[19] A. Sevastova b. [3] S. Stephens 6-2 6-3
La terza volta è quella buona, per Anastasija Sevastova, che dal 2016 ha sempre raggiunto i quarti di finale allo US Open avendo però perso nei due anni precedenti contro Caroline Wozniacki e Sloane Stephens. Oggi, la lettone, si è presa la sua dolcissima rivincita contro la statunitense imponendosi in maniera netta e con una prestazione che non ha praticamente avuto intoppi.
Un peccato, semmai, che il 6-2 6-3 conclusivo abbia messo in evidenza ancora una volta come le condizioni climatiche abbiano inciso pesantemente su molte partite del torneo. Oggi è toccato alla campionessa in carica, completamente svuotata di energie rispetto alle partite precedenti, anche quella contro Anhelina Kalinina, giocata abbastanza male ma dove era riuscita comunque a venirne fuori. Oggi la sua prestazione è stata abbastanza simile a quella di Lesia Tsurenko ieri, che nel primo set contro Marketa Vondrousova è stata molto vicina al collasso a causa del caldo, e solo tenendo duro ha poi atteso che l’ombra arrivasse in maniera sempre più importante lungo il perimetro di gioco per cominciare a sentirsi meglioe piano piano alzare il proprio livello che, logicamente, non poteva essere molto elevato ma ne ha fatto tesoro per chiudere da vincente.
Stephens non ha avuto una crisi così netta, ma il confronto con le precedenti uscite era tale da far intuire che qualcosa la stesse danneggiando. Sevastova, dal canto suo, non ha sbagliato nulla. Molto concentrata, ha smorzato ogni tentativo di break della statunitense nel primo set: 4 chance sull’1-1, altre 3 sul 3-1. L’allungo sul 4-1 ha spaccato la partita perché da lì una giocatrice ne è uscita rinforzata, l’altra ha incominciato a vedere davanti a sé una montagna da scavare e sentiva di non avere le stesse energie dei giorni scorsi. Da quel momento in poi, per la giocatrice di Liepaja si è trattato di evidenziare sempre più le difficoltà della sua avversaria, muovendola lungo il campo con palle di vario ritmo e velocità.
Sul 6-2 2-0 Stephens è tornata a vincere un game, in risposta, ma è scivolata subito indietro di nuovo 4-1. Come a riprova delle condizioni per lei impossibili, nel momento in cui si è spostata nella zona di campo che stava avendo più ombra ha cominciato a giocare meglio, sentire meglio la palla, spostarsi con più rapidità, e con un parziale di 8-1 si rifaceva sotto. Sul 3-4, però, gravissimo l’aver perso un turno di battuta da 40-15, mancando 4 palle game in tutto, e mandando Sevastova a servire per il match. Dal 40-0 ha dovuto attendere il terzo match point, ma l’ultimo rovescio in rete dell’avversaria le ha dato modo di rompere quella bandiera e fare anche lei, come la connazionale Jelena Ostapenko, la storia del proprio paese diventando la prima lettone in semifinale allo US Open. Lettonia: abitanti meno di 2 milioni, ma per il secondo anno di fila due di loro hanno grandi chance di chiudere la stagione tra le migliori 20 al mondo. Se ci fermiamo un attimo, ci accorgiamo che è un dato straordinario in un universo talmente in espansione come quello tennistico.
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