Featured

ATP Toronto: Nadal non molla mai, semifinale contro Khachanov

Se un giorno si dovrà spiegare a qualcuno Rafa Nadal, la cosa migliore sarà fargli vedere il quarto di finale della Rogers Cup del 2018 contro Marin Cilic. Sbatacchiato come non mai a destra e a sinistra, contro un avversario che realizzava qualsiasi cosa gli venisse in mente ancora prima che si riuscisse a rendersene conto, dopo un set perso senza mai essere in partita, davanti alla palla break nel primo game del secondo set, ebbene nonostante tutto questo il numero 1 del mondo ha recuperato e vinto il suo quarto di finale. E certo, potremmo naturalmente sottolineare il fatto che il primo set di Cilic era stato irreale, e che quando è tornato a giocare normalmente la partita ha cambiato direzione, ma niente di tutto questo sarebbe potuto accadere se dall’altra parte non ci fosse stato un giocatore come Nadal. Il settimo game del primo set è da far vedere non tanto a chi vuol impare a giocare a tennis ma a chi vuol vincere partite e tornei. Sotto 1-5 e 15-40, Nadal si è aggrappato a quel game come se da quello dipendesse la sua intera carriera, rimandando disperatamente dall’altra parte qualsiasi cosa, annullando altre tre palle break e producendo volée, drittoni e, per chiudere, una strepistosa palla corta. Non serviva certo a vincere il set un game così, ma serviva a dire “qualsiasi cosa succeda, quale che sia il risultato, se non fai l’ultimo punto questa partita non la vincerai mai”. Cilic aveva ancora un po’ di autonomia, fino appunto alla palla break del primo game, ma volata via quella Rafa ha trovato il break a zero e lo ha difeso con le unghie nel game successivo, quando Cilic ha avuto 4 volte l’opportunità di pareggiare i conti. Nadal ha reagito anche al break subito quando ha servito per il set andandosi a riprendere, break e set, nel modo più crudele possibile, con l’avversario avanti 40-15 e che credeva di aver completato la rimonta. A quel punto il senso dell’ineluttabile era calato sul centre court di Toronto, e il terzo set, dopo tanta bellezza e furore, ha placato un po’ tutto, in attesa di quello che doveva accadere. La prima volta, sul’1-2 Cilic lo ha evitato con un drittone dpo il servizio, ma sul 4-5 nessuno avrebbe scommesso che quella partita si potesse chiudere al tiebreak. Cilic ha annullato un match point ma sul secondo il rovescio è andato largo e lungo e la partita si è chiusa lì.
Come mille altri prima di lui Cilic rimuginerà a lungo sulle occasioni perdute. E forse alla fine, lui e gli altri mille, si renderanno conto che la costante è una sola: Rafael Nadal.

A sfidare Rafa, sarà Kharen Khachanov che ha impedito a Robin Haase di replicare il grande risultato di Montreal ’17. Gara a senso unico quella tra Khachanov e Haase; il russo, dopo un inizio giocato ad armi pari, riesce ad avere la meglio sul trentunenne olandese in poco meno di un’ora di gioco con un comodo 6-3 6-1. Primo set che scorre via in modo abbastanza agevole, Haase sfrutta la propria capacità di variare il gioco, mentre Khachanov si appella al suo solido servizio e alla sua esplosività. L’equilibrio viene spezzato nel settimo gioco, quando Haase decide di sparire dal match e favorire l’ascesa del russo, break e 4-3 con servizio a favore per il ventiduenne. Il primo parziale scorre via senza intoppi per il numero 38 del mondo, il quale riesce a strappare nuovamente il servizio all’olandese in chiusura di set, garantendosi la possibilità di partire con la battuta a favore nel secondo parziale, 6-3. Nel secondo parziale la musica non cambia, Khachanov continua ad imporre il proprio ritmo all’avversario e non concede nulla nei propri turni di servizio, specie con la prima in campo. Dall’altro lato del campo Haase ha completamente spento la luce; a causa di una prima di servizio che non riesce a scalfire l’avversario e ad un numero di gratuiti decisamente alto, il numero 39 del mondo riesce a portare a casa un solo game, chiudendo una vera e propria disfatta con un secco 6-1 a sfavore. Khachanov, che in questo match non ha concesso palle break, giocherà per la prima volta una semifinale in un Masters 1000.

Quarti di finale

[1] R. Nadal b. [6] M. Cilic 2-6 6-4 6-4
K. Khachanov b. R. Haase 6-3 6-1
[5] K. Anderson b. [4] G. Dimitrov  6-2 6-2
S: Tsitsipas b. [2] A. Zverev 3-6 7-6(11) 6-4

Redazione

La redazione di Ok Tennis è formata da rappresentanti di tutte le minoranze tennistiche esistenti al mondo. Inoltre, è conforme alla Déclaration des Droits de l’Homme et du Citoyen emanata il 26 agosto 1789.

Share
Published by
Redazione

Recent Posts

Pagellone WTA: Sabalenka e Paolini leader, ma la lode (alla carriera) va a Kerber

Come sempre, a Natale si è tutti più buoni. Per cui, senza troppo indulgiare oltre,…

1 giorno ago

Auguri a Gianni Morandi, eterno ragazzo che amava il tennis

di Salvatore Sodano C'era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e…

2 settimane ago

Swiatek: “Ho ricevuto supporto da tante. Dura paragonare me con Sinner o Halep”

Iga Swiatek è stata protagonista di intervista con Anita Werner a 'Fakty po Faktach" (Il…

2 settimane ago

L’Italia si prende tutto, anche le Finals 8 di Davis Cup!

La FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) e l’ITF (International Tennis Federation) sono liete di…

3 settimane ago

Ranking ATP/WTA: Sinner, sei mesi da numero 1

Sei mesi da numero uno. Jannik Sinner inizia oggi la ventiseiesima settimana consecutiva in vetta…

3 settimane ago

Halep accusa l’ITIA di doppio standard con Swiatek, ma ci sono pesanti distinguo

Simona Halep non è stata fin qui la sola giocatrice a esprimersi sul caso di…

3 settimane ago