Nole Djokovic oggi è il numero uno “in pectore” grazie a una risalita che non ha precedenti nel tennis maschile realizzata attraverso una sequenza di risultati di grandissima caratura ottenuti in modo assai convincente.
Numero 22 del ranking il 21 maggio scorso alla vigilia dello Slam parigino, da ieri è numero 2 a soli 215 punti da Nadal (35 nella Race) e senza punti da difendere pere il resto della stagione.
Laddove dovesse riuscire a salire sul tetto del mondo entro la fine dell’anno migliorerebbe la performance record di Andre Agassi che tra maggio e luglio del 1999 risalì dal 14simo al primo posto. Dopo aver vinto sorprendentemente a Wimbledon, Djokovic ha conquistato in sequenza le vittorie a Cincinnati, agli US Open e ieri al Masters 1000 di Shanghai dove ha trionfato per la quarta volta in carriera. Diventano 32 i tornei 1000 vinti dal tennista serbo (su 46 finali disputate) a una lunghezza da Nadal:
Altri numeri di Djokovic:
10 – En plein di vittorie in Asia nelle 10 finali disputate (4 a Shanghai e 6 a Pechino)
18 – La striscia di match vinti consecutivamente a partire dal torneo di Cincinnati.
72 – I tornei vinti in carriera in 103 finali disputate:
1001 – Le partite disputate in carriera (bilancio 828 vittorie e 173 sconfitte). Il serbo è il 12simo tennista a superare la soglia dei 1000 match disputati.
Settimana di record anche per gli italiani:
Grazie ai 90 punti conquistati con il terzo turno al Masters 1000 di Shanghai, a cui partecipava per la prima volta, Marco Cecchinato sale al numero 19 del ranking mondiale e addirittura al numero 16 della Race che conteggia solo i punti conquistati da inizio della stagione.
Da oggi l’Italia vanta pertanto due tennisti tra i top 20 (Fognini al numero 14 e Cecchinato al 19), cosa che non avveniva da oltre 39 anni e più precisamente da quando nella classifica del 18 maggio di quell’anno figuravano Barazzutti al numero 16 e Adriano Panatta al numero 19, gli unici due tennisti azzurri entrati tra i top 10 sia pure in momenti diversi (Panatta nel 1976 e Barazzutti nel 1978).
Diventano così nove i tennisti italiani che sono riusciti a entrare nei top 20:
Con i due match vinti a Shanghai, contro Simon e Chung, Cecchinato conquista temporaneamente il suo primo primato tra i tennisti italiani: è l’azzurro più performante (60,66% di vittorie) al torneo cinese:
In campo femminile
festeggiamo il ritorno al successo di Camila Giorgi che ha alzato il trofeo di Linz a distanza di 40 mesi dall’ultima vittoria risalente al giugno 2015 sull’erba di S’Hertogenbosch quando battè in finale la svizzera Bencic. Grazie a questa vittoria finalmente Camila rompe la barriera del 30simo posto in classifica salendo al numero 28.
Il compito della tennista di Macerata è stato per la verità agevolato dalla caduta anticipata delle principali favorite (Goerges, Bertens, Strycova e Cibulkova) per cui sul suo cammino ha trovato in successione la francese Parmentier (n.49), la qualificata svizzera Teichmann (158), la russa Gasparyan (137), la belga Van Uytvanch (56) e la qualificata russa Alexandrova (119) alla prima finale nel circuito maggiore. In ogni caso un successo che fa morale e che ci consegna finalmente una Camila rilassata e gioiosa anche se per prudenza ha deciso di rinunciare all’ultimo appuntamento che aveva in programma questa settimana al torneo di Lussemburgo.
Al torneo di Hong Kong prima vittoria in carriera per l’ucraina Dayana Yastremska (classe 2000) che non ha mai vacillato per tutta la settimana e in finale ha strapazzato la cinese Qiang Wang, numero 24 del ranking, appena reduce dalla semifinale del Premier Mandatory di Pechino. Vincendo a Tianjin, la francese Caroline Garcia è riuscita in extremis a cancellare lo zero dalla casella delle vittorie in stagione e a risalire nella Race al 17simo posto, sufficiente probabilmente a strappare in extremis il biglietto per il Master B di Zhuhai.
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