A seguito del successo agli Australian Open (seconda vittoria in uno Slam dopo gli Us Open dello scorso anno), Naomi Osaka ha anche conquistato la leadership mondiale. Non è la più giovane a raggiungere questo traguardo nell’Era Open in quanto 14 giocatrici sono risultate in questo più precoci (il record è della svizzera Martina Hingis con i suoi 16anni e mezzo), ma in compenso ha battuto un altro primato che molti avevano ipotizzato ma nessuno finora aveva certificato.
L’analisi dei dati storici conferma infatti che la tennista giapponese, da quando è stata istituita la classifica computerizzata il 3 novembre 1975, è stata la giocatrice che ha avuto meno bisogno di rodaggio (in termini di vittorie) prima di diventare numero uno del mondo.
La tabella elaborata evidenzia infatti che la tennista giapponese ha fatto centro dopo sole tre vittorie ottenute però in tornei di grande caratura: Indian Wells (Premier Mandatory) e Us Open nel 2018 prima degli Australian Open della scorsa settimana.
Strappa questo record alla spagnola Garbine Muguruza che raggiunse il vertice della classifica a quasi 24 anni, l’11 settembre 2017, al termine degli Us Open dove fu fermata negli ottavi da Petra Kvitova. In quel momento la sua bacheca conteneva solo cinque trofei ma era impreziosita dalla presenza tra questi di ben due Slam (Roland Garros 2016 e Wimbledon 2017) oltre al Premier Mandatory di Pechino nel 2015, e il Premier 5 di Cincinnati nel 2017.
Colpisce la presenza sul podio di questa speciale classifica della serba Jelena Jankovic, che nel 2008 diventò numero uno del mondo pur non avendo mai vinto un torneo dello Slam, grazie a una grande regolarità di rendimento che le procurò 6 finali di cui 4 vinte, tra cui gli Internazionali d’Italia, giungendo almeno nei quarti di finale in 20 dei 22 tornei disputati. Nel 2008 la serba raggiunse l’unica finale Slam in carriera, agli Us Open, perdendo contro Serena Williams.
Oltre alla Jankovic, anche la russa Dinara Safina e di recente Karolina Pliskova sono state regine senza mai vincere uno Slam in carriera. La russa ha fallito per tre volte l’ultimo assalto (Parigi 2008 e 2009 e Melbourne 2009) mentre per la 26enne tennista ceca, approdata fin qui una volta in finale (Us Open 2016) e due volte in semifinale (Roland Garros 2017 e Australian Open quest’anno) ci saranno tante altre occasioni per colmare questa lacuna.
Il principio che non necessariamente occorre vincere uno Slam per aspirare alla leadership mondiale trova ulteriore riscontro osservando che altre quattro tenniste (Kim Clijsters, Amelie Mauresmo, Caroline Wozniacki e Simona Halep), sono diventate per la prima volta numeri uno del mondo quando non avevano ancora assaporato la vittoria in un Major, cosa che per tutte è avvenuto successivamente.
Dall’analisi statistica che ha riguardato le 26 tenniste già state numero uno del mondo, è emerso anche un altro record che la Osaka detiene da settembre dello scorso anno, dalla vittoria a sorpresa agli Us Open: primo Slam vinto in carriera con alle spalle un solo torneo conquistato (Indian Wells). Anche questo primato di velocità era detenuto in precedenza dalla Muguruza e da un’altra spagnola, la mitica Arantxa Sanchez, che alla vigilia della prima vittoria Slam avevano in bacheca due soli trofei.
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