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Kvitova quasi perfetta: suo il titolo a Praga, Muchova si arrende

P. Kvitova d. K. Muchova 6-3 6-3

Petra Kvitova si è tenuta il meglio per la fine. I colpi migliori della campionessa ceca sono arrivati durante la finale della Czech Presidents Cup, torneo di esibizione tenutosi a Praga durante la pausa del circuito WTA a causa della pandemia covid-19. Nei primi due turni si era vista una Kvitova mai veramente in difficoltà ma costretta a due partite “sporche”, con sbavature che vanno registrate e considerate prevedibili nell’ottica di chi fin qui non aveva mai giocato o potuto allenarsi con la giusta intensità.

Questo sarà anche un fattore importante per la ripresa, quando potrà avvenire: se è vero che una pausa così lunga non era capitata a tante giocatrici, la realtà è che un lungo stop dovuto a un infortunio porta con sé una tabella di marcia che dice quando e come rientrare mentre in questa situazione tutte hanno vissuto un po’ nel limbo di non sapere che cosa succederà. Ci si allenava, ma la concentrazione non era mai tale come quando c’è un obiettivo chiaro in testa proprio perché il rientro in campo a competere non c’era, e non c’è tutt’ora. Per questo avere queste occasioni è d’aiuto a ritrovare certi automatismi e, come nel caso di Kvitova, il meccanismo può dirsi riuscito.

Dalle prestazioni altalenanti contro Barbora Krejcikova e Katerina Siniakova alla finale quasi dominata contro Karolina Muchova, giocando anche su quello che forse è al momento un punto debole della connazionale: contro avversarie di questa caratura, e che incominciano a imporsi con la propria potenza, tende a irrigidirsi e perdere fluidità nei colpi, ma anche nel ritmo del palleggio. Una dinamica simile, per esempio, nel netto 6-3 6-2 subito contro Serena Williams a New York dove si evidenziava l’importante differenza nelle cilindrate in campo. Se l’inizio era stato abbastanza incoraggiante, con buona solidità e capacità di contenere molto bene le accelerazioni di Kvitova causandole tanti gratuiti, quando ha subito il rientro da 3-1 a 3-3 ha cominciato a tirarsi indietro e perdere il filo del suo gioco.

Non era affatto facile, perché dall’altra parte Petra ha alzato il proprio livello soprattutto mentale perché quei due game consecutivi per ritrovare la parità li ha vinti più con la testa, entrambi ai vantaggi, mentre nel gioco ancora non era pulitissima. Cercava tanta profondità, e i due punti vinti per il controbreak sono arrivati proprio con colpi pesanti finiti a pochi centimetri dalla riga di fondo. Il match stava girando, perché Muchova ha effettivamente subito il colpo non dell’aggancio in sé per sé ma nel non riuscire più a raccogliere errori gratuiti che prima avvenivano con molta più costanza. In quel frangente, poi, la sua palla è diventata più docile, pulita e facilmente preda dei colpi da fondo della rivale. Sotto 0-40 abbastanza rapidamente nel settimo game, nuovo 0-40 anche sul 3-5. Era riuscita a risollevarsi, in quest ultima occasione, ma sul 40-40 ancora tanta profondità della bi-campionessa di Wimbledon a fare la differenza.

La bilancia della situazione era completamente dalla sua. Muchova aveva poca chance di variare le carte in tavola, perché quando Kvitova ha cominciato a colpire molto bene non aveva quasi tempo per pensare ad altre soluzioni che tentare una difesa quanto più difficile. Non c’era però verso di togliere Petra da questo stato in cui colpiva vincenti con grande facilità, e all’inizio della seconda frazione è arrivato un nuovo break, confermato, che ha portato la serie di game consecutivi a 8. Sul 6-3 3-0 Kvitova, Muchova è riuscita a sbloccarsi e sotto 1-4, anche grazie a una lunga pausa per pioggia che l’ha aiutata mentalmente a resettare, stava riuscendo a costruire la rimonta. Al servizio nel sesto game è riuscita a risalire da 0-30, poi a cancellare molto bene una palla break e salendo col servizio negli ultimi punti. Effetto poi trascinato anche in risposta, perché era tornata a essere molto più attiva e dunque pericolosa per una Kvitova che di colpo tentennava un po’ troppo. Sul 3-4, però, un grave errore arbitrale ha concesso a Kvitova di prendere psicologicamente il comando del game in risposta: sul 15-15 una sua palla di dritto è finita abbastanza nettamente larga rispetto alla linea del corridoio, ma il giudice di linea l’ha segnata buona e l’arbitro non ha chiamato l’overrule. Muchova era riuscita a cancellare il primo distacco, ma da quel momento ha sempre avuto una posizione di svantaggio nella pressione che si spostava da un lato all’altro della rete e ha ceduto a sua volta il servizio.

Salita 5-3, Kvitova ha poi vinto un gran game alla battuta e nei concitati punti finali (splendida la risposta di rovescio con cui Muchova aveva cancellato il primo match point) la sua avversaria ha anche avuto un leggero problema alla gamba sinistra, bloccandosi fuori dal campo dopo un recupero in corsa sul suo lato destro. Un punto più tardi, il dritto in rete di Muchova regalava la vittoria a Kvitova.

Da segnalare, infine, il gran punto vinto da Petra per il 4-1 in suo favore, sempre a proposito di una giornata quasi impeccabile

Muchova ci riproverà la prossima settimana, sempre che il fastidio alla gamba non sia qualcosa di più forte, quando già ci sarà un nuovo evento a Praga. Stavolta si giocherà al circolo tennis Stvanice, impianto molto caratteristico perché situato sull’omonimo isolotto in mezzo al Danubio ed è anche il più antico circolo tennis della Repubblica Ceca. Assieme a Muchova ci saranno Karolina e Kristyna Pliskova, Marketa Vondrousova, Barbora Strycova ed Ekaterina Alexandrova, unica tennista straniera coinvolta anche per i grandi legami con il paese e le tante apparizioni nel campionato a squadre ceco. Il format, considerate le sei giocatrici, vedrà due gironi da tre e le vincitrici si affronteranno in finale.

Diego Barbiani

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