È vero che non stiamo parlando dell’Andy Murray che vinceva titoli Slam e diventava numero 1, ma pur riconoscendo la realtà dei fatti non possiamo non parlare di “impresa” nel raccontare la clamorosa vittoria di Matteo Viola al Challenger di Maiorca.
Si gioca alla Rafa Nadal Academy, per un torneo che ha visto la prima edizione lo scorso anno quando si impose Bernard Tomic. Quest anno l’ex numero 1 del mondo era il grande favorito malgrado fosse ancora in attesa della prima vittoria in singolare da inizio anno, prima dell’intervento all’anca.
Murray non era testa di serie, ma è indubbio come la sua esperienza rispetto a tutti gli altri sia incommensurabile. Arrivato al terzo turno contro Viola dopo i successi sull’alternate francese Imran Sibille e lo slovacco Norbert Gombos, sembrava potesse fare qualche partita in più considerato anche come molte delle teste di serie sono già fuori dal tabellone. E invece, l’azzurro si è concesso una serata a suo modo importante, perché lo scalpo di Murray fa gola comunque, soprattutto se questi giocatori sanno che ora è il momento in cui possono provare a fare qualcosa.
3-6 6-4 7-6(3) il punteggio finale, con il nativo di Mestre che ha ribaltato l’inerzia grazie a un’ottima partenza nel secondo set, finalizzando poi la rimonta in un terzo set di grande equilibrio fino al 6-6, quando poi ha dominato il tie-break grazie a un immediato vantaggio di 5-1 contenuto poi fino alla fine. Murray, intervistato a fine partita, ha ammesso di aver sentito tanta stanchezza sul finale di gara, con anche i crampi che lo stavano prendendo, ma che tutto sommato si è sentito soddisfatto di aver giocato finalmente più partite nella stessa settimana.
Domani, Viola affronterà Blaz Kavcic, altro giocatore crollato in classifica dopo aver trascorso un periodo tra i top-100.
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