Il più anomalo, il più particolare, il più improbabile scontro tra Serena Williams e Venus Williams è andato in scena a Lexington, Kentucky, “profondo centro” degli Stati Uniti d’America.
Campo da circolo tennis, una fila di tribune per accompagnatori, un arbitro, due giudici di linea. Due leggende del tennis che per una giornata si sono come ritrovate in un’altra dimensione, in uno scenario ben lontano da palcoscenici di grande livello e ben lontane dal competere per qualcosa di speciale.
In palio, oggi, un quarto di finale abbastanza anonimo nelle carriere di entrambe, utile semmai a continuare il cammino in questo periodo storico altrettanto anomalo e difficile da decifrare. E per concludere il quadro, in una sfida che raramente ha regalato emozioni e bel tennis anche a causa della posta in palio spesso molto alta in una sfida tra sorelle e che si conoscono fin troppo bene da scontrare spesso lo spirito agonistico con quello di un legame molto forte fuori dal campo, oggi è stata anche una gran partita.
Rispetto al match d’esordio contro Bernarda Pera, Serena è emersa con molta più forza e determinazione. Quasi “fortunata” contro la statunitense di origine croate, oggi già ha fato vedere qualcosa di più interessante dopo comunque aver scosso pesantemente la testa per un set e mezzo. Eppure Venus stava giocando un gran bene. Dallo 0-2 ha vinto 6 dei successivi 7 giochi, faceva esplodere i colpi e avanzava nel campo. Il servizio la supportava, la profondità faceva male e Serena non reagiva. Poi però, spalle al muro, ha avuto ancora una volta nel servizio il punto chiave per ripartire e trovare solidità. Solo 8 punti persi al servizio nella seconda frazione e un break, fondamentale, che ha portato tutto al terzo.
Serena nel post partita ha detto: “Ho dovuto aumentare il livello negli ultimi due giochi, sentivo di doverlo fare per chiudere la partita. Non mi ero accorta di essere stata sotto 2-4 nel terzo set, e questo è un buon segno. Credo che la partita sia stata di alto livello, Venus sta giocando benissimo, il suo coach Eric ha fatto un gran lavoro con lei, ci sono stati molti scambi lunghi, a tratti abbiamo servito molto forte e poi abbiamo iniziato a spingere con la risposta. È la prima volta che sono a un torneo senza la pressione di vincere, non mi aspetto niente, ed è una sensazione strana”. Venus invece ha dichiarato: “Ho giocato ad alto livello per tutta la mia vita, quindi mi aspetto di giocare bene – ha commentato Venus – Tutto considerato credo di aver giocato bene, è stato un buon inizio dopo una pausa così lunga”.
Il set decisivo si è risolto quando Serena ha aumentato la propria aggressività da fondo campo, dopo i 3 break subiti nei primi game, e nel nono game ha completato il sorpasso definitivo chiudendo poi al servizio un match di grande agonismo e intensità, forse uno dei migliori visti in questa ripartenza post-sospensione. Se la partita contro Pera aveva fatto storcere il naso, oggi le indicazioni sono più positive. Lei però è qui per capire a che livello sia la sua condizione per lo US Open, e servirà ancora un po’ per giudicare a pieno.
Risultati
[1] S. Williams b. V. Williams 3-6 6-2 6-4
[SR] C. Bellis b. J. Pegula 6-3 6-2
J. Teichmann b. [5] Y. Putintseva 6-2 6-2
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