US Open

Serena Williams: prima lo spavento, poi il dominio. Venus travolta allo US Open

[17] Serena Williams b. [16] Venus Williams 6-1 6-2

Venus Williams al servizio, il punteggio la vedeva a un passo dalla sconfitta nella sfida tra sorelle più a senso unico di sempre, e tutto il pubblico dell’Arthur Ashe Stadium che comunque cercava di alleviare il malumore urlando: “Let’s go Venus, let’s go!”. Questo è stato probabilmente il momento di maggior raccoglimento di una serata che ha deluso le grandi attese, o almeno le ha soddisfatte solo in parte. Il tanto pubblico accorso sugli spalti sperava forse di assistere a un classico, invece hanno avuto la più devastante prestazione di Serena Williams dal momento del rientro dalla maternità.

E dire che, a completamento di una serata un po’ paradossale, il 6-1 6-2 contro la sorella Venus è nato da una caviglia malamente giratasi nel secondo game dell’incontro. In quel momento, i 20 spettatori presenti e i milioni a casa devono aver tenuto il fiato sospeso. Le urla di incoraggiamento che sono seguite hanno fatto da contraltare agli sguardi un po’ incupiti della ex numero 1 del mondo, che nel cambio campo successivo ha ricevuto un medical time out per fasciare pesantemente la caviglia. Probabilmente anche grazie all’adrenalina che copriva la sensazione del dolore, dal momento in cui si è rialzata ha messo insieme sei game consecutivi fino al 6-1 2-0 diradando molti dubbi.

“Non so, a dir la verità. Sono riuscita a non pensarci perché una storta alla caviglia mi capita spesso, ma so anche che devo attendere domani per vedere come è realmente la situazione e prenderò tutte le cautele del caso” ha detto a fine partita. Venus, nonostante tutto, non ha voluto darsi grandi colpe per la pesante sconfitta: “Non posso, anche perché non credo di aver realmente fatto qualcosa di sbagliato o di aver giocato male. Le volte dove ho trovato qualche buona soluzione lei ne è uscita con qualcosa di ancor più speciale. Questo è stato probabilmente il miglior match che lei ha giocato contro di me. Sono convinta che possa mantenere questo livello fino a fine torneo, e sarà molto importante per lei se vorrà arrivare allo Slam numero 24”.

Già, il Major che le garantirebbe di arrivare appaiata a Margaret Court. Serena ha provato a essere gentile, e non dubitiamo che se lei sia in campo lo deve anche alla sorella Venus di cui ha sempre speso parole molto dolci e anche stasera non è stata da meno (“se sono ancora qui oggi è solo grazie a lei”), ma non possiamo non pensare che se lei sia qui, ora, e  stia dando il 120% in questo rientro sia per continuare a vincere i titoli più importanti. Perché è una vincente, una donna orgogliosa, forte e che non si accontenta mai, che ha un desiderio di vittoria che a quasi 37 anni è probabilmente solo da ammirare. E anche perché non pensiamo le faccia troppo piacere sapere che il suo record di titoli negli Slam sia “sporcato” dal fatto che ci sia una giocatrice che ne ha appena uno in più, seppur la maggior parte dei quali ottenuti prima dell’Era Open e in condizioni che non possono in alcun modo essere paragonate a quelle odierne.

Il match di stanotte l’ha vista dominare ogni settore del gioco, continuando a lasciare sensazioni molto molto buone come già fatto nei primi match del suo torneo. Oltretutto, tolto il primo set vinto 6-4 contro Magda Linette per il resto si è avuta una Serena schiacciasassi. Sarà interessante, se capiterà, vederla in azione con questo livello di gioco contro giocatrici più difensive, o comunque che allungano gli scambi e possono lavorarla ai fianchi. Una molto pericolosa, in quel lato di tabellone, c’è ancora: Sloane Stephens, possibile avversaria in semifinale. Serena, invece, adesso affronterà quella Kaia Kanepi quasi abbandonata dopo l’exploit contro Simona Halep all’esordio ma che ha dominato la zona di tabellone vincendo anche le altre due partite in due set e tornando ancora agli ottavi.

“Non è facile per niente, per me, affrontare mia sorella. Le voglio troppo bene e se perde mi sento come se un po’ perdessi anche io” diceva Serena, “però per fortuna sappiamo entrambe che ci sono molte cose più importanti di una partita di tennis e cerchiamo solo di fare il meglio che possiamo. In ogni caso, è stato il miglior match dal mio rientro, forse uno dei migliori di sempre”. Parola di una campionessa che continua a impressionare, anche con una caviglia che ha provato a giocarle un brutto scherzo.

Diego Barbiani

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Diego Barbiani
Tags: US Open 2018

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