È la Repubblica Ceca, non ci si potrebbe aspettare molto più di così. E per “così” intendiamo il meglio che il tennis femminile abbia proposto a livello di nazioni negli ultimi anni.
Così il torneo di esibizione cominciato oggi al famoso circolo Sparta Praga, sede del torneo WTA quest anno cancellato causa pandemia del covid-19, si è trasformato nell’occasione ideale per rivedere per la prima volta alcune delle migliori giocatrici del panorama locale e tra loro una grande promessa per gli anni a venire.
Mancavano all’appello soltanto Karolina Pliskova, che ha preferito avere più tempo per allenarsi assieme al coach Dani Vallverdu con cui si è ritrovata solo un paio di giorni fa e ha inoltre deciso di non forzare la schiena, Marketa Vondrousova che aveva a che fare con lo studio e Marie Bouzkova, lei invece rimasta negli USA fin da quando sono stati chiusi i voli da e per l’Europa per i non nord-americani. Tra l’altro, è anche giusto e carino citare come la stessa Bouzkova, classe 1998, abbia cominciato da qualche settimana una bella iniziativa che mira a coinvolgere ragazzi e ragazzini di ogni angolo del mondo mettendosi completamente a loro disposizione in una mega video-chat su zoom dando loro tutto il tempo che vogliono. Lo sta facendo per volontà sua, per essere un piccolo sostegno in un momento non felice a livello globale e per aiutare per quanto possibile aspiranti tennisti con qualche consiglio di chi, poche ore prima in cui veniva annunciata la cancellazione di Indian Wells, realizzava il miglior traguardo personale con la finale a Monterrey (l’invito è rivolto a tutti: se volete fatevi avanti).
A parte loro, c’era praticamente l’intero blocco di giocatrici che hanno reso gloria e fama alla Repubblica Ceca negli ultimi anni: Petra Kvitova, Lucie Hradecka, Katerina Siniakova, Barbora Strycova. Possiamo anche suddividerle per annate. Kvitova diede il punto decisivo per il trionfo in Fed Cup nel 2014, Hradecka partecipò alla trionfale campagna in Russia nel 2011, Siniakova diede il punto decisivo nell’incredibile partita di quasi 4 ore contro Sofia Kenin nel 2017, Strycova fu in campo nel durissimo doppio decisivo contro la Francia nel 2016 e l’anno prima contro la Russia. Oltre a loro Karolina Muchova, recentemente arrivata ad alti livelli. Barbora Krejcikova, campionessa in doppio a Wimbledon due anni fa ed ex numero 1 del mondo. Kristyna Pliskova e la giocatrice classe 2005 Linda Fruhvirtova. Quest ultima, assieme alla sorella Brenda (classe 2007), sono due delle più grandi giocatrici a livello junior messe in mostra nel recente periodo. Linda, soprattutto, lo scorso dicembre aveva partecipato “attivamente” al campionato nazionale Extraliga e i risultati erano stati già di ottimo valore. Nonostante avesse poco più 14 anni batteva già in due set giocatrici molto più navigate, lasciando addirittura 4 game ad Anastasia Detiuc, numero 367 del mondo, e perdendo 7-6 al terzo contro Anastasia Zarystka, all’epoca vicina alla top-200.
Fruhvirtova ha affrontato oggi Strycova, 19 anni in più e un bagaglio incommensurabile di tennis ad altissimi livelli. Nonostante questo, nel secondo set è riuscita a giocare e dare da pensare alla connazionale che ha rischiato di andare al terzo set prima di prevalere 6-1 7-5. Domani Strycova affronterà in un’interessantissima sfida Karolina Muchova che si è sbarazzata di Kristyna Pliskova 6-3 6-4. Per stile di gioco, di entrambe, questa sarà probabilmente la partita più godibile della giornata (se uscirà un match a senso unico, scrivete pure a @Diego_Barbiani su Twitter. È giusto così).
Nella semifinale della parte alta, invece, Kvitova se la vedrà contro Katerina Siniakova. La ex numero 2 del mondo ha superato 7-6 6-2 Krejcikova. Un po’ di ruggine nelle prime fasi, non sempre pulitissima, ma dopo mesi di pausa il rendimento effettivo conta abbastanza poco. Il vero punto è essere tornati in campo, ritrovare una sensazione di normalità dopo che il virus aveva costretto loro, come quasi tutto il resto del pianeta, a un lockdown più o meno rigido. Tra l’altro, questo appuntamento a Praga è forse abbastanza vicino all’idea di un vero torneo di tennis pre-covid. Rispetto agli altri tornei visti fin qui ha raccattapalle, giudici di linea (ovviamente con mascherina) e qualche persona a bordo campo. Niente assembramenti, niente stretta di mano. Anche qui, come altrove, a fine partita le giocatrici allungano le rispettive racchette a contatto con l’avversaria. Siniakova, invece, si è imposta 6-3 6-4 contro la veterana Hradecka, che pochi giorni fa ha spento 35 candeline.
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