OSAKA È UN DIESEL, MA CI SARÀ LA SFIDA CONTRO ANDREESCU
Naomi Osaka torna ai quarti di finale del WTA Premier Mandatory di Pechino dopo la corsa dello scorso anno in ben altro ambiente, da neo campionessa Slam. Adesso, un anno dopo, c’è una giocatrice cresciuta e migliorata, con già 25 settimane da numero 1 alle spalle e con tanta costanza rispetto a quella dello scorso anno.
Nel 2018 ebbe picchi di risultati clamorosi a Indian Wells, allo US Open, ma per tutta la fase intermedia raggiunse appena un quarto di finale, al torneo International di Nottingham. Finì la stagione con sei quarti di finale, tre di questi negli ultimi appuntamenti del 2018. Quest anno è già al nono, ottenuto con un 6-4 6-0 ai danni di un’avversaria per nulla banale come Alison Riske.
Tantissimi applausi, infatti, andrebbero destinati alla statunitense per quello che ha fatto tra Wuhan e Pechino, per un gioco mai così centrato e di alto livello, preciso e letale, spesso con coraggio e lucidità. Due settimane che probabilmente le cambieranno la carriera, lei che aveva un range nel ranking WTA attorno al 40-60 del mondo e che adesso potrebbe anche rischiare l’approdo in top-20 se Caroline Wozniacki o Ekaterina Alexandrova non vinceranno il torneo nella capitale cinese. E questi 700 punti raccolti, uniti ai quarti di finale a Wimbledon, potrebbero anche coronare il prossimo anno il sogno olimpico, lei che nelle gerarchie USA è sempre stata giocatrice di terza fascia vista la presenza di nomi d maggiore risalto anche al di là delle sorelle Williams.
Oggi stava ripetendo quanto di buono fatto fin qui, incominciando la partita nella maniera migliore per mandare in difficoltà la sua avversaria: non sbagliano nulla. Era impressionante nella qualità del palleggio, nella regolarità con cui rigiocava le palle al di là della rete e nella copertura di campo in fase difensiva, scegliendo poi molto bene quando forzare ed esaltandosi in risposta quando veniva chiamata all’allungo. Osaka era già incartata nei primi turni di battuta. Game vinto ai vantaggi per l’1-0, altro game ai vantaggi per il 2-1, e infine il break in favore di Riske con un punto fotocopia del suo grande momento recente: prima al corpo di Osaka, sui 180 chilometri orari, e Riske che trova la coordinazione e il riflesso per spostarsi, piazzare la racchetta e rigiocare la palla nei pressi della riga di fondo e poi cambiare direzione allo scambio con un rovescio lungolinea che ha lasciato ferma la giapponese.
Alison stava conducendo la situazione a proprio piacere. Tantissime prime in campo, Osaka mai capace di impensierirla tra alti e bassi nella concentrazione. Poi sul 3-4 il primo vero rovescio incrociato stretto “da Osaka” ha aperto una nuova fase dell’incontro. Riske tratteneva un po’ il colpo successivo e scivolava sotto 0-30. Da lì, è cominciato un braccio di ferro magari qualitativamente non sempre esplosivo, ma dove si notava che avrebbe avuto un peso specifico enorme sulla partita. Due brutti errori di Osaka riportavano Riske sul 30-30, ma la giocatrice di Pittsburgh aveva smarrito la prima e la sua avversaria arrivava a palla break, la prima, capitalizzata con un doppio fallo. Osaka a quel punto doveva portarsi avanti e, pur tentennando, ha tenuto la propria battuta dopo essere stata ancora costretta ai vantaggi. Sul 5-4 è andata all’attacco, complice una Riske ancora non in grado di trovare la prima. Sullo 0-40 la statunitense annullava con coraggio il primo set point, ma sul secondo Osaka ha giocato il miglior punto della sua partita comandando un lunghissimo scambio sulla diagonale di dritto stringendo sempre più l’angolo per la prima volta con grande pazienza e poi arrivando ad avere la palla per un dritto lungolinea nei pressi della rete.
Il 6-4 della giapponese è stato un colpo inatteso per quanto visto fino a 10 minuti prima, e Riske ha pagato il colpo perdendo un nuovo turno di battuta sullo 0-1 servendo ancora molte seconde e commettendo un nuovo doppio fallo sulla palla break. Sul 2-0 Osaka ritrovava anche gli ace, i primi dal secondo turno di battuta del set d’apertura, e questo è stato il colpo di grazia per una Riske che sullo 0-3 ha smesso progressivamente di crederci non riuscendo neppure a prendersi il game per evitare un 6-0 forse immeritato, nel complesso, ma dove è stata netta la crescita di Osaka ed è stata lei a prendersi la partita dimostrandosi più forte.
Adesso però arriva il bello: ci sarà la prima sfida in carriera contro Bianca Andreescu, che vedrà di fronte le vincitrici degli ultimi 3 Slam sul cemento. (Ancora per poco) 21 anni contro 19. Il tutto dopo che la canadese ha tirato fuori la miglior partita della sua settimana battendo Jennifer Brady, proveniente dalle qualificazioni, per 6-1 6-3.
Subito in comando, subito in controllo, la vincitrice dello US Open non ha rischiato nulla. Siamo a 17 vittorie consecutive, con la WTA che considera valida in questa striscia anche quella che ottenne al primo turno al Roland Garros contro Marie Bouzkova a cui fece seguito il walk-over prima del secondo turno per i problemi alla spalla. 17 vincenti, 17 errori non forzati, sempre in grande pressione in risposta con palle break nel suo primo, secondo e terzo game di risposta dell’incontro. Bravissima ad alzare l’attenzione quando la statunitense ha cercato di ripartire dopo il 6-1 subito, cancellando palla break nel primo, nel secondo e (due consecutive) nel suo terzo turno di battuta, prima di staccare Brady sul 5-3 e chiudere la pratica.
Quasi a due volti: cinica e letale. Domani avrà i favori del pronostico, seppur di poco se consideriamo che è il loro primo incontro e stanno comunque entrambe piuttosto bene, ma arrivando da una serie di risultati così positiva e con questa sicurezza mostrata, Andreescu ora può avere davanti il vero ostacolo prima di una nuova eventuale finale in un 2019 che sembra solo darle incredibili soddisfazioni.
WOZNIACKI FA IL SUO, MA ANCORA LA TOP-30 NON È ANCORA CERTA
Caroline Wozniacki torna ai quarti di finale a Pechino, qui dove un anno fa si impose in finale contro Anastasija Sevastova, con una nuova vittoria in due set. 16 parziali consecutivi vinti negli ultimi 16 giocati e 215 punti incamerati in una classifica che però ancora non può dirsi a posto. Per tornare in top-20 bisognerebbe sperare in un nuovo successo in finale, per cui al momento bisognerebbe provare almeno a salvare al top-30. Il 7-5 6-4 di oggi ai danni di Katerina Siniakova la proietta al momento al numero 30 del mondo, ma dietro di lei ci sono Ekaterina Alexandrova e Daria Kasatkina, ancora in gara e con la vincente del derby russo che affronterà proprio la danese.
È un cammino fattibile per la ex numero 1 del mondo verso quella semifinale che la rivedrebbe a quel livello in un torneo “pesante” proprio da Pechino 2018, fattibile fin dai primi turni e che quindi smorza un po’ l’entusiasmo verso una possibile ripresa della condizione almeno per competere regolarmente contro una top-20, cosa che stava mancando nell’ultimo periodo. Wozniacki è arrivata ai quarti battendo Lauren Davis, Christina McHale e Katerina Siniakova: allo stato attuale questo tabellone vale un International e le colpe, se le big (Svetlana Kuznetsova e Karolina Pliskova) sono saltate non sono affatto sue, che anche ai quarti di finale troverà una sorpresa al posto delle teste di serie inizialmente presenti (Simona Halep e Aryna Sabalenka).
Desta un po’ di preoccupazione semmai, pensando agli impegni futuri, il fatto che oggi abbia faticato tanto contro una ragazza che uscirà ora dalla top-50 ma che nel primo set ha per due volte avuto un break di vantaggio (senza mai confermarlo) e poi nel secondo parziale non sia mai riuscita a chiudere, ma abbia visto Siniakova rientrare anche quando serviva sul 5-3 40-15. Il gioco troppo altalenante e con troppo rischio della ceca hanno delineato il punteggio a favore della danese, ma in una eventuale semifinale contro Osaka o Andreescu servirà ben altro atteggiamento, sebbene poi contro la giapponese abbia un piccolo vantaggio nel match-up che gira a suo favore.
Risultati
[5] B. Andreescu b. [Q] J. Brady 6-1 6-3
[4] N. Osaka b. A. Riske 6-4 6-0
D. Kasatkina b. E. Alexandrova 6-4 6-3
[16] C. Wozniacki b. K. Siniakova 7-5 6-4
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