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WTA Strasburgo: Garcia ancora incubo di Kostyuk, Yastremska travolgente

[4] C. Garcia b. [Q] M. Kostyuk 3-6 6-3 6-2

Un anno fa a Stoccarda Marta Kostyuk viveva la giornata più delicata della prima parte del suo 2018, quando si trovava a pochi punti dal battere una top-10 ed è stata battuta da un colpo steccato in un game dove conduceva 30-0, a pochi passi dal tie-break decisivo.

Oggi quella stessa giocatrice, Caroline Garcia, si trova fuori dalle prime 20 del mondo ma di nuovo ha avuto la meglio contro la giovanissima ucraina che, ancora, ha avuto una giornata dove per gran parte del tempo le emozioni (negative) hanno avuto il sopravvento.

Quel giorno in Germania finì 6-1 3-6 7-5, oggi 3-6 6-3 6-2 malgrado entrambe le giocatrici si siano mostrate molto più vicine di quello che il punteggio possa mostrare, almeno nella qualità generale del proprio gioco. La partita di oggi la si potrebbe raccontare anche solo ripercorrendo i 3 diversi momenti in cui l’ucraina ha chiesto l’intervento in campo del proprio allenatore. Benjamin Ebrahimzadeh, che in passato ha allenato Angelique Kerber e ha seguito per un breve periodo anche Victoria Azarenka, al momento è al suo fianco soprattutto per i legami di Kostyuk con l’accademia di Patrick Mouratoglou dove lui insegna, e nel primo parziale ha avuto il grande merito di risvegliare Marta ordinandole di uscire dalla tela di scambi dove si lasciava trascinare dalla francese nel tentativo di quest ultima di arrivare alla palla giusta per attaccare.

Kostyuk lo seguiva, era infastidita malgrado fosse appena uscita (eravamo 4-3 per lei) da un game al servizio in cui aveva rimontato da 15-40, e diceva anche lei di come non le piacesse l’atteggiamento che aveva in campo, troppo passiva. In quel momento il coach le ha detto: “Cambia modo di giocare. Col primo colpo dai la direzione, col secondo vai per il vincente. So che ce la puoi fare”. Detto, fatto: primo punto dell’ottavo game ha risposto con un gran dritto incrociato, tirando poi nel lungolinea lasciato libero e poi la prima smorzata della partita seguita da una voleè di dritto vincente. Il preludio al break e al bel turno di battuta tenuto per il 6-3.

Nel secondo cambio campo, sul 4-3 Garcia nel secondo e con la francese rientrata da 1-3, Kostyuk era più fragile. Ebrahimzadeh vedeva il momento ed era abbastanza franco con lei: “Non ti regalerà nulla, non ti aspettare niente. Sei tu che devi prendere la partita, ce la puoi fare assolutamente”. Kostyuk, che prima replicava, adesso aveva la testa bassa e un linguaggio del corpo più negativo. È rimasta in silenzio tutto il tempo fino a quando alla fine, quando lui le diceva di alzare l’intensità del proprio gioco, lei ha detto a bassa voce: “Come faccio ad alzare l’intensità?”. In quel momento è riemersa tutta la fragilità e l’inesperienza di una sedicenne alle prime armi in una richiesta d’aiuto che stona con quello che è un carattere estremamente vivace. “Muovi le gambe, fai il tuo gioco. Sei molto brava, non preoccuparti” è stata la risposta. Eppure, verrà un turno di battuta perso da 40-0, un inizio di terza frazione difficile e un doppio break di ritardo.

Sul 3-0 e servizio Garcia, nel set finale, Kostyuk deve essersi sentita crollare il mondo addosso e al cambio campo il tutto è esploso in un terzo intervento del proprio allenatore che le parlava mentre lei aveva l’asciugamano a coprirle il volto e piangeva a dirotto. “Marta, non so se mi stai sentendo ma devi cambiare qualcosa” diceva il coach mentre provava a intravedere qualcosa da dietro l’asciugamano, “non ti demoralizzare, è un’ottima giornata comunque vada. Non importa più il risultato oggi, voglio che vai in campo e non ti smarrisci più nelle emozioni, non voglio più vedere un’emozione da qui a fine partita. Tu hai un carattere da leone, voglio vederlo in campo”. Lei, pur mettendo in pratica quanto le è stato detto, non è riuscita a portare a casa più di 2 game.

A Stoccarda il match finì per essere molto equilibrato, oggi è mancato quel momento. Kostyuk ha sempre faticato a trovare continuità con la prima palla di servizio, ma nelle fasi cruciali tra fine primo set e inizio del secondo è stata anche aiutata da una francese che andava spesso fuori giri. Sul 3-3 40-40 ha avuto 2 gratuiti di dritto a favore, poi dopo 6 punti persi a inizio del secondo set Garcia non ha risposto a 3 seconde consecutive (0-1 0-30 Kostyuk al servizio) e sull’1-1 un turno di battuta molto debole aveva dato il break a una scatenata, a quel punto sì, ucraina che realizzava diversi vincenti in rapida successione. La partita è girata sul 3-2 0-15, Kostyuk al servizio, quando Garcia ha indovinato il punto del torneo con un dritto a rientrare, in lungolinea, giocato in allungo e 2 metri fuori dal campo. Kostyuk ferma, convinta di aver fatto il punto, ha visto la palla prendere l’incrocio delle righe e al di là del semplice “15” perso c’è stata la grande crescita di fiducia che la francese ha avuto, cominciando a liberare nella maniera giusta tutti i propri cavalli e sfondare a ripetizione nel braccio di ferro che si creava, un po’ per la profondità e un po’ per la maggiore cilindrata di cui dispone.

Sfortunatissima, poi, Kostyuk quando a inizio del terzo set e con già un break di ritardo era salita 0-30 in risposta e avrebbe indovinato il rovescio vincente dello 0-40 non fosse stato per un nastro barbaramente a sfavore, così come sullo 0-2 ha mancato un nuovo turno di battuta smarrendosi nelle proprie difficoltà dal 30-0. Infine, un game più tardi, non è riuscita a capitalizzare 3 palle break create con coraggio ma dove Garcia era sempre con una risposta pronta per cancellare la chance. Stesso copione accaduto sul 4-1, quando l’ex numero 4 del mondo è risalita da 15-40. Tante chance per Kostyuk che adesso dovrà essere brava nel ripartire da questa sconfitta: lo scorso anno a Stoccarda fu vista sconsolata inginocchiata vicino all’ingresso nello spogliatoio, passò un giorno e andò a Praga, perse la prima partita contropronostico della sua stagione e cominciò una spirale molto negativa dove poi sopraggiunsero anche infortuni. Adesso che ha dimostrato, ancora una volta, che ha il livello per essere molto più avanti in classifica (nel frattempo riavvicinerà sensibilmente la top-200 e dovrebbe essere presente a Wimbledon, nelle qualificazioni), deve cercare di ripartire, magari con una settimana di pausa, e far fruttare quelle tante qualità che anche oggi, malgrado tutto, sono emerse.

Altri incontri

La più giovane delle ucraine ai quarti è stata superata, ma l’altra è più che mai in corsa. Dayana Yastremska è in semifinale, la prima in carriera sulla terra battuta, dopo aver lasciato per strada 12 game: 6 al primo turno (dove conduceva 6-2 4-1) contro Pauline Parmentier, 2 al secondo contro Samantha Stosur, 4 oggi contro Fiona Ferro (dove conduceva 6-1 5-1 e 40-30). Un cammino travolgente e che la porta a una partita dalla terza finale in carriera. Contro di lei Monica Puig o Aryna Sabalenka. Garcia, invece, affronterà Cloe Paquet che ha sorprendentemente battuto Daria Gavrilova 6-3 7-5.

Diego Barbiani

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