Australia vs Francia 1-1
[FRA] K. Mladenovic b. [AUS] A. Tomljanovic 6-1 6-1
[AUS] A. Barty b. [FRA] C. Garcia 6-0 6-0
L’1-1 alla vigilia della finale di Fed Cup era il risultato più prevedibile dopo la prima giornata. Eppure, a Perth sono andate in scena due partite incredibilmente rapide. Non si ha memoria di risultati così netti in una finale di Fed Cup, né tantomeno quando e se possa esserci stato un 6-0 6-0. E tra le righe dei due massacri ci sono anche spiegazioni abbastanza diverse tra loro.
Kristina Mladenovic a Shenzhen, pur giocando il doppio, ha trovato una bella settimana e sta trasportando la fiducia anche qui in Australia, giocando una bella partita e stando in controllo fin dai primi punti. Dall’altra parte della rete, però, c’era un’avversaria che non stava riuscendo a giocare. Come rivelerà poi l’Equipe, l’australiana di origine croata ha ammesso che quella vista in campo oggi era attanagliata dalla tensione e dallo scenario, con tutti i risvolti polemici dei giorni precedenti in merito alla sua chiamata improvvisa e alla decisione dell’ITF di renderla disponibile a 5 anni dal suo cambio di nazionalità.
Doveva essere un’aggiunta importante quantomeno per dare una vera seconda singolarista a una nazionale che di recente ha perso Daria Gavrilova, ora in pausa col tennis, e non ha altre top-100 al di fuori di Sam Stosur, che però ora deve essere la carta utilizzabile nel doppio. Invece, Tomljanovic ha regalato un 6-1 6-1 in cui non è mai riuscita a giocare, trovando il primo vincente solo sul 5-0 Mladenovic nel secondo set. La francese ha giocato bene, soprattutto se pensiamo a quelle partite anche solo dello scorso settembre a Zhengzhou dove malgrado la semifinale faceva tanta fatica a prendere il controllo della situazione, ma rimane un po’ il punto di domanda su che cosa potrà fare domani.
Nella giornata di domenica, infatti, la sfida tra Mladenovic e Barty darà a Francia o Australia due match point per prendersi la Fed Cup. E se “Kiki” ha cominciato molto bene, “Ash” si è superata. Un doppio 6-0 inflitto a Caroline Garcia, una completezza di gioco e azione che hanno strappato applausi scroscianti dalle tribune. Entrata in campo con in braccio la propria nipotina, per la prima volta da numero 1 del mondo in carica nella sua Australia e con alle orecchie due orecchini coi simboli del popolo aborigeno di cui ha le origini, Barty ha travolto in meno di un’ora l’avversaria con picchi di gioco impressionanti e grandissima facilità nel gestire i (pochi) tentativi di imbastire qualcosa da parte della francese.
Garcia fino allo 0-3 0-40 aveva vinto un punto dei 16 giocati. Non è riuscita a uscire da un’idea di gioco che dopo le prime fasi non era neppure più offensivo, ma aveva già tirato i remi in barca. Ha provato, per orgoglio, a vincere il game al servizio sullo 0-5 ma mai è arrivata neppure a palla game. L’unico momento in tutta la partita dove ha avuto chance per smuovere il punteggio è stato sullo 0-6 0-5, avanti 15-40 in risposta, e anche lì Barty si è imposta rientrando con 4 punti consecutivi.
Con questi risultati, paradossalmente domani potrebbe diventare più pesante il secondo singolare. Barty rimane favorita contro Mladenovic, mentre le prestazioni odierne di Tomljanovic e Garcia potrebbero portare a cambiamenti di programma per la sfida tra le seconde singolariste (Priscilla Hon potrebbe essere un’alternativa da parte di Alicia Molik) anche se a ora prende sempre più corpo la possibilità di arrivare al doppio decisivo.
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