[1] S. Halep b. A. Sabalenka 6-3 6-4
Non è ancora ora, per Aryna Sabalenka, di sentirsi veramente grande. Se però a fermarla è la numero 1 del mondo, giocando una nuova partita impeccabile, forse l’amarezza potrebbe scivolare via un po’ più in fretta. Simona Halep in questo periodo sta esprimendo forse il miglior tennis da quando è salita in vetta al ranking WTA. Ci era piaciuta in Australia durante il primo Slam del 2018, quando si mostrava spesso aggressiva e stava dando tutto per arrivare al titolo Slam tanto agognato, ci era piaciuta a Parigi quando era riuscita a mettere mano sul trofeo di campionessa, ma quella giocatrice che vediamo ora sembra aver fatto un nuovo step in avanti tra sicurezze nel proprio tennis e una condizione mentale che in questo momento sembra inattaccabile.
C’era diversa curiosità sulla partita viste le recenti, enormi, prestazioni della giovanissima bielorussa e soprattutto nel vedere quel gioco di grande potenza che viene con sempre più frequenza interpretato nella maniera per ideale per affrontare le diverse giocatrici che ha dall’altra parte della rete. Rimane una giocatrice che fa della spinta e dell’aggressione alla palla uno dei suoi diktat, ma piano piano si sta vedendo qualcosa di molto più che una giocatrice dall’unico schema. Il problema, per lei, è che per battere questa Halep avrebbe avuto bisogno di una partita intera giocata come il secondo set, cercando di mantenere il più possibile alta la concentrazione. Qualcosa su cui ancora non è perfetta.
Nel primo set Halep ha vinto il primo braccio di ferro e dal 3-2 e servizio non ha più sofferto, portando spesso la bielorussa a giocare colpi per lei scomodi, soprattutto a gestire i propri turni di battuta con enorme tranquillità. Sabalenka, costretta a forzare, commetteva doppio fallo sul primo set point per il 6-3 in favore della sua avversaria. Stordita, ma non ancora al tappeto. la nuova numero 25 del mondo ha tirato fuori tutto il proprio carattere nella seconda frazione, rientrando da 1-3 a dando enormi grattacapi alla numero 1 del mondo quando sul 4-4 Halep è stata chiamata a venire fuori dalle sabbie mobili di un game dove ha concesso 3 palle break pericolosissime. Si è salvata e nel game successivo è passata lei all’attacco, capitalizzando il secondo match point.
Domani giocherà la sesta finale in stagione cercando di mettere le mani sul quarto titolo del suo 2018 e soprattutto di spezzare un piccolo tabù che vede la Romania (al femminile) non vincere a Cincinnati dal 1949 quando ci riuscì Magda Rurac, mentre in generale è dal 1973 che una tennista non completa l’accoppiata Rogers Cup (Montreal o Toronto) e Cincinnati.
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