[SUI] V. Golubic b. [ITA] C. Giorgi 6-4 2-6 6-4
Adesso è veramente dura. Se la sconfitta di Sara Errani contro una Belinda Bencic in grande spolvero poteva anche starci, quella di Camila Giorgi contro Viktorija Golubic no. L’Italia va al riposo dopo la prima giornata sotto per 2-0 contro la Svizzera, non riuscendo a sfruttare quella che doveva essere la propria giocatrice di punta.
Giorgi ha steccato, male, in una sfida per alcuni aspetti complicata ma che aveva tutte le caratteristiche della prova del 9 per dare continuità a quello che in molti auspicavano essere il nuovo percorso intrapreso in questa seconda, chiamiamola così, parte di carriera. Un 6-4 2-6 6-4 che regala un nuovo scalpo importante all’elvetica, mai veramente protagonista nel circuito WTA se non per un’annata, il 2016, dove ha vinto il primo titolo in carriera (Gstaad) e raggiunto la seconda finale (Linz), ma protagonista con la maglia della nazionale di alcuni exploit sorprendenti: in quello stesso anno batté Karolina Pliskova e Barbora Strycova, lo scorso anno portava al terzo Petra Kvitova, e tutte loro sulle superfici preferite dalle ceche, il veloce indoor.
La stessa che dovrebbe favorire Camila, che normalmente da il meglio di lei qui, e invece incappata in una giornata da dimenticare. Appena 30 vincenti in 3 set, un numero che vuol dire 10 di media a parziale, e per una dal tennis esplosivo come il suo sono veramente pochi. Troppi, invece, gli errori: 55 i gratuiti, 22 i forzati. Fanno 77 totali, su 102 punti vinti dalla sua avversaria.
Golubic ha resistito all’urto della potenza avversaria, cercando di tenere vivo lo scambio e muovendo la marchigiana. Non era perfetta, Camila, e alla lunga i troppi alti e bassi hanno finito nuovamente per inguaiarla. A nulla è valso il tentativo di rimonta finale, da 5-1 per la svizzera al 5-4 e due chance di 5-5. A questo punto si può solo dimenticare quanto è avvenuto e pensare a domani, quando non si potrà più sbagliare. Sarà proprio lei a scendere in campo da subito, contro Bencic, per mantenere viva la speranza di una rimonta che l’Italia nella sua storia in Fed Cup non ha mai realizzato: il rientro da 0-2. Sarebbe un bel colpo di scena se ci riuscisse qui, dopo l’amarezza della giornata odierna.
[SUI] B. Bencic b. [ITA] S. Errani 6-2 7-5
La Svizzera si porta avanti 1-0 dopo il primo singolare contro l’Italia nella sfida di Fed Cup valevole per il World Group 2, e il merito è tutto di Belinda Bencic che dispone in maniera abbastanza agevole di una Sara Errani generosa, ma che non poteva essere al meglio dopo gli otto mesi di stop forzati per la squalifica antidoping.
Se già i precedenti davano favorita la giocatrice classe 1997, il match di oggi ha ribadito la superiorità nel gioco ma anche nel momento. La romagnola avrà bisogno di partite, di situazioni più favorevoli, di ritrovare tutte le componenti di un gioco per nulla semplice, perché si basa tantissimo sull’aspetto fisico. Sara già oggi ha fatto vedere qualcosa della Errani dei bei tempi, ma era troppo poco. Il 90% degli scambi vissuti dietro la linea di fondo davano modo a Bencic di fare quello che voleva, concludendo con molto agio un primo set fatto di 19 vincenti contro i soli 2 dell’azzurra.
Nel secondo set, forse già con un po’ più di punti nelle gambe e dopo essersi ambientata, ha cercato di fare qualcosa in più ma ancora non bastava. L’elvetica, malgrado il vantaggio di 5-3 sprecato proprio nel momento clou, ha subito raddrizzato le cose salendo 6-5 e servizio e non sbagliando alla seconda chance.
Un punto perso, un punto forse dato per spacciato alla vigilia per quanto, giustamente, Errani aveva intenzione di dare tutto in campo. Ci sarà bisogno di tempo, per il gioco, mentre il carattere, si è visto, è quello di sempre. Intanto, dobbiamo aggrapparci a Camila Giorgi, al rientro, per provare a risolvere il rompicapo di Biel.
SVIZZERA-ITALIA 2-0
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