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WTA Wuhan: Sabalenka vuole i gradi di favorita, Wang continua la sua favola

A. Sabalenka b. D. Cibulkova 7-5 6-3

Aryna Sabalenka è il volto principale della giornata di quarti di finale a Wuhan. La bielorussa, classe 1998, sta facendo altri passi da gigante ed è alla seconda semifinale consecutiva in un WTA Premier 5, una delle due categorie più importanti del circuito femminile.

La costanza degli ultimi mesi, da quella finale raggiunta a Eastbourne, la stanno spingendo molto in alto nonostante nel ranking non sia ancora premiata quanto forse dovrebbe. Ha cominciato la settimana al numero 20 e anche oggi, nonostante l’accesso alle semifinali, rimane ancora segnata come numero 20, ma nella Race stanno cambiando diverse cose. Nella classifica che conta i risultati raccolti dalla prima settimana dell’anno, Sabalenka è salita al numero 18 e la distanza dalla top-10 è ora di appena 640 punti, con 550 potenzialmente ancora raggiungibili già in questa settimana.

Sta crescendo tanto, Sabalenka, mostrandosi sempre più volenterosa nel suo intento di staccarsi dalla semplice “sparapalle” mono-corde, con un gioco totalmente aggressivo ma senza grande margine per altre soluzioni. La sfida di oggi contro Dominika Cibulkova rappresentava già in partenza una chance molto concreta per l’approdo tra le migliori 4: la slovacca non ha mai raccolto tanto contro chi si mostra così aggressiva e nelle vittorie ottenute in carriera contro giocatrici come Petra Kvitova o Jelena Ostapenko c’era comunque una condizione fisica eccezionale da parte sua e qualcosa, le sue avversarie, concedevano. Per capire quanto le dia fastidio affrontare questa tipologia di avversarie più potenti si potrebbe considerare le sfide contro Naomi Osaka o Madison Keys, dove ha perso 8 volte su 8 complessive ed era sempre lei in affanno, a dover rimpallare ma facendo fatica a crearsi vere chance, perdendo spesso campo e impossibilitata in risposta a far male.

Oggi Sabalenka non è partita fortissimo con la spinta dei colpi, sembrava cercasse più di sentire la palla ma provando sempre a imporre il suo ritmo. Un break di ritardo iniziale è stato ripreso al quarto game e da lì le difficoltà alla battuta per la slovacca si sono fatte pian piano sempre più grandi. Nonostante questo, nonostante il break subito sul 4-3, Cibulkova ha dato grande filo da torcere fino alla fine del set. Ai numeri la sua seconda palla di servizio aveva una resa molto alta, attorno al 60%, contro meno del 30% della sua avversaria che al servizio per il set si portava sul 30-15 ma non riusciva a concludere positivamente la sua azione con tanti meriti dell’avversaria per aver giocato molto bene gli ultimi punti. Dal 5-5, però, Sabalenka ha definitivamente cambiato marcia: di colpo sono arrivati i primi punti ottenuti direttamente con la seconda palla di servizio e 2 ace. Nel game successivo ha cominciato subito con una risposta molto decisa e dallo 0-30 ha tirato altri due vincenti direttamente dalla risposta per chiudere il set.

A inizio del secondo la bielorussa ha preso il largo. Il servizio ha preso subito molto ritmo, fioccavano i punti diretti con la prima e nel secondo game ha preso un nuovo break da 40-0 per la sua avversaria concludendo al quinto punto consecutivo con un gran passante di rovescio. L’ultimo piccolo passaggio a vuoto è stato sul 3-0, quando non ha sfruttato un 15-30 in risposta e ha cominciato a sbagliare un po’ troppo, fattore ormai anomalo negli ultimi 20 minuti. Cibulkova ha ripreso il break di ritardo ma non ha saputo arrivare all’aggancio perché dopo quel cambio campo dove Dimitri Tursunov, coach di Sabalenka, è sceso per parlare alla sua allieva e a calmarla, soprattutto a farle tornare chiaro il piano di gioco subito attuato nel migliore dei modi e dopo l’allungo sul 5-2 c’è stata la chiusura comoda nel nono game.

Domani affronterà Ashleigh Barty, contro cui perse in Australia a inizio anno ma dopo una partita di grandissimo livello, un peccato fosse un primo turno perché valeva come livello un quarto di finale.

Altri risultati

Continua il cammino dell’unica testa di serie rimasta in tabellone. Ashleigh Barty, numero 16 del seeding e finalista qui nella passata edizione, ha superato 6-2 5-7 6-4 Anastasia Pavlyuchenkova nel primo match di giornata. Una prova importante per l’australiana perché non sta mostrando grande pressione per la difesa dei tantissimi punti (585) che le uscivano in questa settimana. Anzi, oggi ha anche reagito molto bene a una situazione che poteva complicarsi.

Dopo essersi aggiudicata comodamente il primo set, sfruttando una Pavlyuchenkova in difficoltà nel costruire un gioco efficace, ha cominciato a sbagliare un po’ troppo rendendo il secondo set molto incerto. Perso al fotofinish, nel terzo set è stata lei ad andare per prima in svantaggio ma la russa non ha concretizzato il break ottenuto sul 2-2 e Barty ha ripreso il comando del punteggio fino alla chiusura nel decimo game, quando ha ottenuto il massimo dall’ultimo sforzo offensivo in risposta profuso.

C’è grande esaltazione, invece, da parte di tutto l’ambiente per Qiang Wang, prima cinese ad arrivare fino alla semifinale a Wuhan da quando si è tenuta la prima edizione nel 2014. Il cammino della recente campionessa di Guangzhou ha assunto grande valore fin dal successo al primo turno contro Maria Sakkari e poi con la gemma del 6-1 3-6 6-3 ai danni di Karolina Pliskova. Dopo aver superato Daria Gavrilova agli ottavi, oggi è arrivata la partita dominata contro Monica Puig, lei invece passata dalle qualificazioni.

Un punteggio, il 6-3 6-1 conclusivo, che a conti fatti poteva anche essere più netto non fosse stato per un passaggio a vuoto della cinese dal 4-0 e 30-0 in suo favore nel primo set. Dopo questo momento di difficoltà, però, è stata bravissima a impedire il riaggancio con un nuovo break in suo favore sul 4-3 e servizio per la portoricana e a salvare 3 palle break nel momento in cui serviva per chiudere il parziale. Soprattutto, tantissimo coraggio sul 30-40 quando forse anche con un po’ di follia si è inventata un dritto quasi incontrobalzo in lungolinea su un’accelerazione della sua avversaria.

Un risultato che consoliderà la sua posizione in top-30 ma che può aprirle strade importanti nel suo paese, orfano di vere campionesse da Na Li. Non è ancora possibile, peer ovvie ragioni, paragonarla alla leggenda cinese ritiratasi nel 2014, ma il boato enorme del pubblico che la sta trascinando a gran voce da inizio settimana è indice di un sogno che non vuole fermarsi qui. Domani contro di lei ecco Anett Kontaveit, che ha vinto l’ultimo incontro della giornata contro Katerina Siniakova con un doppio 6-4. Molto bene l’estone alla battuta nel primo set, al di là di un piccolo passaggio a vuoto che aveva dato il controbreak alla sua avversaria per il 3-3 subito però cancellato da un’azione tornata immediatamente offensiva. Nel secondo, invece, Siniakova è cresciuta con il rendimento al servizio ma non ha saputo sfruttare alcuna delle 6 palle break avute, 2 di queste nell’ultimo game, commettendo vari errori nei momenti chiave e concludendo così il suo comunque ottimo percorso iniziato nelle qualificazioni.

Diego Barbiani

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