C’è tanta gioia e ci sono un po’ di lacrime, a Tianjin, da parte di una grande Timea Bacsinszky che porta a casa una vittoria dal peso specifico incommensurabile. La svizzera ha colto infatti il successo più bello e importante dopo oltre un anno di tanta fatica e sofferenza battendo 7-6(2) 7-6(5) Aryna Sabalenka nei quarti di finale del WTA International dove la bielorussa lo scorso anno aveva raggiunto la finale.
Un match combattutissimo, un confronto di stili che poteva risultare appassionante solo nel caso Timea fosse riuscita a giocare a un livello che fino a ora non aveva mai avuto in questo 2018. Serviva contrastare la grande potenza dell’avversaria, la grande pressione e fisicità che Aryna riesce a imporre alle sue partite, portando le avversarie a sforzi non da poco.
Per Bacsinszky, il punto principale della sua partita non poteva essere soltanto la sua capacità di resistere selezionando con intelligenza i diversi ritmi da imporre alla palla, ma doveva passare anche da una grande volontà di sacrificarsi quando era costretta a rincorrere. La svizzera nei momenti migliori della carriera era un gatto per capacità di muoversi lungo il campo arrivando un po’ ovunque, e la versione di oggi era molto vicina a quella, riuscendo mentalmente a diventare quasi inscalfibile nelle fasi finali di entrambi i set.
Nel primo parziale Sabalenka era avanti 5-3, ha mancato un set point ed è stata raggiunta nel decimo game. Bacsinszky qui non ha più sbagliato, meritando il dominio finale con un tie-break portato a casa 7-2. Nel secondo questo scontro tra idee diverse di gioco è diventato game dopo game sempre più appassionante. La bielorussa le provava tutte, alle volte era chiamata a chiudere gli scambi 3-4 colpi più in là di quell’accelerazione che risulterebbe decisiva contro tante altre. Timea, invece, ancora una volta ha saputo farsi più forte mentalmente nelle fasi chiave, in quei lunghi turni di battuta sul 4-4 e sul 5-5 dove è stata chiamata a giocare prima 10 poi a 14 punti. Forse l’unico errore grave è stato fatto sul 6-5 15-30, quando uno dei tanti dritti in slice è risultato corto finendo appena sotto il nastro. Sabalenka stava subendo quelle variazioni, non in maniera molto evidente ma non leggeva bene l’impatto e l’effetto, perdendo alle volte un po’ di quel controllo nella propria potenza.
Al tie-break Bacsinszky è stata fenomenale nel resistere e contrattaccare, raccogliendo gli ultimi errori di una Sabalenka molto nervosa e che ha perso una grande chance di confermare la propria posizione in top-10. È ancora avanti 85 punti a Elise Mertens, ma la belga è ancora in gara in questo stesso torneo e un’eventuale semifinale la porterebbe a 30 punti di distanza. Nulla da fare, invece, per Singapore. Il sogno è diventato impossibile dopo il 5-7 6-0 6-3 di Karolina Pliskova nella prima sfida di giornata contro Katie Boulter. Una vittoria per nulla facile, ma la ceca è piuttosto stanca al quarto torneo di fila e senza pause tra Tokyo, Wuhan, Pechino e ora Tianjin. È uno sforzo importante, che vuole darle un po’ di margine per il Master: adesso i punti di distacco tra lei e Kiki Bertens sono 60. Serve ancora qualcosa.
Molto tenera, infine, la scena di Bacsinszky che dopo il successo e la stretta di mano si è lasciata andare sulla propria sedia a un pianto di pura adrenalina ed emozione. Poi, con gli occhi ancora lucidi, ha raccontato nell’intervista a bordo campo cosa le è successo nell’ultimo anno. Intervento alla mano, 7 mesi fuori, il rientro e nuovi infortuni. Con questo successo e questo risultato salirà alla posizione numero 238 del mondo, con un +500 circa nel ranking WTA nell’ultimo mese.
(aggiornamenti a breve)
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