Una partita a due volti ha dato comunque a Camila Giorgi la quarta semifinale del suo 2018, un successo che vale tanto in termini di classifica perché la proietta al numero 29 del mondo scavalcando Maria Sharapova e nella Race le da un importante vantaggio sulle prime avversarie nella corsa alla top-30. La Race, che tiene conto dei risultati raccolti dalla prima settimana del 2018, diventerà la classifica ufficiale tra 10 giorni e per l’azzurra poter essere in top-30 sarebbe una bella spinta verso una potenziale testa di serie nei primi tornei della prossima stagione.
A Linz la marchigiana si è imposta 6-3 3-6 6-2 ai danni di Margarita Gasparyan, prendendosi la rivincita per la sfida di 3 anni fa proprio su questo campo, quando la russa si impose 6-3 2-6 6-3 e venne fermata soltanto nei quarti di finale contro Anastasia Pavlyuchenkova.
Analizzando il primo set e mezzo, Giorgi continuava a mostrare un gioco molto brillante. La sua aggressività, il suo ritmo, una sensazione di grande agio sul campo indoor e abbastanza rapido come quello austriaco e Gasparyan doveva rimanere un metro dietro la riga di fondo, costretta a rispondere come poteva alla propria potenza dell’azzurra. C’era anche un pizzico di fortuna, come nella palla break salvata nel primo set sul 3-3 dove un rovescio lungolinea ha leggermente pizzicato la riga, ma il livello di gioco che aveva mostrato nei primi 2 incontri era ben presente, tale da farle andare la palla a 140 chilometri orari in diverse situazioni. La sua avversaria si teneva in scia, ma in risposta non riusciva a far male. Ha avuto quel bel momento, dal 2-3 al 3-3, dove è emersa da un complicato turno di battuta e ha sfiorato poi il vantaggio, ma dal 4-3 Giorgi è crollata.
Non sembrava più muoversi sempre al meglio, molto spesso scomposta nel momento dell’impatto con la palla, e Camila non solo portava a casa il primo parziale ma si issava fino al 6-3 3-1. Qui, progressivamente, anche l’azzurra ha accusato un grosso calo di rendimento. Il dritto è andato fuori ritmo, il servizio non era più così costante e piano piano calava la velocità. Difficile dire se ci fosse un vero problema, visto come riesce a mascherare ogni sensazione, ma il recente forfait a Pechino ha fatto salire qualche dubbio. Nel frattempo, però, Gasparyan approfittava al meglio dell’occasione per vincere 5 game di fila.
Anche la russa non era più brillante, Carlos Martinez al cambio campo a fine secondo set le diceva: “Lo vedo, sei stanca, ma devi essere intelligente ora nel leggere la partita. Lei è fuori ritmo col dritto, potrà tornare a giocare bene ma sappi che può anche tornare in difficoltà”. Giorgi è stata brava a gestire il proprio momento negativo meglio della sua avversaria, e dopo aver salvato due chance consecutive di break sul 2-2 si è involata chiudendo al terzo match point nell’ottavo game. L’azzurra spingeva, non più come nella prima ora di gioco ma quanto bastava per neutralizzare Gasparyan, spesso sbalzata all’indietro dalla profondità della sua avversaria e sempre più lenta coi piedi.
Il successo spinge Camila fino alle migliori 4 del torneo in cui raggiunse la finale nel 2014. Contro di lei ora Alison Van Uytanck, che ha battuto 3-6 6-4 6-4 Barbora Strycova, campionessa qui nel 2017.
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