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US Open: Sharapova avanti col brivido, grande esordio per Kerber. Bene Kvitova e Wozniacki

[22] M. Sharapova b. [Q] P. Schnyder 6-2 7-6(6)

Maria Sharapova può festeggiare, dopo quasi due ore di gioco, un passaggio al secondo turno concretamente mai in bilico, ma a conti fatti divenuto sempre più complesso game dopo game. In un match che sembrava essere una formalità la russa si è complicata maledettamente la vita concedendo a Patty Schnyder di cominciare a crederci quando da 6-2 5-1 avanti non è più riuscita a trovare lo step decisivo, sbagliando tanto e facendosi rimontare in più occasioni.

La numero 22 del seeding, che un anno fa esordiva con una vittoria sfavillante contro Simona Halep, questa volta deve “accontentarsi” di un 6-2 7-6(6) contro una vecchia compagna di grandi partite. Schnyder, che farà 40 anni a metà dicembre, ha affrontato 8 volte la russa nella sua precedente carriera e l’ultimo confronto tra le due risaliva a Roma 2008 quando Maria prevalse in 3 tirati set: proprio questo dettaglio fu il filo conduttore della loro rivalità, con incontri sempre molto in bilico.

L’elvetica si ritirò nel 2011 con tanti problemi extra-campo a cui dover pensare, come un matrimonio con un personaggio alquanto controverso risoltosi nel tempo. Rainer Hoffman, protagonista di diversi episodi controversi tra accuse di frodi, furti e problemi economici. Risolto tutto, ha trovato la propria felicità con un tedesco di origine finlandese, Jan Heino, stasera nel suo angolo con la figlioletta Kim Ayla che nel 2015, nel primo torneo del rientro della madre, era al circolo dell’ITF di Darmstadt e girava per i campi a bordo del suo passeggino in clima completamente tranquillo, indizio chiave che la madre voleva trattare questo rientro con grande serenità. E veniva da sorridere vedendo la piccola Kim veniva coinvolta da tutto il pubblico del Louis Armstrong negli applausi che a più riprese venivano rivolti alla madre soprattutto quando si accorgevano che Sharapova era sempre più in difficoltà e c’era la possibilità di allungare una partita che in un eventuale terzo set sarebbe stata tutta da vivere.

Il miracolo non c’è stato, ma se da un lato rimane la generosità di Schnyder, dall’altro c’è da registrare una russa che ha avuto un approccio difficile alla gara ma dopo aver regolato le cose col proprio servizio ha piano piano innalzato i giri del proprio motore sfondando col dritto e prendendo saldamente in mano la partita. Eppure, a conferma delle difficoltà che sta manifestando ormai da diverso tempo, non è riuscita a fare lo step decisivo per evitarsi una sofferenza per lei francamente inutile. Sul 6-2 5-1 Schnyder ha cominciato ad alzare la traiettoria della propria difesa trovando dall’altra parte della rete una Sharapova che stava cominciando a perdere timing sulla palla. Sul 5-2 i primi vincenti della sua partita l’hanno portata un gradino più vicina, poi di nuovo sul 5-3 ancora a continuare con la sua difesa a oltranza cercando di portare all’errore l’avversaria. Chiuso il punto del 5-4, ci credeva anche la piccola Kim in tribuna che esultava stringendo entrambi i pugni verso la madre che pochi minuti più tardi, con discreta facilità, c’entrava l’aggancio insperato.

Le fasi finali sono state molto tese ed equilibrate: sul 5-5 la russa si salvava grazie anche a un errore di poco col dritto in lungolinea della sua avversaria che poteva riaprire tutto, poi è stata Schnyder a evitare il peggio in un game dove era 40-0 e si è vista raggiungere ma non dovendo ancora fronteggiare match point. Il tie-break ha rappresentato, probabilmente, la degna conclusione a un equilibrio ormai solidificatosi. Sharapova prendeva un po’ di margine mettendo a segno il primo buon dritto da diversi game, Schnyder si rifaceva subito sotto con la sua profondità e gli angoli generati dalle traiettorie mancine. Sul 3-3 il primo grande punto vinto dalla numero 22 del seeding, sempre in pressione col dritto. Sul 5-3 il secondo, quando ha rischiato tantissimo e in diverse circostanze ma ha sempre messo la palla nei pressi della riga finché non ha appoggiato di là una palla comoda comoda dopo un tentativo di contro smorzata dell’avversaria. Eppure, non chiudeva neppure qui: due servizi vincenti e un gran recupero su una voleè smorzata portavano Schnyder sul 6-6. Un errore in contenimento dell’elvetica regalava all’avversaria il quarto match point e, finalmente, è arrivato il dritto vincente che ha chiuso i conti.

“Devo migliorare, così ancora non va bene, ma era importante vincere oggi. C’erano delle condizioni molto dure, e vanno fatti i complimenti a tutti quelli che hanno giocato prima di me perché era probabilmente peggio” ha detto Sharapova a bordo campo, chiudendo con un pensiero per la sua avversaria: “penso sia da ammirare per tutto quello che ha fatto e per il desiderio che ha nel voler essere ancora qui. Non è affatto cambiata rispetto a 10 anni fa, ha ancora un grandissimo spirito competitivo”. Il prossimo match sarà contro Sorana Cirstea.

(aggiornamenti a breve)

[4] A. Kerber b. [PR] M. Gasparyan 7-6(5) 6-3

“Wow” è forse l’espressione più banale per descrivere quella che si candida a essere una delle partite più belle di questa prima settimana di US Open, probabilmente anche perché era forse la meno attesa a questo riconoscimento. Eppure, la sfida tra Angelique Kerber e Margarita Gasparyan da che sembrava potesse essere una mera formalità si è trasformata in uno scontro di altissimo livello. La miglior prova della campionessa di Wimbledon proprio dal giorno della finale londinese, un 7-6(5) 6-3 che non deve trarre in inganno: seppur la sua avversaria abbia come ranking un numero a tre cifre (370) quel dato è quantomai falso.

Gasparyan, al rientro dopo quasi due anni di inattività, ha disputato una partita straordinaria per coraggio e intensità, fronteggiando la numero 4 del mondo con il suo tennis d’attacco, educato, potente e vario. Per quanto, dopo un inizio migliore, si sia trovata indietro di un break, Gasparyan è rimasta in scia approfittando di un calo della tedesca nel momento chiave, quando Kerber ha avuto a disposizione tre set point sul 5-4. Non li ha giocati benissimo, finendo sempre per sprecare malamente l’occasione, ma dalla fine di quel game Margarita ha trovato la via per rimettere tutto in equilibrio e scambio dopo scambio la sua profondità aumentava, la pericolosità era sempre più alta e Angelique per qualche minuto è stata senza una via chiara per chiudere il punto. Non l’aiutava neanche il palleggio prolungato perché sulla palla del 6-5 per la sua avversaria è stata lei a cedere in uno scambio intensissimo.

Pur avendo trovato la via del tie-break, Kerber rimaneva “sotto un treno”. L’inizio di Gasparyan è stato da urlo, con un vantaggio di 3-0 e doppio mini-break condizionato da una serie di vincenti di grande fattura. A quel punto la tedesca, sull’orlo del crollo, è risalita con altrettanti vincenti da applausi. Più andavano avanti, più alzavano il livello. In una giornata così dura, fisicamente, con 40 gradi e alta umidità, Kerber ha saputo rientrare più volte nel tie-break e sul 5-5 ha giocato il suo jolly: il dritto dal centro del campo a uscire, verso la sua sinistra. La palla ha colpito mezza riga, tanto è bastato per darle un’importante posizione psicologica per gestire a suo piacere il punto seguente, trascinare all’errore Gasparyan e portare a casa uno dei tie-break più belli del 2018 femminile.

Il secondo set, nonostante lo sforzo, ha visto le due proseguire a braccetto su un tennis ancora di buon livello seppur con qualche pausa in più. Margarita ha continuato a giocare sopra il livello espresso nelle ultime settimane e a tenere testa alla più quotata avversaria, ma si è prima vista cancellare 2 palle del break per il 3-2, poi non è riuscita a capitalizzare un nuovo 15-30 due game più tardi. Sul 4-3 Kerber ha operato lo scatto decisivo chiudendo con grande sicurezza al servizio. Al prossimo turno, per lei, Johanna Larsson che ha rimontato Alizé Cornet 4-6 6-3 6-2.

[5] P. Kvitova b. Y. Wickmayer 6-1 6-4

Aveva bisogno, Petra Kvitova, di una partita così. Molto più di quello che si potrebbe pensare. Le temperature in questi giorni a New York sono particolarmente fastidiose per chiunque tra umidità all’80% e 35 gradi. Già ieri si è assistito a qualche partita interrotta al termine del secondo set per il gran caldo e se c’è una tennista che soffre questa situazione è proprio la ceca, che in nord-america deve convivere spesso con queste variabili atmosferiche e più la partita si allunga più c’è il rischio di perdere il controllo della partita.

Così il 6-1 6-4 della numero 5 del seeding ai danni di Yanina Wickmayer è un ottimo risultato per dare il via alla campagna allo US Open, luogo dove lo scorso anno ottenne il miglior risultato Slam degli ultimi 3 anni. È una Kvitova che oltretutto è arrivata a questo appuntamento con qualche domanda di troppo sulla propria situazione: record di titoli vinti in stagione (5) ma mai a proprio agio negli eventi Slam. Un virus in Australia le ha impedito di mettere partite nelle gambe e la sconfitta al primo turno contro Andrea Petkovic (10-8 al terzo) fu la prima all’esordio dall’Australian Open 2014; Parigi è sempre un terreno per lei piuttosto complicato, soprattutto se la terra è pesante e la palla perde velocità all’impatto col terreno, portandola a faticare ancor di più tra spostamenti e scambi infiniti; a Wimbledon la grande delusione della sconfitta all’esordio contro Aliaksandra Sasnovich con il tendine del ginocchio che ancora le dava molto fastidio nei momenti in cui doveva piegarsi (e sull’erba è un fattore che capita troppo spesso).

L’avvicinamento allo US Open non è stato semplicissimo, con anche un ritiro a New Haven la scorsa settimana, eppure in campo si è vista una versione piuttosto positiva della ceca. Kvitova ha preso da subito il comando delle operazioni e ha portato a casa rapidamente il primo set. Nel secondo un leggero passaggio a vuoto l’ha spinta indietro 1-4 ma con pazienza è tornata a far male e ad approfittare di qualche difficoltà della belga nel difendere il vantaggio. Sul 4-4, un nuovo ottimo game in risposta le ha dato il break del sorpasso e dopo aver salvato una chance del 5-5 ha chiuso la partita. Giovedì, quando secondo le previsioni dovrebbe fare meno caldo anche per l’arrivo possibile di qualche temporale, sarà in campo per il secondo turno in una zona di tabellone che non le ha detto benissimo: la possibile testa di serie, al terzo turno, è Aryna Sabalenka. La bielorussa, osservata speciale oggi, avrà sulle spalle 3 settimane di tennis senza quasi fermarsi, però giocando così non può non essere temibile.

[20] N. Osaka b. L. Siegemund 6-3 6-2

Naomi Osaka completa un ottimo esordio contro Laura Siegemund. La giapponese, nella vittoria 6-3 6-2, ha avuto la personalità giusta per affrontare un’avversaria potenzialmente complicata, che su cemento non ha la stessa resa che sulla terra rossa ma mentalmente è una delle peggiori. La tedesca a Charleston, lo scorso aprile, ha mandato in crisi la campionessa di Indian Wells nella partita comunque vinta 6-3 7-6 ma da cui ne è uscita svuotata perché nelle fasi finali del secondo set si è fatta trascinare sul terreno preferito di un’avversaria che è nota per continui fastidi, piccole tattiche volte a far innervosire chi le sta di fronte tra il tanto tempo preso alla battuta e atteggiamenti scontrosi. Osaka, che quel giorno si era più volte data della bambina e si era presa malissimo per come aveva abboccato, il giorno dopo perse contro Julia Goerges e disse in conferenza stampa di non essersi mai sentita così male in campo, una sensazione che aveva e che non riusciva a spiegarsi, prendendosi una pausa dal tennis di 3 settimane per staccare la spina dopo un tour de force importante e un finale così difficile.

Oggi, per la numero 20 del seeding, è stato tutto abbastanza semplice. Sul cemento le sue accelerazioni fanno molto più male e per Siegemund è complicatissimo difendersi mantenendo i piedi vicino alla linea di fondo. La differenza era già fin troppo evidente col servizio: solo 2 ace per la giapponese ma il 75% di punti vinti quando la prima entrava in campo. Nel primo set ha avuto la chance di chiudere sul 5-1 e servizio, ma dopo aver mancato un set point ha perso l’unico game alla battuta della sua partita, chiudendo i conti alla seconda occasione. Ancor più lineare la seconda frazione dove è andato tutto molto liscio con 2 break e zero chance offerte.

[10] J. Ostapenko b. A. Petkovic 6-4 4-6 7-5

Avanti anche Jelena Ostapenko che vince una partita durissima contro Andrea Petkovic per 6-4 4-6 7-5 in due ore e mezza di gioco. La lettone, malgrado i 50 errori gratuiti, è venuta a capo di una giornata tremenda che nell’ultimo set ha spinto il termometro a toccare il 39 gradi nell’aria e picchi di umidità che hanno messo a durissima prova sia lei sia la tedesca. La numero 10 del seeding l’ha spuntata fermando i continui tentativi di recupero della rivale, già bravissima a non mollare un secondo set che sembrava chiuso sul 3-0. Tra alti e bassi nel gioco, Ostapenko oggi ha dato il meglio di sé nella volontà di non mollare la presa e di non farsi prendere dalla rabbia evitando la terza sconfitta consecutiva anche perché a un certo punto tutto sembrava girarle contro.

Sul 5-3 nl terzo set è stata avanti 40-15 al servizio: sul primo match point una difesa a oltranza, straordinaria, di Petkovic le ha rigiocato 4 accelerazioni che sembravano definitive fino a portarla al gratuito di dritto; sul secondo Andrea ha avuto un nastro molto amico dove “Alona” non è riuscita a trovare il giusto timing sul colpo successivo. Persa la battuta, la numero 10 del seeding ha tenuto successivamente sul 5-5 e si è lanciata nuovamente all’attacco in risposta, concretizzando al quinto match point con l’ennesimo dritto vincente della partita. Bellissimo l’abbraccio tra le due, che qualche anno fa avevano anche giocato il doppio assieme e soprattutto Ostapenko ha avuto modo di conoscere e apprezzare le qualità della tedesca. Al prossimo turno affronterà Taylor Townsend che un po’ a sorpresa si è imposta 3-6 6-4 6-2 contro Amanda Anisimova.

Altri risultati

Caroline Wozniacki ha cominciato lo US Open con un successo abbastanza netto contro Samantha Stosur, un 6-3 6-2 che riflette la superiorità della danese contro una giocatrice che ha da tempo passato la sua fase migliore. Al prossimo turno la numero 2 del seeding avrà Lesia Tsurenko, in una zona di tabellone dove la testa di serie al terzo turno potrebbe essere Anett Kontaveit che in stagione ha già sconfitto Caroline ai quarti di finale del torneo di Roma.

Diego Barbiani

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Diego Barbiani
Tags: US Open 2018

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