Camila Giorgi centra la finale a Linz, la seconda della sua carriera in Austria dopo quella persa nel 2014 contro Karolina Pliskova. L’azzurra si è ripresa piuttosto bene dal calo di ieri tornando a giocare con la consueta aggressività dei giorni scorsi.
L’indoor le piace tantissimo, e in questo momento sembra anche molto serena, in un clima probabilmente ideale per esprimere il massimo del proprio tennis, in un momento in cui a fine stagione i giochi sono quasi fatti e per molte questi sono gli ultimi giorni prima delle vacanze. Le motivazioni contano tanto, e Giorgi sta dimostrando di averne e di molto importanti perché nella miglior stagione della sua carriera sta riuscendo a tirare fuori un gran tennis, forse anche un pizzico aiutata dall’atmosfera ovattata dell’arena di Linz, ma comunque di livello notevole per quanto abbia dovuto sudare tantissimo nel decimo game del secondo set, dove ha avuto bisogno di 7 match point (e di salvare 2 palle break) per chiudere il match.
Il 6-3 6-4 ad Alison Van Uytvanck conferma la tradizione più che positiva con la belga, contro cui non solo non ha mai perso ma non ha neppure mai lasciato un set per strada, perdendo soltanto una manciata di game nei due precedenti. Saranno 7 oggi, ma vedere Camila combattere punto a punto nei vari game della seconda frazione e uscendone spesso vincitrice è qualcosa che fa ben sperare, per lei soprattutto, in vista di un 2019 che inizierà con pochi punti in uscita e la grande possibilità di migliorare ancora un best ranking che da lunedì la vedrà quantomeno al numero 29, 28 in caso di vittoria contro la non troppo sorprendente Ekaterina Alexandrova.
La russa, neppure giovanissima (classe 1994), fino a oggi era famosa ai più forse per essere stata l’ultima giocatrice a battere Ana Ivanovic a Wimbledon, ma su questo terreno è una potenziale mina vagante in tornei di questo livello. Non per niente la sua settimana austriaca è stata caratterizzata da parziali dominanti: 12 set vinti su 14 (è partita addirittura dalle qualificazioni) e 8 di questi senza concedere più di 2 game. Sotto i suoi colpi sono cadute Katerina Siniakova, reduce dai due quarti di finale consecutivi a Pechino e Wuhan, Anastasia Pavlyuchenkova, campionessa a Linz 3 anni fa, e oggi Andrea Petkovic, che pure era salita avanti 6-0 2-1, ma da lì è stata rimontata a forza di colpi vincenti di una giocatrice completamente cambiata nel tennis e nell’atteggiamento e che ha concluso la sfida 0-6 6-4 6-0.
Sarà una sfida abbastanza speculare, tra due giocatrici che fanno del tennis super aggressivo un mantra. Alexandrova, proprio in indoor, aveva collezionato il titolo più importante fino a questa settimana: il 125k di Limoges, battendo niente meno che Caroline Garcia in finale. Non è una partita scontata, seppure una sia n.31 e l’altra 119. Domani questi numeri non conteranno nulla.
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