Fabio Fognini irrompe fra i top ten: lo si sapeva già da martedì scorso, ma oggi arriva la ratifica ufficiale dell’Associazione Giocatori. L’Italia al maschile ha un nuovo rappresentante nell’elite mondiale, il terzo dalla creazione del ranking ATP dopo Adriano Panatta e Corrado Barazzutti. Il ligure può festeggiare l’approdo al decimo posto, due gradini più in alto rispetto alla precedente edizione della classifica.
Fognini, che al Roland Garros ha confermato il piazzamento negli ottavi dell’anno scorso, si giova dell’emorragia di punti patita da John Isner e Juan Martin del Potro. Dodici mesi or sono anche lo statunitense (undicesimo; – 1) aveva raggiunto il quarto turno mentre stavolta non ha partecipato; l’argentino (dodicesimo; – 3) si era spinto in semifinale, ma in questa occasione è stato eliminato negli ottavi. Il tennista di Arma di Taggia mantiene dunque i suoi 2785 punti, mentre Isner e del Potro scivolano rispettivamente a 2715 e 2695.
Come si diceva, Fognini emula Panatta e Barazzutti. Adriano figurò per la prima volta tra i dieci nell’edizione inaugurale della graduatoria computerizzata (agosto 1973) e vanta un career high al quarto posto, ottenuto tre anni più tardi; Corrado fu numero 7 nell’agosto 1978 e uscì definitivamente dai top ten alla fine del gennaio seguente. Erano dunque oltre quarant’anni che nessun azzurro faceva parte del club più illustre.
Allo storico traguardo centrato da Fognini fa da contraltare il preventivabile crollo di Marco Cecchinato, che l’anno scorso aveva raggiunto una straordinaria semifinale. In quest’occasione il palermitano è stato eliminato al debutto e scivola dunque in trentanovesima posizione, ben venti gradini più in basso rispetto a due settimane fa.
Davanti a Cecchinato figura ora Matteo Berrettini, al career high (trentesimo; + 1). Seguono Andreas Seppi (72; – 1), Lorenzo Sonego (76; – 2), Paolo Lorenzi (97; + 2), Thomas Fabbiano (104; – 8) e Stefano Travaglia (112; + 7).
Mette a segno un brillante + 25, che lo porta al numero 122, Salvatore Caruso, bravissimo a raggiungere il terzo turno dalle qualificazioni. Dietro al siciliano brillano i protagonisti del Challenger di Vicenza: il semifinalista Gianluca Mager (128; + 14), il finalista Filippo Baldi (151; + 12) e il vincitore Alessandro Giannessi (152; + 12). Tra loro si fa notare Lorenzo Giustino (144; + 15), impostosi ad Almaty. Fra i duecento abbiamo anche Stefano Napolitano (178; – 2), Simone Bolelli (180; + 7) e Roberto Marcora (187; – 1).
Come accade ben di rado al termine di uno Slam, nulla cambia nelle prime otto posizioni della classifica, sempre guidata da Novak Djokovic davanti a Rafael Nadal, che ha fatto suo il Major francese per la dodicesima volta (!), e a Roger Federer. Al nono posto (+ 2) sale Karen Khachanov, che stabilisce il primato personale grazie al piazzamento nei quarti.
Career high anche per l’altro russo Daniil Medvedev (13; + 1), che sfrutta il calo di Marin Cilic (15; – 2), superato anche dal connazionale Borna Coric (14; + 1). Forte ascesa per Stan Wawrinka, approdato ai quarti (19; + 9), e per Benoit Paire (28; + 10), Leonardo Mayer (48; +20) e Juan Ignacio Londero (58; + 20), tutti giunti negli ottavi. In calo gli spagnoli Fernando Verdasco (34; – 7) e Jaume Munar (74; – 21).
Nel ranking WTA la trionfatrice del Roland Garros Ashleigh Barty si issa direttamente dall’ottavo al secondo posto (+ 6), a sole 136 lunghezze (6486 a 6350) dalla leader Naomi Osaka. L’australiana, che quest’anno aveva già sbancato il Premier Mandatory di Miami, si porta in testa alla Race e relega sul gradino più basso del podio (- 1) Karolina Pliskova, fermatasi al terzo round.
Scivola dal terzo all’ottavo posto (- 5) la vincitrice dell’anno scorso, Simona Halep, eliminata nei quarti. La rumena è preceduta da Kiki Bertens, che resta numero 4, Petra Kvitova, quinta (- 1), Angelique Kerber, sesta (- 1), ed Elina Svitolina, settima (+ 2).
In calo anche la finalista del 2018 Sloane Stephens (nona; – 2), anche lei out nei quarti. Nonostante l’uscita al secondo turno rientra fra le top ten Aryna Sabalenka, giusto decima (+ 1), mentre ne esce Serena Williams, undicesima (- 1).
Grandi balzi per la finalista Marketa Vondrousova (16; + 22), nonché per le semifinaliste Johanna Konta (18; + 8) e Amanda Anisimova (26; + 25). Molto bene anche Petra Martic, giunta nei quarti (24; + 7), e quattro giocatrici arrivate agli ottavi: Sofia Kenin (30; + 5), Iga Swiatek (67; + 37), Kaia Kanepi (71; + 17) e Aliona Bolsova Zadoinov (90; + 47), quest’ultima partita dalle qualificazioni.
Dal tabellone preliminare aveva iniziato il suo percorso anche Anna Blinkova (89; + 28), fermatasi al terzo turno. In netto calo Garbine Muguruza (25; – 6), Caroline Garcia (28; – 6), Daria Kasatkina (29; – 8), Yulia Putintseva (43; – 15) e Maria Sharapova (86; – 37).
Tra le azzurre, alle spalle di Camila Giorgi (trentanovesima; – 2) si fa largo Jasmine Paolini (151; + 59), brava a entrare per la prima volta nel main draw di uno Slam e poi ad aggiudicarsi la prova ITF di Brescia. Fra le duecento troviamo inoltre Giulia Gatto Monticone (154; + 10), anche lei capace di superare le quali a Parigi, Martina Trevisan (164; – 8) e Martina Di Giuseppe (195; – 9).
I top ten del ranking ATP: 1 Novak Djokovic, 2 Rafael Nadal, 3 Roger Federer, 4 Dominic Thiem, 5 Alexander Zverev, 6 Stefanos Tsitsipas, 7 Kei Nishikori, 8 Kevin Anderson, 9 Karen Khachanov (+ 2), 10 Fabio Fognini (+ 2).
Le top ten del ranking WTA: 1 Naomi Osaka, 2 Ashleigh Barty (+ 6), 3 Karolina Pliskova (- 1), 4 Kiki Bertens, 5 Petra Kvitova (+ 1), 6 Angelique Kerber (- 1), 7 Elina Svitolina (+ 2), 8 Simona Halep (- 5), 9 Sloane Stephens (- 2), 10 Aryna Sabalenka (+ 1).
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