punti nel secondo set la situazione è sembrata farsi sempre più seria. Nick McCarvel, uno dei pochissimi giornalisti volati in Australia da Europa e Nord America ha raccontato di aver poi visto Halep zoppicare un po’ e tenersi un asciugamano intorno alla schiena, come per tenere la zona calda. Nel frattempo la partita non aveva più senso, con Alexandrova involatasi verso la comoda vittoria e che domani affronterà Kaia Kanepi, avanzata in semifinale per forfait di Karolina Muchova.
Risultati
[9] E. Alexandrova b. [1] S. Halep 6-2 6-1
K. Kanepi b. [8] K. Muchova walkover
[7] E. Mertens b. [3] E. Svitolina 6-3 5-7 10-6
[2] N. Osaka b. I. C. Begu 7-5 6-1
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