Forse si dovrebbe trovare un modo per far finta che anche “1000” e Slam siano tornei con meno appeal. O forse più semplicemente, fare i complimenti a Fognini, che all’età di 31 anni ha perfettamente chiaro quali devono essere i suoi obiettivi e lavora per quelli. Il giocatore ligure ha compreso che forse è meglio spendersi per tornei più alla sua portata che cercare gloria e sconfitte contro avversari che per un motivo o per l’altro hanno, nel momento decisivo qualcosa in più. E quindi diciamo bravo a Fognini, che a questo punto è il naturale favorito, ma lo era dall’inizio, del torneo di Chengdu, città che magari a noi occidentali dice poco ma che ha sei volte la popolazione di Roma, tanto per fare un esempio. Tra i panda giganti, Fognini ha liquidato dopo Bemelmans anche Matthew Ebden, vendicando il giovane Berrettini, che forse prenderà qualche spunto dalle scelte di programmazione di Fabio. L’australiano non è mai stato in partita, anche se ha approfittato della solita partenza lenta dell’italiano, che gli ha regalato il primo servizio, giocato in modo scellerato, poi ha semplicemente alzato la soglia d’attenzione e nei sedici game successivi gli ha inflitto un severo duplice 6-2.La testa di serie numero 1 non ha concesso praticamente più niente al servizio, con l’eccezione del lungo quarto game del secondo set, quando ha salvato le uniche palle break – anche quelle concesse per via di un po’ di distrazione in un game in cui si era trovato 40-15 – per poi semplicemente dilagare con un parziale di 19 punti a 5. Ma i numeri, in partite così, contano molto poco, visto il divario tra i due giocatori. Adesso per Fognini ci sarà l’ostacolo Fritz, il vincitore del derby statunitense. Può già pensare alla finale, Panatta è sempre più vicino. O no?
Quarti di finale
[1] F. Fognini b. [6] M. Ebden 6-4 6-2
T. Fritz b. S. Querrey 7-6(1) 7-5
[7] J. Sousa vs J. Jaziri
[Q] B. Tomic vs [ALT] F. Augier-Aliassime
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