A. Sevastova b. [8] N. Osaka 6-4 6-4
In un momento in cui Alona Ostapenko è in difficoltà tra risultati e condizione generale, con un cambio di allenatore deciso dalla madre dopo il Roland Garros e che non ha apportato i cambiamenti sperati, la Lettonia si conferma comunque con un ruolo di leader nel tennis femminile attuale grazie ad Anastasija Sevastova.
Chi l’avrebbe pensato qualche anno fa? Eppure già dal 2017, nonostante le pochissime atlete nel circuito femminile, la Lettonia ne piazzava due stabili in top-15. A inizio 2018 Sevastova era scesa leggermente, finendo appena fuori dalle prime 20, ma prima col titolo a Bucharest poi la semifinale allo US Open aveva saputo subito rifarsi. Ora, a Pechino, la finale più importante più importante della carriera, raccolta con un cammino quasi nell’ombra almeno fino a oggi, giorno in cui si è imposta contro la campionessa dello US Open Naomi Osaka.
Il 6-4 6-4 con cui ha battuto la giapponese è nato soprattutto da una prova ben oltre i propri standard al servizio. Prima della semifinale, Sevastova aveva messo a segno soltanto 3 ace nelle precedenti sfide, contro Alizé Cornet, Donna Vekic e Dominika Cibulkova, con un walk over ricevuto da Madison Keys al secondo turno. Oggi ha chiuso segnandone ben 9, di cui i primi 2 fondamentali nel momento in cui si è sbloccata la partita. A metà del primo set, con Osaka avanti 3-2, la giapponese è stata per la prima volta sullo 0-30 in risposta. Dal 15-30 Sevastova ha messo due ace consecutivi e portato a casa un lungo game che si è allungato ai vantaggi, dove ha fatto segnare anche il terzo ace e ha annullato due palle break di cui soprattutto la seconda con un ottimo rovescio lungolinea.
In quella fase, però, è stato ancor più importante aumentare, se possibile, la varietà dei propri colpi lavorando ai fianchi una giapponese che in quel momento stava perdendo il ritmo e non riusciva più a gestire con la stessa facilità palle sempre diverse in potenza, profondità e spin. Quello che è parso appena accennato nel sesto game è diventato realtà pochi minuti dopo. Osaka non muoveva benissimo i piedi, e non trovava bene la palla. Non colpiva con la stessa determinazione di prima, per chiudere il punto, ma sembrava più per piazzarla e provare ad avere una palla in più, più comoda e gestibile. Questa non arrivava, e lei sbagliava. Dettagli, forse, ma che in quel momento hanno voluto dire tutto. Preso il break, la lettone ha nuovamente recuperato da 0-30 salvando l’ultimo momento di difficoltà prima di una chiusura abbastanza comoda sul 6-4.
Osaka fin lì non aveva giocato male, soprattutto se ripensiamo a quello che si era visto il giorno prima contro Shuai Zhang. Spirito molto positivo e incoraggiante, ma anche stavolta non era molto contenta di sé. “Sto giocando terribile” disse a proprio coach, che le ha risposto: “Non è vero, cerca di stare più bassa quando colpisci, ma puoi vincere i game in risposta in ogni momento”. Aveva ragione, Sascha Bajin, perché la posizione molto avanzata di Osaka sulla seconda di servizio di Sevastova le garantiva grande pressione e i colpi da fondo campo della giapponese spesso la lasciavano ferma. Però c’era qualche errore di troppo, nulla a che vedere col “terribile” di cui la numero 8 del seeding parlava, ma questo rende l’idea degli standard molto elevati che si pone ogni volta che scende in campo.
Il match rimaneva lottato anche all’inizio della seconda frazione, ma dal quinto game qualcosa ha cominciato a non funzionare nel gioco di Naomi. Qualche seconda di servizio di fila non superava i 118 chilometri orari. Si teneva a galla, ma poco dopo ha cominciato a giocare qualche palla dal lato del rovescio con molta più attenzione, fino ad abbandonarsi a un uso molto più anomalo dello slice, o della palla con traiettoria più alta. Nessun vero segno di problema irrisolvibile da alterare il match, ma il suo livello era inevitabilmente calato. Sevastova ha preso vantaggio sul 2-2 e dopo aver confermato il break ha avuto la doppia chance consecutiva del doppio break. Osaka si è salvata, ha poi chiesto il fisioterapista e approfittato di un calo di concentrazione della sua avversaria per rientrare, continuando però a giocare con livello che era ormai la metà di quello iniziale. Non è riuscita a tenere la battuta e Sevastova, al decimo game, ha chiuso l’incontro.
La lettone, che attende la vincente della sfida tra Caroline Wozniacki e Qiang Wang, salirà almeno al numero 12 del mondo, addirittura al numero 11 nella Race e in caso di vittoria, in quest ultima classifica, entrerà in top-10 rimanendo in corsa per un posto al Master di fine anno a Singapore.
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