La situazione attorno al caso della squalifica di Novak Djokovic che ha sconvolto, ieri, il tabellone maschile dello US Open è ormai degenerata.
Se fin dai primi minuti successivi alla decisione del supervisore di estromettere il numero 1 del mondo ATP dallo Slam di Flushing Meadows c’erano commenti divisi tra chi riteneva giusta la punizione e chi troppo severa, nella nottata italiana qualcuno, con una grave mancanza di rispetto verso la privacy di questa persona ne ha diffuso le generalità sui social.
Nome, cognome, città e stato. Qualche tabloid serbo e una persona via Twitter hanno dato il via a un accanimento durissimo dei fan di Djokovic, per lo più persone che commentavano usando l’emoticon della bandiera serba, che hanno cercato il suo account Instagram e hanno cominciato una raffica di insulti e minacce violente e pesanti. La loro convinzione è che sia stata tutta scena, l’essere colpita alla gola ed essere stramazzata a terra facendo quasi fatica inizialmente a prendere aria, per accanirsi contro il campione uscente dello US Open. Le teorie vanno dal gesto di ripicca verso il giocatore a un motivo di fargliela pagare per la creazione della famigerata PTPA.
Tra le centinaia di commenti deprecabili, anche alcuni veramente pesanti e vere minacce di morte. In un’immagine la povera giudice di linea voleva ricordare il figlio in quello che avrebbe dovuto essere il giorno 37 anni. Lì sotto, alcuni le hanno risposto: “Non ti preoccupare, lo raggiungerai presto…” oppure “Dio vede tutto… Nole #1”.
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