Il 7-6(4) 6-2 subito contro Yulia Putintseva non è valso soltanto l’eliminazione dal Wimbledon, al primo turno, ma ha rappresentato per Naomi Osaka uno dei momenti più duri della sua stagione.
La giapponese ha appena perso il numero 1 del mondo, e su una superficie che per lei è estremamente ostica non era arrivata al terzo Slam del 2019 con ambizioni enormi. La sconfitta immediata, la prima in un torneo Slam, ha aperto una voragine di cattive sensazioni.
Già a Birmingham, quando era stata sconfitta al secondo turno contro Putintseva, non si era presentata a parlare con la stampa. Era una prima volta per lei, che è sempre stata estremamente corretta con gli addetti ai lavori. Le noie alla schiena avvertite quel giorno avranno forse intuito, ma i sospetti che l’aver pescato di nuovo Putintseva, a Wimbledon, fosse per lei il sorteggio peggiore erano tanti.
È calata parecchio dall’Australian Open, fallendo in quello che era il suo obiettivo dichiarato fin da fine 2018: avere continuità in tutte le superfici. L’inizio della stagione su terra sembrava proporla per ben altro Roland Garros, dove invece è caduta al terzo turno e per opera di una giocatrice che ha fatto una partita di grande sacrificio e difesa, facendola deragliare nel finale, proprio come oggi. Sconfitta precoce a Parigi, a Birmingham, ora a Wimbledon. Mesi dove non è mai riuscita a sentirsi veramente bene in campo, e oggi alla domanda se il suo status di superstar globale possa averla caricata di troppa pressione Osaka ha chiesto cortesemente al moderatore di interrompere la conferenza stampa perché voleva uscire che stava per scoppiare a piangere.
Fin lì era stata molto laconica, elogiando Putintseva per l’abilità nel mandarla sempre “nel pallone” e confermando la sensazione che non sta riuscendo a sentirsi bene in campo, cosa che per lei è invece fondamentale per ribaltare situazioni di difficoltà come questa, ma sempre con un tono di voce molto basso, quasi sussurrando. Visibilmente colpita dal momento, ha poi lasciato la sala della conferenza stampa. Una risposta però aveva colpito particolarmente: quando le è stato chiesto come pensa di poter ripartire da qui, Osaka ha risposto “non lo so”.
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