Il tennis non si ferma mai. Non ci saranno state più di 48 ore di pausa dalla fine della Coppa Davis ed è come se la off season fosse già finita, perché è subito arrivato il momento di commentare le prime entry list della stagione 2020. È la WTA, con i tornei Brisbane, Auckland e Shenzhen ad aprire le danze.
Un evento di livello Premier, due International. Eppure, la vicinanza dall’Australian Open impone a tantissime big di scendere in campo. Un po’ per testare la propria condizione, un po’ per evitare di dover sobbarcarsi lavori e rischi extra nella settimana successiva che malgrado veda spesso anche lì un buon livello di partecipanti rimane quella precedente a uno Slam e la testa, in quei casi, ha spesso un po’ di riguardo in più.
C’è grandissima attesa per il torneo nel Queensland, nell’est Australia, perché nel 2020 avrà l’enorme privilegio di essere l’evento di casa dell’attuale numero 1 del mondo. Ashleigh Barty, originaria di Ipswich, pochi chilometri più a sud rispetto all’impianto di Brisbane, aprirà il 2020 e l’importantissima, per lei, fase di stagione tra le mura amiche con il torneo che l’ha vista rientrare nella geografica tennistica nel 2017 dove da 297 del mondo si fermò solo al secondo turno contro la numero 1 di allora Angelique Kerber, sconfitta per altro maturata in 3 set. Era appena partita nella seconda carriera tennistica, da lì in avanti è stata una cavalcata grandiosa.
E pensando alla Barty che non ha patito negli scorsi mesi lo scotto dell’essere numero 1 al mondo malgrado la rapidità con cui tutto è avvenuto, c’è molta curiosità nel vedere cosa sarà per lei questa prima fase di stagione. E Brisbane, oltre che la scelta più logica, è anche quella che propone il miglior banco di prova possibile perché non offre alcun turno facile. Sono 14 le top-20 presenti, tra cui le prime 3 del ranking, una wild-card già assegnata a Venus Williams e una che probabilmente verrà tenuta per Maria Sharapova. Presente la campionessa uscente Karolina Pliskova, come anche quella del 2018 Elina Svitolina, poi Naomi Osaka, Petra Kvitova, Angelique Kerber, Madison Keys, e poi parecchie mine vaganti.
WTA Brisbane, Premier
Ashleigh Barty (n.1)
Karolina Pliskova (n.2)
Naomi Osaka (n.3)
Elina Svitolina (n.6)
Petra Kvitova (n.7)
Kiki Bertens (n.9)
Johanna Konta (n.12)
Madison Keys (n.13)
Sofia Kenin (n.14)
Alison Riske (n.18)
Donna Vekic (n.19)
Angelique Kerber (n.20)
Karolina Muchova (n.21)
Dayana Yastremska (n.22)
Maria Sakkari (n.23)
Sloane Stephens (n.25)
Anastasija Sevastova (n.26)
Anett Kontaveit (n.27)
Anastasia Pavlyuchenkova (n.30)
Danielle Collins (n.31)
Su Wei Hsieh (n.32)
Barbora Strycova (n.33)
[WC] Venus Williams
Tra Auckland e Shenzhen la situazione è abbastanza equivalente anche se la località che ospita anche le WTA Finals ha sofferto qualche perdita come Simona Halep (comunque già assente lo scorso anno e che anche stavolta pare intenzionata a riposare la prima settimana), Alison Riske (tre volte finalista), Alona Ostapenko (che probabilmente ha concluso il contratto che la legava col torneo ed è tornata ad Auckland).
In Nuova Zelanda, inoltre, hanno da subito spinto per riconfermare la situazione recente: da tempo sono state annunciate Bianca Andreescu e Julia Goerges, finaliste lo scorso anno, e Serena Williams, che pare abbia fatto pace col direttore del torneo dopo gli incidenti del 2017. Oltre a loro, Amanda Anisimova, già presente lo scorso anno, e Caroline Wozniacki, ormai giunta alla sesta apparizione. Hanno però guadagnato Coco Gauff e Svetlana Kuznetsova, che dopo due stagioni dove doveva rimanere ferma fino a marzo ha potuto tornare a programmare la trasferta in Oceania.
In Cina il vero colpo è Garbine Muguruza, che partirà da lì per cercare il riscatto e ritrovare da subito affinità con Conchita Martinez, tornata al suo fianco dopo i due mesi assieme a inizio 2018 e la settimana trionfante di Wimbledon 2017. La spagnola si è unita a un campo di partecipazione che vede Belinda Bencic e Aryna Sabalenka, campionessa in carica.
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