Una quindicina d’anni fa a Las Vegas si formò una rock band che ha raggiunto poi un buon successo internazionale: scelsero di chiamarsi Panic at the Disco. Oggi a Roma, invece, è Panic at the Foro.
Sui viali, nonché immediatamente al di fuori, è il caos. Il motivo? La cancellazione dell’intera giornata di ieri ha creato più scompiglio che mai e la ripianificazione relativa alla validità dei biglietti per le varie sessioni non contribuisce a dissolverlo. La gente esibisce il prezioso tagliando, prova a entrare ma non riesce, di conseguenza si lamenta e protesta, a volte con veemenza. Chi ha la fortuna di entrare deve accalcarsi per arrivare a qualsiasi campo desideri. Ovunque si creano file interminabili e il cosiddetto Super Giovedì rischia di finire per scontentare un po’ tutti.
Queste le istruzioni date dall’organizzazione:
– i possessori di biglietti per la sessione diurna di ieri (magari pagati anche il doppio del prezzo originario) hanno diritto a entrare oggi per i primi due match sul centrale e due sul Grandstand oppure possono chiedere il rimborso con “modalità che verranno successivamente comunicate”.
– i possessori di biglietti per la sessione serale di ieri se la prendono in saccoccia, come si dice a Roma. I loro tagliandi, infatti, “non consentono in alcun modo l’ingresso al Foro Italico per la giornata di oggi”. Anche in questo caso potranno chiedere il rimborso con “modalità che verranno successivamente comunicate”.
– i possessori di biglietti per la sessione diurna di oggi, che hanno pagato per assistere agli incontri sin dalla mattina, non possono accedere al centrale e al Grandstand prima delle 13, e comunque fino a che non siano terminati i primi due match su ciascun campo.
Nel frattempo si lamentano anche i giocatori. Dopo il match perso con Fernando Verdasco, Dominic Thiem ha avuto parole di fuoco per l’organizzazione. L’austriaco ha ricordato che, nonostante le previsioni meteo completamente sfavorevoli, i giocatori della sessione diurna sono stati obbligati a restare a disposizione fin quasi all’ora di cena, riuscendo poi a tornare in hotel solo molto tardi, anche a causa delle strade bloccate per la concomitante finale di Coppa Italia in programma allo Stadio Olimpico, poche centinaia di metri più in là.
Qui non si può non tornare a ieri sera e fare una considerazione sull’opportunità di programmare quasi ogni anno tale partita, con tutto quello che comporta, nel bel mezzo del torneo di tennis. Intorno al Foro Italico si vedono forze dell’ordine in assetto da guerra, camionette prese d’assalto da facinorosi, bei tipi col casco o col passamontagna che rovesciano bidoni o provano a lanciarli addosso ad altre persone, e tante altre simpatiche cose di questo tipo. Se il calcio non è in grado di civilizzarsi, non si vede perché debba coinvolgere nell’imbarbarimento anche il tennis: almeno più di quanto sia forzatamente necessario, visto che nei weekend degli Internazionali ci sono già le partite di campionato, che come logico non si possono spostare. Chissà se è davvero tanto difficile coordinare le date, o se qualcuno si è mai posto il problema. Intanto, a pagare sono gli appassionati e gli addetti ai lavori, che si ritrovano a convivere con realtà che sarebbe consigliabile tenere alla larga il più possibile.
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