[14] S. Tsitsipas b. [22] R. Bautista Agut 7-5 4-6 6-4 7-6(2)
Gli addetti ai lavori erano abbastanza concordi nel ritenere Bautista Agut favorito in questo primo quarto di finale dell’Australian Open, perché troppe volte hanno visto l’autore di una grande impresa non riuscire a ripeterne una meno grande poche ore dopo. Era quella che – chissà perché, visto che non c’entra nulla – Rino Tommasi chiamava la “prova del nove”, l’essere chiamati appunto a non fallire una partita un meno complicata sulla carta ma piena di insidie. E Tsitsipas, dopo l’impresa contro Federer, non poteva trovare avversario più insidioso dello spagnolo, arrivato forse un po’ stanco al suo primo quarto di finale Slam, dopo le battaglie contro Murray, Millman e in fondo anche contro Cilic, seppure contro il croato gli son bastati 4 set. Ad ogni modo Tsitsipas invece ha superato con grandissima autorevolezza lo spagnolo, che era partito benissimo sfruttando subito – a differenza di quanto aveva fatto Federer due giorni fa – il servizio a freddo del greco, evidentemente lento a carburare. Però, per quanto solido, il servizio dello spagnolo non è certo come quello dello svizzero e quindi Tsitsipas ha potuto giocarsi le sue carte già al quarto game, anche se non è riuscito a sfuttare la palla break. Questione di poco perché in chiusura di set il greco accelerava bruscamente e con un parziale di 6 giochi a 1 cominciava il secondo set. La giovane età di Tsitsipas emergeva in questo frangente, perché il greco sembrava convinto di aver risolto la pratica e naturalmente Bautista non aspettava altro per rientrare in partita. Fra l’altro Tsitsipas cominciava ad avere difficoltà a rispondere permettendo a Bautista non solo di pareggiare il conto dei set ma addirittura ad arrivare fino al 4-2 nel terzo. In quet’ora buona di gioco Tsitsipas proprio non riusciva a capovolgere lo scambio sulla battuta di Bautisa Agut, che usava il servizio per prendere in mano il gioco e con infinita pazienza sfondare le resistenze del greco. Il gioco a Bautista Agut riusciva appunto fino al sesto game del terzo set, ma Tsitsipas da quel momento ha mostrato al mondo intero perché sarà un grande campione. Nel momento più delicato dell’incontro ha semplicemente alzato la soglia d’attenzione, ha tirato più profonde le risposte e ancora ha infilato una serie di cinque game di fila che hanno lasciato di sasso lo spagnolo. Questi strappi di Tsitsipas hanno fra l’altro avuto anche l’effetto di scoraggiare Bautista, perché a quel punto era chiaro pure a lui che la partita dipendeva dal rivale. E Tsitsipas è per il momento troppo on fire per perdere le sue occasioni, anzi come se fosse un veterano ha giocato un quarto set di grandissima solidità, pensando a non rischiare niente sul servizio in attesa di piazzare l’allungo decisivo e a non farsi distrarre dal warning per coaching, vizietto che non sarebbe male che il recidivo Mouratoglou si togliesse. Tsitsipas poteva chiudere prima del tiebreak conclusivo, se non fosse che Bautista Agut ha piazzato un dritto sulla riga ad annullare il primo match point. Ma nel tiebreak di nuovo Tsitsipas ha semplicemente mostrato di essere il più forte chiudendolo con una facilità persino eccessiva.
Come si capisce anche da queste righe il tennis ha sicuramente trovato un campione, per quanto si possa essere sicuri su un ragazzo di vent’anni e quindi per definizione ancora in formazione, che non è ancora tra i top10 ma ci arriverà dovesse superare anche la semifinale. Solo che lì l’aspetta un’altra prova niente male, visto che dall’altra parte della rete ci dovrebbe essere Rafa Nadal. E allora il ranking sarà l’ultimo dei suoi pensieri. Ma in ogni caso è questione di tempo, Stefanos Tsitsipas è già pronto.
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