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WTA Tokyo: Giorgi fa il colpaccio, battuta Wozniacki. Ai quarti sfida ad Azarenka

C. Giorgi b. [1] C. Wozniacki 6-2 2-6 6-4

Colpaccio di Camila Giorgi a Tokyo. L’azzurra ha battuto la bi-campionessa in carica del torneo di Tokyo Caroline Wozniacki dopo una partita di oltre due ore e conclusasi con il punteggio di 6-2 2-6 6-4. A livello di ranking, è la vittoria più importante della carriera della tennista azzurra che mai prima d’ora si era imposta contro una delle prime due giocatrici del mondo e lo fa, soprattutto, con tanti meriti per aver ripreso una partita che sembrava indirizzata ormai verso la danese.

Non era però una grande versione di Wozniacki. Molto distante dai livelli di inizio anno e molto più vicina a quella in grande difficoltà vista fin dall’inizio della trasferta nord-americana a Washington, a inizio agosto. I segnali, nonostante durante la partita non abbia mai lamentato problemi di possibile natura fisica, erano più evidenti a seconda di come alle volte neppure accennava a rincorrere le soluzioni dell’avversaria, fin troppo arrendevole per quelli che sono i suoi standard, e per un set e mezzo i suoi colpi non avevano sostanza. Cercava di ribattere la potenza dell’azzurra ma dalla sua racchetta, fino al 6-2 1-1, uscivano palle spente, comode da colpire per Camila che trovava spesso e volentieri grande facilità dell’imporre il ritmo che piace a lei e condurre il gioco tra i tanti vincenti (16) che l’hanno portata a un comodo 6-2.

La palla più corta della danese era, per Giorgi, un vero invito a nozze e quello che riusciva meglio all’italiana era il colpire verso il rovescio dell’avversaria o per trovare il vincente o per aprire il campo. Il problema, però, è che alla prima difficoltà è quasi naufragata. A inizio del secondo set ha salvato con coraggio le chance offerte sullo 0-1 ma poi ha commesso i primi veri errori gratuiti (e pesanti) della sua partita nel momento in cui invece doveva “azzannare” definitivamente la preda e mettere l’ipoteca sulla gara. Ben 5 le palle break mancate sull’1-1, di cui una almeno molto grave col dritto incrociato, e improvvisamente ha avuto paura e tensione. Dopo il cambio campo perdeva un punto sfortunato sul 30-30, con Wozniacki che ha tenuto in tutti i modi una serie di accelerazioni quasi definitive e ha conquistato la palla break che ha dato il via a una fase molto negativa dell’italiana, che ha cominciato a sbagliare tanto. Soprattutto, però, aveva perso l’istinto a colpire verso gli angoli, cominciando a picchiare forte ma solo in una zona centrale del campo.

Wozniacki, facendosi un po’ più solida e cercando maggiormente la via per portarsi a casa il punto direttamente, ha alzato il livello a sufficienza per neutralizzare la spinta rivale e dopo aver tirato su un game da 0-40 sul 4-2 ha concretizzato lo sforzo con un game in risposta regalato da Giorgi per pareggiare il 6-2 ricevuto 40 minuti prima. Nel terzo, l’onda lunga l’ha subito spinta in avanti 2-0 30-0, ma a dimostrazione che ancora siamo di fronte a una giocatrice molto fragile, sono arrivati 4 punti persi consecutivamente e l’aggancio sul 2-2. Due game più tardi il nuovo momento di svolta: Giorgi pur facendo gioco era lei a correre di più, ma grazie anche al dritto ha vinto un paio di scambi molto importanti per arrivare sul 15-40 e grazie ancora al dritto è riuscita, alla fine, a spostare la sua avversaria e a farla sbagliare. Trovato il vantaggio ha raccolto qualche regalo della numero 2 del mondo e concretizzato con un gran rovescio lungolinea per il 5-3, divenuto infine 6-4 con un bel game di battuta dove si è subito portata 40-0 e non ha rischiato nulla. Domani, non prima delle 11 in Italia, la sfida a Victoria Azarenka.

Altri incontri

Victoria Azarenka avanza ai quarti di finale del torneo di Tokyo con un buon successo ai danni di Ashleigh Barty. 6-4 6-2 il punteggio finale di una partita controllata fin dall’inizio, dove l’australiana ha alternato buone cose a momenti di difficoltà dove la tensione si faceva sentire e il braccio inevitabilmente tremava.

Il lato migliore di sé l’ex bielorussa l’ha espresso forse nel primo set. Nonostante il punteggio racconti di un secondo parziale ancor più netto, in quello di apertura ha preso il primo vantaggio grazie anche a qualche ottimo punto col dritto (specialmente quello sulla palla break) e ha poi continuato a macinare gioco e a proporsi in maniera offensiva, spezzando ogni velleità dell’avversaria costretta il più delle volte a inventarsi qualcosa per uscire dalla fase di svantaggio ma senza mai mostrare le armi per cambiare il corso della partita.

Nel secondo set il 6-2 è stato un po’ la logica conclusione di tutto questo, con il divario tra le due che si è stabilizzato e Barty, nonostante un accenno di reazione con un break recuperato sull’1-4, non è neppure riuscita ad abbozzare la rimonta cedendo per la terza volta nel set la battuta e terminando la sua partita all’ottavo game.

Bella rimonta invece per Donna Vekic, che ha battuto Johanna Konta 6-3 7-5. Dopo aver condotto in porto un bel primo set, la croata si è disunita all’inizio del secondo regalando un vantaggio di 4-1 e servizio alla sua avversaria. La britannica non è riuscita a conservare il doppio margine cedendo subito il primo turno di battuta, poi, dal 5-3, ha subito un pesante parziale di 8-1 e sul 5-5 ha sprecato tanto col dritto, tra cui uno schiaffo al volo a due passi dalla rete messo in corridoio con l’avversaria ormai fuori causa. Buon risultato per la giocatrice classe 1996 che adesso avrà Caroline Garcia e prova ad avvicinarsi alla top-30 (al momento nella Race è numero 33).

Infine, la giornata si è aperta con la maratona vincente di Barbora Strycova contro Anett Kontaveit. 7-6(5) 3-6 7-5 il punteggio finale maturato in 3 ore e 4 minuti. Curiosità, dal 2016 a oggi la ceca non ha mai perso una sfida che si è prolungata oltre il limite delle 3 ore (4 vinte su 4). Appassionanti gli ultimi game, dove Strycova ha sciupato un vantaggio di 4-1 ma ha avuto innumerevoli chance per chiudere la partita, sempre in risposta. Un primo match point è stato annullato dall’estone sul 4-5, poi ne sono arrivati altri 7 due game più tardi. C’è stato spazio anche per un momento di nervosismo tra la ceca e la giudice di sedia Marija Cicak che ha valutato male un passante di Kontaveit sul quinto match point. Nonostante la palla fosse rimbalzata vicina alla sua sedia, la croata non ha visto che non aveva sfiorato la linea: per un paio di millimetri il segno era completamente staccato dalla parte buona del campo, ma Strycova non aveva più hawkeye a disposizione e ha passato qualche secondo a indicare il punto dove la palla sarebbe rimbalzata, chiedendosi come mai non l’abbia notato, Cicak le ha risposto che il segno era lì, ma c’era contatto con la linea laterale. Per sua fortuna, Strycova ha trovato il modo di chiudere la partita evitandosi problemi al tie-break e domani sfiderà Naomi Osaka.

Diego Barbiani

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