[3] R. Federer b. C. Ruud 6-3 6-1 7-6(8) (Giovanni Putaro)
Quando Christian Ruud militava ancora nel circuito, un giovane Federer faceva la sua comparsa nel tabellone di uno Slam. Oggi, con la racchetta di Christian appesa al chiodo, e il figlio Casper in campo, lui è sempre lì, a giocarsi un posto per il quarto turno del Roland Garros, a combattere contro le nuove leve ed un tempo che, presto o tardi, avrà inesorabilmente la meglio. Non è tanto, solo, una sfida generazione, quanto più l’ennesimo simbolo della grandezza di quest’uomo.
Nel match, si segue la regola dei servizi, anche per merito del ragazzo, che, soprattutto col dritto in side in, tira forte e non ha paura di farlo, inchiodando Roger in una diagonale a lui scomoda, fino al settimo game, complicatosi fin da subito per Ruud e terminato con un passante a tinte svizzere che lo fredda e regala il primo strappo di giornata. Federer lo mantiene avidamente, annullando una palla dell’immediato controbreak, poi bissa il break ed incassa il set.
Da qui, una tempesta si abbatte sul povero norvegese: l’elvetico prosegue il suo filotto di game, iniziato quando era sotto 3-2 nella frazione inaugurale, e terminato con lui sopra 5-0 nel secondo. In questo lasso, lustra tutto il suo repertorio, toglie il tempo all’avversario, lo muove, scende a rete, risponde incisivamente e con un timing chirurgico, viaggia con una media dell’oltre 80% di punti fatti con la prima alla battuta. Diverte e testa i colpi.
Archiviato il 6-1, accusa pure una lieve flessione, coincidente con il break a favore di Ruud, ma ci mette nulla a recuperarlo e rimettersi in scia, in una frazione in cui comunque al servizio non ha brillato, anzi. Ampi meriti vanno dati, giustamente, allo stesso Ruud, che in questa frazione ha ricominciato a spingere, credendo nei suoi fondamentali e nella sua partita. Ciò gli ha permesso di arrivare al tiebreak, dal quale è, tuttavia, uscito sconfitto, nonostante Roger abbia fatto di tutto per complicarsi la vita. Avanti di un minibreak, grazie ad un non forzato dell’altro, convola a doppio match point, mancando entrambi gli appuntamenti. Deve, poi, annullare un set point, tanto per non farsi mancare nulla, prima che un doppio fallo sanguinoso di Ruud gli faccia vedere una terza chance di vittoria, stavolta concretizzata. Ora attende l’argentino Leo Mayer.
B. Paire b. P. Carreno Busta 6-2 4-6 7-6(1) rit. (Giovanni Vianello)
Prosegue l’avventura di Benoit Paire in questa edizione del Roland Garros. Il francese ha avuto la meglio dello spagnolo Carreno Busta grazie al ritiro di quest’ultimo sul punteggio di 6-2 4-6 7-6 in favore di Paire. Nel primo set il transalpino ha letteralmente dominato il campo. Dopo qualche game di studio, Paire ha cominciato, con il suo abituale gioco estroso, a subissare Carreno di vincenti. Nel secondo set Paire è andato un po’ in crisi, accentuando troppo, come spesso gli accade, la ricerca del colpo ad effetto. Carreno ne ha approfittato arrivando ad essere in vantaggio per 4-1 e servizio. Lo spagnolo ha poi concesso un contro-break, ma si è comunque aggiudicato la frazione per 6-4.
Nel terzo set c’è stato molto equilibrio. I giocatori hanno tenuto tutti i rispettivi turni di battuta, concedendo le briciole al giocatore in risposta. Il tie-break del terzo, invece, è stato un dominio di Paire, che ha preso in mano le redini del gioco ed ha cominciato nuovamente, come nel primo set, ad inondare l’avversario di vincenti. Al termine del terzo set c’è stata una pausa. Terminata la pausa, in cui Carreno aveva abbandonato il campo, lo spagnolo ha ahilui annunciato il ritiro dalla partita, lasciando strada libera al francese. Sembravano esserci problemi alla gamba destra per lo spagnolo. Per Paire, dopo il successo a Lione su Auger-Aliassime, si conferma un buon momento di forma. Per Benoit al prossimo turno c’è Kei Nishikori.
[7] K. Nishikori b. [31] L. Djere 6-4 6-7(6) 6-3 4-6 8-6
Con grande affanno e tanti rischi Kei Nishikori si qualifica per gli ottavi di finale del Roland Garros. Dopo aver lasciato un set a quel che resta di Tsonga, il giapponese la spunta solo al quinto contro il serbo Laslo Djere, che va davvero vicino all’impresa. Avanti 4-2 nel set decisivo, la testa di serie numero 31 subisce la rimonta e si arrende 8-6 dopo quattro ore e mezza di partita. Per il quinto anno di fila Nishikori raggiunge gli ottavi a Parigi ma adesso le sue condizioni saranno tutte da verificare: è risaputo che il nipponico fa molta fatica a recuperare fisicamente dai match dispendiosi, che spesso ha pagato con infortuni e forfait. Quello che lo aspetta inoltre non sarà un ottavo semplice: giocherà contro Benoit Paire, battuto sei volte su otto (tre su tre sulla terra). I precedenti sono di conforto ma già lo scorso anno faticò tantissimo a batterlo proprio a Parigi (successo al quinto) e il francese è in un momento di grande ispirazione.
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