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ATP New York: alla fine resta il solito Seppi

Chissà che effetto deve fare ad Andreas Seppi, 36 anni tra meno di una settimana, sentire parlare della “rinascita” del tennis italiano. All’inizio del suo diciottessimo anno nel circuito Andreas ha raggiunto la semifinale di un torneo ATP per la trentaduesima volta, l’ultima appena 4 mesi fa, a Mosca. Contro Jason Jung, uno che ormai si avvia a diventare veterano anche lui, Seppi proverà a raggiungere la sua decima finale, e in fondo partirà da favorito, visto che precede il tennista di Taipei, arrivato ins emifinale partendo dalle qualfiicazioni, di circa 30 posizioni nel ranking. Seppi contro Jared Thompson, che aveva certificato la crisi di Isner, un altro che non è detto vedremo ancora a lungo, ha esibito la solita prova di grande intelligenza tattica, contenendo l’avversario nella lunga fase iniziale del match e approfittando immediatamente del calo dell’australiano, che probabilmente credeva di aver chiuso la questione quando era andato a servire un set avanti e 3-2. Da lì invece è cambiato tutto e Seppi ha concesso appena una paio di game all’avversario, che non ha più trovato il bandolo della matassa ed è appena riuscito ad evitare il bagel, annullando un paio di match point. Cosa che è servita solo a ritardare l’inevitabile, perché nel game successivo Seppi chiudeva a zero il game e il match.

L’altra semifinale la giocheranno Kyle Edmund, che ha battuto al fotofinish il coreano Kwon, e Miomir Kecmanovic che, nell’incontro più interessante della giornata ha superato Ugo Humbert. Giovani speranze crescono, Seppi ci dirà a che punto sono.

Quarti di finale

A. Seppi b J. Thompson 6-7(2) 6-4 6-1
[Q] J. Jung b. [3] R. Opelka 5-7 6-4 6-4
[6] M. Kecmanovic b. [4] U. Humbert 3-6 6-2 6-4
[8] K. Edmund b. S. Kwon 3-6 6-2 7-6(5)

 

Roberto Salerno

Nato a Palermo, ho scritto un paio di racconti, vari saggi, circa 700 articoli di tennis, ma vado fiero solo di qualche flash, di una in particolare. Sono stato inviato non è tutto questo granché. "è favorevole ad un discorso democratico, in cui tutti parlano e poi lui spiega i motivi per cui gli altri hanno torto"

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Roberto Salerno

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