dal nostro inviato
La piccola preoccupazione che serpeggiava tra organizzatori e pubblico del 67° Conde de Godò è stata fugata dalla convincente prestazione di Dominic Thiem, che ha sfaldato le difese di Guido Pella chiudendo il secondo set senza tutti i problemi che ha avuto nel primo. Così l’austriaco ha raggiunto l’hombre di casa, the king of clay, il Mozart di Barcellona, insomma sempre lui: Rafa Nadal, che opposto a Struff non ha invece fugato tutti i dubbi sulle sue condizioni. Non tanto fisiche, perché Rafa corre e corre e ogni tanto riesce anche a far girare lo scambio come ai bei tempi, quanto mentali, se così possiamo dire. Perché Nadal pare non essere tanto convinto di quello che succede in campo e si produce in amnesie o – orrore! – scelte tattiche discutibili. Le due cose si riferiscono in particolare alla metà del primo set, quando Rafa si è forse convinto che il match fosse saldamente in mano sua e ha dato modo al tedesco di piazzare l’unico break della sua giornata; e al momento del 4-3 del secondo set, quando su una palla break forse un po’ casuale, lo spagnolo non ha forzato la risposta consentendo una volée, bella sicuramente, a Struff. Buon per lui che il tedesco si è sciolto nei momenti decisivi, sia nel primo che nel secondo set, e quindi lo spagnolo può consolarsi delle sue titubanze, con la dodicesima semifinale sotto il tibidabo. Non ne ha persa una, come a Montecarlo. Ma Thiem non è Fognini, Montecarlo non è Barcellona e Nadal non sarà lo stesso Nadal.
Quarti di finale
[1] R. Nadal b. J.-L. Struff 7-5 7-5
[3] D. Thiem b. G. Pella 7-5 6-2
[4] K. Nishikori b. [LL] 6-4 7-5
[7] D. Medvedev b. [LL] N. Jarry 6-4 6-3
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