È pur vero che da quando Agnieszka Radwanska ha annunciato il ritiro il ruolo simbolico di miglior giocatrice di Polonia è abbastanza relativo, ma fa impressione che Iga Swiatek in poco meno di 5 mesi si sia presa con forza questa posizione. A Lugano, al primo torneo del tabellone principale WTA sulla terra battuta, la diciassettenne di Varsavia ha fatto sua la prima finale in carriera con una partita dominata contro Kristyna Pliskova.
6-0 6-1 il punteggio finale, maturato in 54 minuti giocati da veterana della superficie, con una mente lucida e un modo di fare estremamente positivo anche quando la ceca, nel tentativo di imbastire una rimonta, cercava di colpire a occhi chiusi nella speranza che si creasse una situazione in cui l’altra avrebbe cominciato a vacillare.
28 vincenti, però, sono la miglior risposta a quella che potrebbe essere catalogata come la miglior prestazione di una carriera comunque giovanissima, ma che già da un anno circa ha cominciato a dare segnali importanti. Al di là di questa finale, nel 2018 si è imposta a livello junior al Roland Garros in doppio, nel singolare di Wimbledon e nelle Olimpiadi in doppio. Nella seconda parte della scorsa stagione ha compiuto un salto mortale quadruplo passando dalla posizione 695 del mondo ad appena dentro la top-200 e ora, con questa finale, irromperà di gran carriera in top-100.
Impressiona, oggi come per tutto il resto della settimana nel Canton Ticino, la capacità di esprimere un altissimo livello di gioco e di variare tanto sia il ritmo che i colpi. Sembra trovarsi veramente bene sulla terra battuta e oggi, con un’avversaria che invece può faticare negli spostamenti, ha scelto con ottima lettura di gioco come metterla maggiormente in difficoltà. Diverse le soluzioni spettacolari, comprese le smorzate che hanno finito per spegnere i tentativi di rimonta di Pliskova in un secondo parziale finito 6-1 ma dove per tre volte di fila si è trovata 15-40 in risposta. Swiatek, in quelle fasi, veniva aggredita dalla potenza della ceca ma nei momenti chiave continuava a esaltarsi tra servizi precisi e scelte tattiche impeccabili. Lei non è mai stata, da giovanissima, una tennista che puntava a estrarre conigli dal cilindro, eppure in questa settimana fin dal match contro Katarina Zavatska ha cominciato a usare smorzate con sempre più frequenza. Oggi ne sono arrivate almeno 7, con l’avversaria che alle volte neanche partiva, trasformando il tutto in una sorta di esibizione.
Domani, tra lei e il primo titolo in carriera, ci sarà Polona Hercog che invece ha faticato un po’ di più ma è riuscita a prevalere 7-5 6-4 contro Fiona Ferro.
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