D. Yastremska b. [6] Q. Wang 6-2 6-1
Come mettere la firma sul primo titolo WTA: una finale dominata fin quasi alla fine, quando un po’ di nervi hanno reso complicato un ultimo game di oltre 10 minuti, ma la partita di Dayana Yastremska è stata di livello incredibile.
La diciottenne ucraina, prima giocatrice tra maschi e femmine nate nel nuovo millennio a fare il suo ingresso in top-100 durante lo scorso mese di luglio, ha aggiunto ora il prestigioso risultato del primo trofeo a livello WTA con una finale vinta 6-2 6-1 contro una delle giocatrici date più in forma in assoluto, Qiang Wang, e che oggi si è trovata senza armi.
Vittima di una seconda fasciatura alla gamba, questa volta la destra, Wang non era la stessa giocatrice dei giorni scorsi. Fisicamente non ha pause da fine luglio e la prima fasciatura alla gamba (la sinistra) è arrivata dopo il titolo a Guangzhou e da allora è riuscita a reggere per tre settimane con un rendimento di grandissimo valore e le quasi tre ore di ieri per battere Elina Svitolina e Garbine Muguruza devono essersi fatte sentire e oggi non è riuscita a opporre resistenza a quella ragazza che nel titolo abbiamo descritto come “uragano” e che in campo si è dimostrata una furia.
Yastremska ha portato a termine la sua settimana senza mai perdere un set nelle cinque partite disputate e si è espressa oggi su un livello che avrebbe costretto la cinese a dar fondo a tutte le sue migliori energie per tenerle testa. Ha impressionato la qualità dei colpi, la velocità dei piedi e quell’apparente semplicità nel colpire e creare vincenti con una buona dose di sicurezza che la rendeva ingiocabile, soprattutto alla battuta.
In poco più di venti minuti il primo set era terminato e Peter McNamara, sceso in campo per cercare di scuotere Wang, le diceva: “Si vede che sei alla fine delle tue energie, hai giocato una quantità di partite enormi, ma è continuando a lottare che si lanciano dei segnali. È in partite come questa che si lanciano segnali importanti a tutti. Ricordati chi sei e che cosa hai fatto per esempio per battere Sabalenka. Sei una lottatrice, puoi farcela”. Purtroppo la forza mentale di Wang, oggi, era molto più provata di quella volta contro la bielorussa e dopo aver mancato 3 palle break nel primo game è sprofondata indietro 0-4. Un timido tentativo di rimonta è stato subito tamponato da Yastremska, nonostante al cambio campo precedente avesse detto al proprio coach che sentiva tanta tensione. Poi, sul 5-1, un lungo e laborioso game al servizio ma che alla fine le ha dato la grande gioia del primo titolo in carriera. Primo, difficilmente ultimo.
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