K. Bertens b. [8] P. Kvitova 3-6 6-4 6-2
La specialista della terra battuta a 27 anni si scopre in grado di grandi cose anche sulle altre superfici. Sembra questa la parabola di Kiki Bertens, che poco tempo fa aveva ammesso che avrebbe voluto smettere a fine 2017 se avesse continuato a vivere con uno spirito molto negativo tutta la sua carriera e ora sta vivendo il momento d’oro.
Da aprile in avanti ha fatto segnare risultati di grande spessore: il titolo a Charleston, sulla terra verde, è stato l’apripista verso la finale a Madrid (terra rossa), i quarti a Wimbledon (erba), i quarti a Montreal (cemento) e ora la finale a Cincinnati (ancora cemento). Picchi di gioco che nonostante si riferiscano a “soli” cinque mesi non erano mai stati toccati prima con questa continuità. Petra Kvitova è solo l’ultima vittima di una serie di cinque top-10 cadute una ad una sotto i suoi colpi tra Canada e Stati Uniti, lei che non aveva mai battuto una top-10 sul cemento prima di adesso. Lei che ugualmente però non aveva mai giocato finali sul cemento, né finali a livello di Premier Mandatory o Premier 5 come Madrid e Cincinnati.
Una crescita imperiosa, scalpi di grande valore in questi ultimi mesi vissuti oltre il proprio limite abituale. Dovrà essere brava nella missione di trovare un equilibrio in questa fase, ma intanto non può non godersi un’avventura che la sta sorprendendo partita dopo partita. “Il mio coach aveva detto: ‘Da, magari una di queste settimane farai pure una finale in Nord America’. L’ho guardato un po’ male e gli ho detto: ‘Sì, certo'” diceva l’olandese ridendo in conferenza stampa dopo il 3-6 6-4 6-2 che l’ha proiettata alla finale, battendo quella Kvitova che fino a ora nel 2018 non aveva conosciuto sconfitte in semifinale ma che ha pagato il calo di prestazioni che ha cominciato ad accusare da dopo la partita contro Serena Williams. Già contro Kristina Mladenovic, nonostante il 6-4 6-2, era apparsa un po’ spenta, sensazione poi confermata dalla complicata partita vinta contro Elise Mertens fatta di allunghi e recuperi da entrambi i lati. Il talento l’ha portata fino in semifinale, a un solo set dalla sesta finale del suo 2018, ma quando Bertens ha cominciato a crescere come rendimento generale Petra doveva provare a forzare ancor di più. Ne è nato un braccio di ferro che per tutto il secondo set si è tramutato in continui break. Chi ne aveva di più era l’olandese, che alla fine ha strappato la battuta chiudendo il parziale 6-4 ed involandosi nel set decisivo fino alla conclusione trionfale.
La stessa Kvitova, in conferenza stampa, ha confermato le sensazioni: in queste prime settimane nord-americane ha speso abbastanza energie ed è arrivata col fiato corto alla semifinale odierna. Il lato positivo, semmai, è che ha qualche giorno in più di riposo prima del via dello US Open. Bertens, invece, sarà di scena nella finale più importante della sua carriera sul cemento.
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