[4] A. Zverev b. F. Tiafoe 6-4 6-4
Buona la prima per Alexander Zverev, quarta forza del tabellone, che pur non offrendo una prestazione brillante supera in due set Frances Tiafoe in una sfida che poteva presentare più insidie di quanto poi si è rivelato. La partita si annuncia brillante ma dall’inizio si verificano due aspetti che smorzano lo spettacolo. Zverev mette in campo poche prime e Tiafoe sbaglia molto con il dritto. L’andamento è
altalenante, si vedono più errori gratuiti che punti, il gioco non decolla né da una parte né dell’altra e il risultato è una sagra di palle break. Il tedesco ne concede ben sette nel terzo, quinto e
settimo game con discese a rete infruttuose, doppi falli e errori in manovra ma le affronta tutte senza paura giocando i suoi punti migliori. Tiafoe invece si trova in pericolo solo nel sesto game
durante il quale si salva tre volte con un ace, una prima e una seconda vincente. L’epilogo arriva nel decimo game durante il quale Zverev trova profondità in risposta e pressione da fondo e Tiafoe commette tre errori consecutivi trovandosi 0-40. Sui primi due set point lo statunitense piazza un ace e una prima vincente ma sul terzo il tedesco comanda lo scambio e non spreca a rete quanto ben costruito chiudendo 6-4. Zverev adesso sembra più sereno, ritrova la prima di servizio e non perde le ottime sensazioni in risposta appena trovate strappando il servizio a Tiafoe nel secondo game ma si distrae e si fa
subito riprendere incappando in una serie di errori. La partita è più vivace, il tedesco cerca di fare gioco, Tiafoe lotta, varia tagli e direzioni e scende a rete, peccando però a volte in leggerezza che nel
sesto game gli costa due palle break da annullare e una lunga sofferenza ai vantaggi prima di salvarsi. La partita ritorna sui binari del primo parziale e arriva il momento dei regali che si traduce in uno scambio di servizi nei due game successivi. Ristabilita la parità è Zverev a cambiare marcia e a mettere pressione a Tiafoe che concede un primo match point con un errore di rovescio annullato da una prima possente e un secondo con un doppio fallo sul quale il tedesco mette le mani con una gran risposta di rovescio.
[10] K. Nishikori b. A. Mannarino 7-5 6-4
Kei Nishikori, testa di serie numero dieci, vince in due set contro
Adrian Mannarino una sfida combattuta e fondamentale in ottica Londra,
portata a casa con esperienza e classe di gran lunga superiori al
francese. La partita si decide sulle uniche due palle break che si
vedono in un’ora e mezzo di gioco e che il giapponese converte con
abilità e cinismo nell’undicesimo game del primo set e nel settimo del
secondo. Come era prevedibile i due, in ottimo stato di forma
(Nishikori arriva dalle finali di Vienna e Tokyo, Mannarino da quella
di Mosca) danno vita a un match quasi a specchio, scambiano parecchio
cercando angoli insidiosi e alternano punti spettacolari a errori
banali che arrivano specialmente dalla parte di Nishikori. Turni di
servizi agevoli non ne arrivano ma quando invece arriva il momento di
alzare il livello è proprio il giapponese a piazzare quei vincenti che
alla fine fanno la differenza. Due dritti lungo linea valgono la prima
occasione nel primo parziale che Nishikori sfrutta subito aprendosi il
campo con un rovescio profondo e angolato per chiudere in sicurezza
dall’altra parte con il dritto e poi chiude il set giocando il miglior
game al servizio fino a quel momento. Nel secondo parziale la svolta
arriva prima con un paio di tocchi vincenti sotto rete del giapponese
con i quali si procura la palla break e una risposta di dritto a
sventaglio che gli permette di appoggiare il colpo successivo
dall’altra parte convertendola e mantenendo poi senza problemi il
vantaggio fino alla fine.
[8] J. Isner b. M. Kukushkin 6-3 (2)6-7 7-6(1)
Inizia con fatica la difesa del titolo per John Isner, fondamentale
per conservare la speranza di arrivare alle Finals, che impiega quasi
due ore e mezzo per piegare la resistenza di Mikhail Kukushkin Il
primo set è senza storia. Isner strappa il servizio a Kukushkin nel
secondo game e poi si concentra solo sul suo chiudendo 6-3 in ventitré
minuti con otto ace e il 100% dei punti sia con la prima che con la
seconda. Nel secondo parziale il copione sembra ripetersi quando, nel
terzo game, lo statunitense si procura due palle break che però questa
volta Kukushkin annulla e dopo un interminabile game si salva. Si
procede seguendo l’ordine dei servizi e senza alcun problema per Isner
e qualcuno in più per il suo avversario costretto a salvare altre due
palle break nel nono game, si arriva al tie break. Dopo aver perso
solo tre punti al servizio in due set Isner ne perde due consecutivi
in avvio (una risposta vincente di Kukushkin e un doppio fallo)
andando 0-3, uno svantaggio che si rivela impossibile da recuperare.
L’equilibrio regna anche nel parziale decisivo che si risolve con un
altro tie break dall’andamento però opposto. Questa volta è Isner ad
aprire con una risposta vincente e poi a beneficiare degli errori di
Kukushlin chiudendo 7-1.
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