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Swiatek tra tennis e rock: “Prima delle partite mi carico ascoltando gli AC/DC”

Iga Swiatek è tornata in campo all’Australian Open dopo circa 4 mesi di stop. Era fine agosto quando ha giocato l’ultima partita ufficiale prima di oggi.

La polacca, 18 anni, ha passato il primo turno dello Slam australiano con un ottimo 6-3 6-2 ai danni di Timea Babos. Al prossimo turno, in programma già domani a causa delle abbondanti piogge, affronterà Carla Suarez Navarro che oggi ha superato nella tempesta di vento Aryna Sabalenka.

Di recente ha sofferto di una frattura da stress al piede sinistro che è stata anche difficile da diagnosticare, e per cui ci sono volute diverse settimane per poter dirsi pronta a ricominciare. I medici non davano mai l’ok, rimandando sempre il momento in cui poteva tornare ad allenarsi. Soltanto cinque settimane fa, infatti, ha potuto fare la prima corsa. Però i bei ricordi del 2019 rimangono e in questi primi momenti dell’anno nuovo ha anche avuto nuovi elogi da Naomi Osaka, che la vorrebbe come rivale per il futuro e che l’ha invitata a cena qui a Melbourne, la scorsa settimana.

Intervistata invece in esclusiva, Swiatek ha risposto così.

Lo scorso anno eravamo qui durante le qualificazioni. Adesso hai avuto la sala piena, sei attesa da due televisioni. Quanto è cambiato nella tua vita nell’ultimo anno?
Per alcune cose la mia vita è cambiata, però i miei principi son sempre quelli. Lavoro duro in campo e tanto impegno a scuola e molte cose sono cambiate ma io stessa cerco di mantenere tutto molto semplice attorno a me, e di rimanere sempre la stessa persona.

Con la scuola hai finito?
Sono all’ultimo anno, finirò a maggio. Sto avendo un corso in una scuola privata, anche se non c’è grande differenza in Polonia rispetto a quella pubblica, e ho i professori che mi stanno aiutando. Sono però agli ultimi mesi, per cui penso che rimarrò a studiare per conto mio perché sono via per i tornei, e poi basta, finita. Sono al liceo, sto facendo un corso specializzato in matematica e inglese.

C’è qualcosa che ti ha colpito nel percorso fatto fin qui?
Sono stata sorpresa più per come è stato semplice per me il passaggio da ITF a WTA perché alla fine credo di aver avuto solo tre tornei dove non mi sono sentita bene. E alla fine mi sono sorpresa di come sentita a mio agio velocemente nel circuito maggiore, prendendo abbastanza fiducia. È difficile essere sempre in fiducia, ma attualmente mi sembra di starne guadagnando settimana dopo settimana… Anche se è semplice pensare di essere super per una settimana quando invece devi rimanere a quel livello per lungo tempo.

Parlando invece di musica, so che sei grande appassionata di rock. Quando è cominciato tutto?
Penso nel 2014. Ho cominciato col rock ascoltando i Coldplay, “A Rush of Blood to the Head”. Quello è anche il loro album più rock, gli altri, soprattutto quelli successivi, sono soprattutto pop. Vorrei provare a suonare la chitarra elettrica, ma è un po’ difficile perché dovrei tenere il polso abbastanza piegato e non è ideale per noi tennisti. Magari il piano, ma ho ancora abbastanza tempo.

Come generi sei solo sul rock?
Ascolto praticamente tutto se mi suona bene, se è orecchiabile… basta che non sia rap, quello proprio non mi piace. Mi piace soprattutto la musica di qualche anno fa, Nina Simone, i Queen, vado matta per gli ABBA, Pearl Jam, magari jazz, un po’ di reggae… alla fine dipende molto dal mio mood del momento. Ho usato spesso il rock durante il mio ultimo infortunio per rendere un po’ meno pesante l’attesa del rientro in campo. Lo stesso prima delle partita ascolto sempre qualcosa di molto pesante per caricarmi.
Qualcosa come AC/DC o Eddie Vedder?
AC/DC, proprio loro.
Quale canzone in particolare?
La migliore per quei momenti è Thunderstruck (ride, nda).
Per i Pearl Jam invece che CD preferisci?
Ten, decisamente.

La tua canzone preferita, il gruppo che preferisci maggiormente ascoltare, è sempre lo stesso?
Ho dei periodi, dipende. Ascolto spesso Pearl Jam, Red Hot Chilli Peppers, qualcosa di più hard rock come i Guns ‘n Ross, spesso più e più volte assieme, CD su CD. Mi capita spesso di mixare le varie band, non riesco mai a focalizzarmi su una.

Diego Barbiani

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